TAV, BANDO DA 49 MILIONI PER IL NUOVO AUTOPORTO DI SAN DIDERO: ADDIO A SUSA

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di ANDREA MUSACCHIO

SAN DIDERO / BRUZOLO – Tra i Comuni di San Didero e Bruzolo sorgerà il nuovo autoporto, che dunque dice addio al Comune di Susa. Il bando, per ricollocare la stazione segusina, attualmente interessata dai lavori della Torino-Lione, è di circa 49 milioni di euro.

L’area si sviluppa per una superficie complessiva di 68.000 mq, a cavallo dei Comuni – già citati – di San Didero e Bruzolo, ed è adiacente alla carreggiata autostradale, intorno alla pc 24+800 (direzione nord), in prossimità del canale Nie.

L’opera comprende un’area destinata a Truck Station, un parcheggio per i mezzi pesanti, un’area di servizio ed un nuovo posto di controllo centralizzato (Pcc); una vasca di raccolta acque, dei parcheggi con pensilina fotovoltaica, due cabine elettriche e la zona carburanti provvista di casse. Il progetto prevede anche l’inserimento di un’area giochi per i più piccoli nella zona verde a nord-est del piazzale autoporto, caratterizzata da soluzioni gioco originali e di alto valore ludico. La realizzazione di queste nuove opere coincide con la dismissione delle stesse attività presenti nella Piana di Susa e che sono interferenti con il nuovo tracciato della linea ferroviaria Torino-Lione.

Attualmente la nuova area è accessibile dalla statale 25 del Moncenisio attraverso un
piazzale compreso tra la stessa statale ed il canale Nie. Grazie ad un ponte carrabile di 8 metri, che oltrepassa il canale industriale, si potrà accedere all’area dell’autoporto. Destino diverso, invece, per gli edifici esistenti che verranno demoliti.

L’accessibilità, invece, dalla rete autostradale è garantita sia in direzione Torino sia Bardonecchia, attraverso la realizzazione delle rampe di svincolo con corsie specializzate di accelerazione e di decelerazione.

L’accesso per quanto riguarda la carreggiata sud (e quindi direzione Torino, ndR) vedrà, oltre alle rampe di svincolo, anche due scavalchi della sede autostradale. Nella descrizione del progetto si evince come i due sovrappassi siano molto simili tra loro in termini strutturali, in quanto entrambi presentano una forma a “cappio” di sviluppo complessivo di 217m.

Per contenere i cumuli di terra, delle rampe di svincolo, è prevista la posa di muri di sostegno prefabbricati. Mentre per garantire la permeabilità del rilevato stradale, all’esondazione della Dora Riparia, è previsto il prolungamento dei tombini idraulici esistenti e dei due ponti posti in corrispondenza della corsia di decelerazione della carreggiata nord.

L’accessibilità dell’autoporto dalla strada statale 25 del Moncenisio, invece, viene garantito tramite una rotonda. Da questa, con una bretella di collegamento, si raggiunge una rotatoria avente la funzione di smistamento del traffico “da e per” l’area dell’autoporto. Lungo il tracciato della bretella è previsto l’attraversamento del canale Nie tramite un ponte ,realizzato con un impalcato di travi in calcestruzzo armato precompresso in semplice appoggio e soletta in calcestruzzo armato gettata in opera.

Inoltre, il progetto di “Rilocalizzazione dell’Autoporto di Susa” è corredato da interventi di
ripristino ed inserimento paesaggistico e ambientale. Infatti, l’obiettivo principale è quello di inserire la nuova opera nel territorio con il minimo impatto sia sull’ambiente sia sul paesaggio.

L’ammontare complessivo lordo dei lavori a base di gara risulta pari a 49.087.944,15 euro (escluso Iva al 22%) e cosi suddiviso:

  • 2.019.457,07 euro per lavori a misura;
  •  46.413.052,27 euro per lavori a corpo;
  •  655.434,81 euro per oneri della sicurezza (non soggetti a ribasso d’asta).

La durata dei lavori è stata stimata in 755 giorni.

 

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18 COMMENTI

  1. ma se la TAV porterà via tutti i camion dalla strade è proprio necessario rifare un autoporto in valle
    non si possono trovare soluzioni tampone visto che tra qualche anno non servirà più (come è successo in quello vecchio che è stato ridotto perché troppo grosso)

    PS 49 milioni di €? Paga la Lega?

  2. Visto che ‘sta roba produrrà inquinamento inestimabile e immenso scempio territoriale, mi auguro che nascano comitati No-Autoporto!

    • Sei serio? Il Valsusa l’Autoporto esiste fun dagli anni ‘80. Questo sostituisce quello esistente. Quindi è un intervento a somma zero.

    • Sei serio? In Valsusa l’Autoporto esiste fin dagli anni ‘80. Questo sostituisce quello esistente. Quindi è un intervento a somma zero.

  3. Ci sarà un piccolo aereoporto, e la dora sarà navigabile fino ai murazzi. Verrà spostato anche il ricovero anziani di San Giacu . Un asilo per i figli dei camionisti. Ed infine centro Ikea.

  4. sai che bello giocare in mezzo ai camion ?…
    E come sono fortunati i bimbi della Val Susa, giocano con i camion veri non con i modellini come gli tutti gli altri bambini, vuoi mettere l’alto valore ludico ? ma andate a….

  5. Corsi e ricorsi storici. Ma non lo avevano gia fatto in territorio di san Didero un autoporto (tuttora fantasma) prima di quello di Susa, mai entrato in funzione? Ma sinceramente non mi ricordo quanto era costato……

  6. Ma qualcuno sa quanti soldi pubblici è già costato l’autoporto nella sua storia, quanti finanziamenti pubblici s’è già puppato?

  7. Ma qualcuno sa quanti soldi pubblici è già costato l’autoporto nella sua storia, quanti finanziamenti pubblici s’è già puppato?

  8. …..755 giorni di lavoro…………………………..effettivi 2775……………..previsti 49 milioni euro di spesa…………….effettivi …………facciamo 69 milioni, che è un bel numero……………

  9. Anche per questo mega cantiere , la medesima cifra impegnata per le gallerie laterali di sicurezza e la stessa durata: 2 annetti.
    Chissà se anche questa opera frutterà la bellezza di 50 posti di lavoro con i complimenti di tutta la classe politica piemontese e nazionale che prima di ” sbavare” non si è nemmeno accorta che ogni posto di lavoro ha richiesto 900.000 €, di investimento pubblico?
    Con la stessa cifra, il più fallito, incapace , corrotto e corruttibile degli imprenditari di tutto il pianeta ne creava a decine di posti di lavoro e NON 1. Ma il TAV è nato proprio per questo: rubare denaro pubblico e non creare posti di lavoro duraturi.

  10. Pagassero i privati, potremmo forse capire (anche se non del tutto giustificato), ma qui, come sempre in altre storie simili del passato, i politici – d’accordo con le lobby industriali – dapprima generano costanti teorie che al progresso non si può dire di no, occultando lo scopo vero che è di spillare soldi pubblici per riversarli in tasche private. Le tasche poi sono sempre le solite… Se non ricordo male, anni addietro, quando alle infrastrutture c’era il ministro Lunardi, in posizione dirigenziale di una società d’oltralpe (se non erro) operante nell’ambito TAV, si venne a sapere che c’era… sua moglie! Meraviglioso, vero?! Chissà che la tradizione non continui…
    Renato

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