SAUZE D’OULX, BIMBA MORTA SULLA PISTA DI SCI: QUATTRO INDAGATI PER OMICIDIO COLPOSO

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

SAUZE D’OULX – A seguito della morte della piccola Camilla Compagnucci sulla pista “Imbuto” di Sauze d’Oulx, la procura di Torino ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo. Le indagini sono a cura del pm Giovanni Caspani, che ha iscritto 4 dirigenti e tecnici della Sestrieres spa nel registro degli indagati (le stesse persone che erano finite sotto inchiesta già per la morte del 31enne Giovanni Bonaventura, deceduto dopo essersi schiantato contro un altro frangivento sulla pista Cresta, il 20 gennaio 2018). 

Sono l’amministratore delegato Alessandro Perron Cabus, il direttore delle piste Alessandro Moschini, l’ex direttore Vittorio Salusso e il direttore dei lavori in carica, quando vennero sistemate le barriere, Cristina Chianale.

I due fascicoli entreranno a far parte di un’unica inchiesta sul’uso delle barriere al di fuori delle piste di sci, per capire se davvero sono a norma di legge oppure no. I carabinieri hanno anche sequestrato il frangivento dove si è schiantata ieri Camilla. La piccola sciava con il padre: dopo aver chiamato la moglie al telefono, ieri sera ha avuto un malore ed è stato ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Torino. La salma di Camilla è nelle camere mortuarie all’ospedale Sant’Anna: da ieri sera a Torino è arrivata anche la mamma della bimba, Arianna Di Napoli, insieme ad un gruppo di amici dei due genitori.

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

34 COMMENTI

  1. Una bambina di 9 anni romana quindi forse impreparata su pista rossa con il padre che pare fosse pure influenzato fino al giorno prima quindi probabilmente stanco, con oltre 700 km di viaggio sulle spalle…Ma quale frangivento, qui si sta perdendo la testa

    • Prima prova a fare quella pista, pista NON indicata come pista per esperti. A mio parere è forse catalogata erroneamente rossa e senza le necessarie protezioni.

    • Quindi se stessimo parlando di una dodicenne dell’alessandrino col padre in PRESUNTE ottime condizioni di salute non avresti scritto quest’abominio???
      Non ho parole…che possano essere pubblicate in questa sede

    • Se quindi stessimo parlando di una dodicenne dell’alessandrino col padre in presunte perfette condizioni di salute ci avresti risparmiato questo abominio???
      Non ho parole…pubblicabili in questa piattaforma digitale

    • Quindi se stessimo parlando di una dodicenne dell’alessandrino con un padre in presunte buone condizioni di salute non avresti pubblicato questo abominio???

    • Perché se fosse stata Valdostana o Altoatesina non sarebbe potuto succedere?
      Quella pista, che ho percorso parecchie volte è veramente insidiosa, stretta, pendenza pari ad una nera ed in questi giorni di scarso innevamento sono presenti molti sassi e placche di ghiaccio, una vera trappola per chi non la conosce.
      Mettere delle barriere frangivento non precedute da materassi o meglio una rete di protezione aumenta sicuramente il rischio di danno in caso di perdita di controllo degli sci ed uscita di pista….. Ma è ormai risaputo che la Sestriere S.p.a. adotta una politica sparagnina da anni priva di investimenti in impianti moderni e sicurezza, basta vedere cosa hanno eseguito di tutte le opere promesse fatte nel 2015 quando hanno ottenuto dalla Regione i contributi per la scarsità di neve….

      • Alcuni anni fa una mia amica australiana ha avuto la stessa disavventura a Sestriere, ringraziando nella barriera si è “solo” fratturata una gamba, dovendo subire un pesante intervento nel quale le è stato trapiantato un osso… mi domando perchè non mettano qualcosa a protezione di queste barriere, qualcosa di morbido che non uccida le persone in questo modo, visto che è risaputo che dagli sci si può cadere anche ad alta velocità. Le più sentite condoglianze alla famiglia…

      • Infatti una bambina valdostana o una altoatesina ha la stessa esperienza sulla neve di una bambina romana…Come dire che una bambina cresciuta e vissuta sul mare come me con 10 brevetti diving all’attivo in 20 anni,avrebbe avuto al tempo la stessa esperienza in mare di una bambina che arrivava dall’Austria…Sei un autentico genio!!!

  2. Pista da chiudere, che NON andava mai aperta. È senza protezioni, così come il passaggio ponte che c’è dopo la cresta e l’imbocco dell’imbuto.
    Il morto dell’anno scorso non ha insegnato nulla…

  3. Per pendenza, larghezza ed esposizione la pista imbuto è erroneamente classifcata come pista rossa, è praticamente una pista nera. Il frangivento di 6 metri avrebbe dovuto essere rivestito da un paio di materassini come si fa normalmente con un pilone d’impianto.

  4. Che riposi in pace la piccola! Invece che stiano ben desti i vivi! Una pista rossa è una pista per sciatori esperti, e siamo finanche stanchi di vedere sciatori non capaci e bimbetti sulle piste più impegnative scendere peraltro a velocità assurde senza alcun controllo, non prestando attenzione ai gradi di difficoltà delle piste, ne avendo l’esperienza per valutare le ulteriori difficoltà date dalle condizioni della neve e dalle insidie che si possono nascondere.

