VALSUSA, AUTOGESTIONE AL DES AMBROIS PER LA PALESTINA: I PROF NON POTRANNO ENTRARE IN AULA

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

OULX – Autogestione degli studenti all’istituto Des Ambrois di Oulx, dedicata alla questione Palestina. Per due giorni, nella scuola superiore dell’alta Valsusa, non si faranno le lezioni ordinarie, e i docenti non potranno entrare nelle aule (a meno che non siano invitati dagli studenti). Le attività saranno gestite interamente dagli allievi.
Il dirigente scolastico Domenico Baglioni ha autorizzato l’iniziativa auto-organizzata dagli studenti, così come stanno facendo altre scuole superiori in tutta Italia, a seguito dei drammatici fatti di Gaza. Non si tratta di un’occupazione: l’autogestione permette agli studenti di organizzare autonomamente le attività scolastiche durante le normali ore di lezione, sostituendo per un periodo la didattica ordinaria con attività alternative. A differenza dell’occupazione, che è una forma di protesta illegale, l’autogestione è autorizzata dal dirigente scolastico e richiede la presentazione di un programma di attività.
I rappresentanti degli studenti hanno chiesto, durante l’ultima assemblea d’istituto, di poter fare l’autogestione nelle giornate di martedì 21 e mercoledì 22 ottobre, dalle ore 9 alle ore 13. L’autogestione al Des Ambrois avrà una durata di 2 giorni: tutte le classi, comprese quelle che svolgono i rientri pomeridiani, usciranno alle ore 13.
Per svolgere l’attività in autogestione, senza lo svolgimento delle ordinarie lezioni didattiche, è stato stilato un programma delle attività da svolgere nei 2 giorni, predisposto dal comitato organizzativo degli alunni e autorizzato dal dirigente scolastico.
Cosa faranno quindi gli studenti del Des Ambrois in quelle 2 giornate autogestite?
Nel programma sono state inserite varie attività per approfondire la questione palestinese, tra cui la visione di film “Fahra: Palestina, emigrazione anni ’50”, “lettura dei giornali vs social media”, “ricerche sull’arte palestinese”, “dibattiti tra pro e contro”, incontri a tema storico su “Arrivo israeliano ed evoluzione della Palestina nel tempo”, laboratori “in cui si divide in gruppi la classe, che saranno ONU, Parlamento, ecc…cercando di elaborare proposte e soluzioni per risolvere il problema”. Infine, mercoledì 22 ottobre, sarà data lettura, in auditorium, del comunicato scritto in seguito ai 2 giorni dedicati all’autogestione, da parte dei ragazzi che l’hanno organizzata: “Il Des Ambrois non vuole restare in silenzio”.
Le attività di autogestione studentesca nelle varie aule saranno svolte a porte aperte, mentre tutti i laboratori del Des Ambrois resteranno chiusi.
I rappresentanti di Istituto ed il comitato organizzativo degli studenti passeranno nelle aule per verificare che le attività di autogestione vengano svolte secondo quanto previsto nel programma.
“Agli alunni è richiesta la massima responsabilità nella gestione delle attività, nella cura degli arredi e dei dispositivi digitali presenti nelle aule” spiega il preside, che “si riserva la facoltà di interrompere l’autogestione e di ripristinare l’ordinario svolgimento delle attività didattiche, qualora riscontri, anche attraverso segnalazioni, l’assenza dei requisiti minimi di sicurezza, o comportamenti irrispettosi degli alunni verso il luogo e le persone”.
L’autogestione studentesca si configura, secondo quanto ricordato dal preside Baglioni “a pieno titolo come attività educativa e didattica, e prevede la giustificazione degli studenti in caso di assenza”.
I docenti del Des Ambrois dovranno entrare in servizio alle ore 8.45, mentre il personale ATA svolgerà l’orario ordinario. Nonostante l’autogestione, i docenti avranno l’obbligo di vigilare nei pressi delle aule, in cui le classi loro assegnate svolgeranno le attività, secondo il normale orario didattico.
“I docenti non possono entrare all’interno delle classi, se non espressamente invitati dagli studenti” ricorda il preside Baglioni “Qualora i docenti riscontrassero delle situazioni potenzialmente pericolose a cose o a persone, sono autorizzati ad intervenire tempestivamente, e a segnalare nel più breve tempo possibile l’accaduto al dirigente scolastico”.
E se ci sono studenti che non vogliono partecipare all’autogestione?
Il preside risponde così: “Al fine di garantire il diritto allo studio degli alunni che non intendono aderire all’autogestione, nella giornata di lunedì 20 ottobre verrà chiesto singolarmente agli studenti di esprimere la propria volontà di adesione o meno. Sulla base dei dati raccolti — che saranno indicativi ma prossimi al numero reale — verrà riorganizzata la disposizione delle aule, in modo da assicurare agli alunni non aderenti la partecipazione ad attività didattiche”.

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

18 COMMENTI

  1. L’autogestione oltre che in questo caso per una nobile causa deve essere apprezzata perché serve per responsabilizzare e far crescere i ragazzi.

  2. Ho assistito a dozzine di autogestioni che non portavano a nulla se non a perdite di tempo e di opportunità di istruzione, anche per disorganizzazione e discordia tra studenti.

  3. Fanno bene. Quando Netanyahu leggerà l’articolo capirà che è ora di smetterla con questa guerra!
    E tutto grazie a questi bravi ragazzi studiosissimi e intelligentissimi.
    Grazie

    • In realtà, un’autogestione dovrebbe servire a responsabilizzare gli studenti per non farli diventare come qualsiasi salta fossi che legge solo i titoli dei giornali.

  4. “Dibattito fra pro e contro” riassume tutta la piattezza intellettuale proposta. Ci mancherebbe vista l’età. Ma questo piace ai prof ed è molto preoccupante.

  5. ma studiate imbeciili……!!!!
    Siete la generazione dei fancazzisiti,sempre pronti a perdere tempo e ore di studio…

  6. ???? Crede di essere simpatico, ma è banale e ripetitivo, oltre che volgare. Invece Curiosità e geniale.

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here