VALSUSA, APRE LA CICLOVIA FRANCIGENA DA 4 MILIONI DI EURO: SI INAUGURA IL PRIMO TRATTO

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AVIGLIANA / VILLAR FOCCHIARDO – In occasione della Giornata Internazionale della Bicicletta, sabato 3 giugno verrà ufficialmente inaugurato il primo tratto della Ciclovia Francigena, progetto di punta dell’amministrazione dell’Unione Montana Valle Susa. Già in parte ciclabile dalla scorsa estate, l’itinerario da Caselette a Villar Focchiardo è oggi percorribile per circa 40 km (sui 62 km complessivi che si realizzeranno), sommando anche il ramo laterale che, dal Lago Piccolo di Avigliana, attraversa il tratto urbano e si immette lungo la Dora. Questo percorso cicloturistico lungo la via Francigena, la cui realizzazione era stata avviata durante la
precedente amministrazione dell’Unione, si innesta nelle grandi ciclovie VenTo (Venezia – Torino) di 680 km e AIdA (Alta Italia da Attraversare). Il taglio del nastro ufficiale per l’itinerario valsusino, identificabile tramite l’apposita segnaletica (il logo con ruota e pellegrino) avverrà proprio il 3 giugno, tramite la pedalata inaugurale libera e aperta a tutti con doppia partenza alle ore 10 (dalla stazione di Avigliana lato corso Torino, e dal ponte ciclopedonale di Villar Focchiardo) e arrivo alle 12,30 al Bicigrill di Chiusa di San Michele. Sarà l’occasione per esplorare direttamente questo primo tratto del percorso, che attraversa campi e borghi, affiancando dimore e campanili dominati dall’alto dalla maestosa abbazia della Sacra di San Michele.
“Quello che andiamo inaugurare – spiega il presidente dell’Unione Montana Pacifico Banchieri – è un importante tassello del progetto con cui intendiamo rilanciare il territorio, valorizzandone il grande patrimonio storico e naturalistico in modo sostenibile. Sono già in tanti, turisti e cittadini, a percorrere questo itinerario che si snoda nel nostro bel paesaggio, collegando in modo sicuro i nostri borghi e quello che hanno da offrire. Intanto stanno proseguendo i lavori del secondo lotto, che nei prossimi mesi collegherà l’attuale tratto a Bussoleno, da dove contiamo poi di proseguire fino a Moncenisio”.
Su tempi e costi di realizzazione aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Giai: “Il primo lotto da Caselette e Avigliana sino a Vaie di una trentina di km è costato un milione e mezzo di euro, finanziati per un milione e 100mila euro dall’istituto per il Credito Sportivo di Roma con un mutuo e per 400mila euro dall’Unione Montana. Il secondo lotto da Vaie-S. Antonino di Susa a Villar Focchiardo-San Giorio è costato un altro milione e mezzo finanziato dalla Regione Piemonte in un bando del 2017 dedicato alla messa in sicurezza dei percorsi ciclabili e pedonali: l’aspetto più interessante di questo lotto è il ponte ciclopedonale sul torrente Gravio che è stato posizionato nei mesi scorsi. Il terzo lotto da Villar Focchiardo a Bussoleno è in via di realizzazione e l’intervento ammonta a circa un milione di euro finanziato dal Ministero Beni culturali e ambientali in un programma di messa in sicurezza dei percorsi storici. Inoltre entro fine giugno sarà pronto il progetto per completare il percorso della Ciclovia sino a Moncenisio, progetto finanziato dalla Fondazione San Paolo e realizzato attraverso un tavolo di concertazione con i Comuni interessati di Bussoleno, Susa, Mompantero, Venaus, Novalesa e Moncenisio. Per questo ultimo lotto si è ancora alla ricerca della fonte di finanziamento per la sua realizzazione”.

Il percorso della Ciclovia Francigena
La Ciclovia Francigena, nel progetto complessivo, tocca 15 Comuni sino al Colle del Moncenisio. Essa attraversa la piana di Caselette e Almese, caratterizzata da campi coltivati e ampie aree prative che si estendono fino ai piedi del Monte Musinè, e prosegue sino a raggiungere Avigliana. Qui si staglia all’orizzonte la Sacra di San Michele, che accompagna il cicloturista lungo tutto il percorso di fondovalle, come sentinella maestosa e imponente. Raggiunta Avigliana nell’area del Ponte Dora, la ciclovia si congiunge con l’altro ramo laterale che, dal Lago Piccolo (con comodo parcheggio), permette di attraversare la zona paesaggisticamente unica del Parco Naturale dei Laghi fino a raggiungere Avigliana, storico borgo dominato dall’alto dal castello arduino. Superato l’abitato, la Ciclovia Francigena corre su sede propria nel centro valle fino al borgo medioevale di Sant’Ambrogio proseguendo tra prati e coltivi sormontati dalla Sacra di San Michele. Si raggiunge quindi Chiusa San Michele nei luoghi che rievocano la celebre Battaglia delle Chiuse tra Carlo Magno e i Longobardi, e infine Vaie con il sorprendente Museo e laboratorio della Preistoria. Da qui un percorso immerso nel verde dei Mareschi giunge a Sant’Antonino. Il percorso, in fase di realizzazione finale, prosegue nuovamente tra ampi coltivi e prati sino a raggiungere Villar Focchiardo e spostandosi lungo la Dora ne costeggia il percorso sino ad incrociare una delle locande fortificate e note sin dal medioevo, la Cascina Roland il cui masso spaccato evoca la leggenda dell’Orlando Furioso.
Nel 2023 il percorso proseguirà lungo i margini prativi che costeggiano la SP24 e la Dora Riparia fino al Comune di San Giorio dominato dallo splendido castello medioevale e dove merita la visita della cappella del Conte con affreschi del XIV sec. Dopo aver attraversato la Sp24 la ciclovia si innesterà nel tratto pedonale della Via Francigena fino al centro medioevale di Bussoleno, che con la Casa Aschieri e la Locanda della Croce Bianca ispirò il Borgo Medioevale di Torino. Si raggiunge così la stazione ferroviaria di Bussoleno, importante snodo per le tratte tra Torino e la Francia per poter rientrare verso Torino o
raggiungere l’alta Valle di Susa.
L’itinerario della Ciclovia Francigena è stato progettato anche in funzione della mobilità cittadina, intercettando le principali stazioni ferroviarie e i comuni ove trovare servizi commerciali e turistici, ma non solo perché è anche un comodo raccordo di fondovalle per raggiungere gli itinerari che si sviluppano lungo i versanti della Valle di Susa e dedicati i ciclisti più esperti e sportivi, come l’Alp45°, i trail attorno alla Sacra di San Michele o i sentieri del Musinè Trail.
Tappe percorribili e distanze della Ciclovia Francigena sono consultabili al link https://www.valdisusaturismo.it/ciclovia-francigena-della-valle-di-susa/.

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8 COMMENTI

  1. Io ho percorso il tracciato seguendo le frecce e le indicazioni e non è vero che la Ciclovia Francigena : corre su sede propria nel centro valle ” fino al borgo medioevale di Sant’Ambrogio “. Il borgo medioevale di Sant’ Ambrogio viene evitato completamente a favore dei comuni che lo precedono e che lo seguono ( Avigliana e Chiusan San Michele ). Le frecce e le indicazioni non mentono ! A meno che abbiano deciso di cambiarle negli ultimi 6 mesi.

  2. Mio nonno , mio padre ed io tra un po’ spero ci rivoltiamo nella tomba , 4milioni di euro per una mulattiera per le bici . Suma tuti mat

  3. La cifra spesa mi sembra alta. Il ponte è stato uno costo enorme che si poteva evitare.
    Consiglierei a chi di competenza di verificare la qualità dei lavori che sono stati fatti, asfalto che in alcuni casi ha già ceduto, protezioni laterali di sicurezza mancanti, mancano molte cartine topografiche di indicazione lungo i percorsi con le distanze, mancano le utili fontanelle, non esiste una fontanella, panchine per riposarsi zero. Mi sembra fatta senza tenere conto di molte cose.
    Sarebbe anche utile vietare che la gente porta appositamente i cani a fare i bisogni su una pista ciclabile senza raccogliere gli escrementi dei cani, vedi Zona Canile 100 Code per esempio.
    La lista è lunga ma basta che chi è di competenza si fa un bel giro in sella in bici su tutte le tratte come facciamo noi per sistemare e fare un bel lavoro.
    Saluti.

  4. Io dico, ben venga, capisco la cifra importante (lievitata negli anni oltretutto), PERO’ a questo punto, non voglio più vedere un ciclista sulle strade statali. Perchè è troppo comodo, fare un’opera di tale livello e poi inutilizzarla lasciandola abbandonata. Quindi va bene tutto, ma iniziamo a sanzionare chi non utilizza le piste ciclabili dove presenti.

  5. Cicloturista = zero entrate economiche per il territorio.
    Mai visto un cicloturista a Portofino.
    Diciamo che quattro milioni spesi per la moda del momento non sono la fine del mondo, ne sono stati spesi di più per ben peggio.
    Quando la moda del momento sarà un’altra questa struttura sarà sufficientemente degradata da non lasciare troppi rimpianti.
    Ottimo l’auspicio che serva almeno a restituire le statali al traffico veicolare.
    Per reiterato, tenace ed irriducibile amore per questa Valle spero sinceramente che i fatti mi smentiscano.

  6. La conosco, tracciato della ferrovia storica liberato dalla spostamento a monte della linea attuale.
    Opera a gloria imperitura dell’ex ministro e boss locale Claudio Scajola, collocata in un distretto turistico balneare da decine di migliaia di presenze turistiche, da migliaia di posti letto alberghieri e da un’infinità di seconde case.
    Quindi, opportunità per i vacanzieri già acquisiti anche questa volta ad incasso diretto zero ma con indubbia maggiore appetibilità del distretto per la fascia di turisti che intercetta.
    Per Portofino il commento resta confermato proprio per la diversa fascia a cui è rivolto.

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