  5. non è mia abitudine approfittare degli articoli su Valsusaoggi per scrivere, ma in questo caso non posso non farlo, seppur questo non riporterà tra di noi la piccola Camilla, a cui va un pensiero particolare, in quanto sono genitore di 2 figli di età simile.
    Premesso che, sull’incidente specifico ci sarano tutte le indagini del caso, che mi auguro faranno emergere, se presenti, disattenzioni e/o negligenze, eventuali.
    La mia riflessione vuole allargarsi un po, sull’argomento, a come oggi si scia in pista e ai controlli (o carenza di controlli ?) che ci sono.
    Ho sciato per circa 15 anni in pista, lavorando anche come addetto agli impianti, qualche decennio fa. Poi ho fatto per circa 25 anni sci – alpinismo, per poi tornare a sciare in pista da un paio di anni, avendo 2 figli che stanno facendo dei corsi sci. Per quasi 20 anni fo fatto parte del Soccorso Alpino.
    I materiali utilizzati nel tempo sono cambiati decisamente, adesso molto più tecinici e molto più veloci, ma anche gli sciatori sono cambiati molto, a mio modesto parere, molto meno capaci (in generale) ma molto più spericolati e incoscienti (tanto ho il casco .. e magari ascolto anche la musica mentre scio) e magari, in alcuni casi, anche con qualche super alcolico in più in pancia, soprattutto al pomeriggio.
    Lo scorso anno, durante una lezione collettiva di sci, mia figlia è stata travolta da uno di questi fenomeni, che ha ben pensato di non fermarsi neppure per verificare se aveva fatto dei “danni” o meno, a chi aveva travolto.
    Parlando con un conoscente, che è inserito nell’argomento sci e che condivide l’esistenza di questo problema, che esula dalle cause dell’incidente accorso alla piccola Camilla, ci chiedevamo se non si possa pensare di istituire un controllo sul tasso alcolico di chi frequenta le piste, ma non ad incidente accorso (aimè ormai è tardi) ma in modo preventivo.
    Vuoi farti una serie di grappini durante la giornata di sci, fai pure, ma torni in fondo a piedi, perchè ti ho individuato già mentre sei al bar e magari i prossimi giorni passi a trovarci (forze di p.s.) mentre sei sulle piste. Certo questo potrebbe essere impopolare per i tour operator che lavorano nel settore, ma farebbe sciare più tranquilla tanto gente, figli e genitori compresi. Qualcuno ci rifletta magari.
    Intanto, un sentito abbraccio ai genitori della piccola.

    • Primo: anni fa, prima di utilizzare lo skilift ti facevi almeno un anno di campetto (scaletta e discesina con il maestro) mentre oggi si parte dallo skilift direttamente.
      Secondo: oggi gli sci sono facili e danno l’impressione di poterli dominare in due discese mentre non è così
      Primo + secondo = le piste sono piene di …acrobati alle prime armi che costituiscono un serio problema per se stessi e per chi tiene alla propria pelle.
      Quindi perfetto ciò che dice Remo: chi fa il fenomeno deve perdere il biglietto come pure chi scende ubriaco

  6. L’importante e’ incassare soldi poi la sicurezza viene dopo queste sono le loro teorie.
    Soprattutto x delle stagioni come questa dove la neve gli viene a costare!
    Ogni anno dei morti forse c’è qualche problemino di gestione?
    Una bambina non beve dunque il problema e’ un altro.

  7. Quindi se stessimo parlando di una dodicenne dell’alessandrino col padre in ottime condizioni di salute non avresti pubblicato questo abominio???
    Non ho parole…che trovino spazio in questo luogo virtuale

    • Ovvio che la provenienza conta eccome!!! A 9 anni una bambina romana quante volte potrà mai aver sciato in vita sua, povero analfabeta funzionale, a questo non pensi?!

        • Certo “caro” Luca, a me la vita è cambiata molte volte purtroppo, ma non per simili negligenze. Qui siamo alla follia più pura, purtroppo!!!

      • Questa cretinata andava bene quando la gente si spostava a dorso di mulo…. io sono di Susa e riesco ad andare a sciare 2-3 volte a stagione mentre ho amici di Frosinone che ci vanno almeno 10 volte in 2 settimane bianche.

      • Vado a memoria ovindoli- campo felice- campo rotondo- campo imperatore- terminillo tutti a breve distanza dalla capitale…poi la chiudo qua perche capisco e accetto le critiche alle altrui opinioni ma gli insulti sono lontani dal mio modo di intendere la liberta di espressione

        • Sei un analfabeta funzionale e continui a dimostrarlo. Ora lo ripeto perché “repetita iuvant”, poi però basta.Il problema non è il sapere che a breve distanza della capitale (che comunque molto breve non è…) ci sia la possibilità di andare a sciare, la geografia fisica italiana la conosco anche io. Qui stiamo scrivendo di una bimba di 9 anni che senza i genitori non avrebbe potuto fare nulla, quindi quante volte potrà mai essere andata a sciare in vita sua?!!! Soltanto tu commenti con esempi minimali e fuorvianti, non capisci questo è il problema! Inoltre il problema è l’età del soggetto e il controllo effettivo della situazione. Il resto è solo analfabetismo funzionale.

  8. Io invece penso al padre che avrà il senso di colpa per tutta la vita e che in un certo senso è morto anche lui…..Per quanto riguarda la magistratura non mi pronuncio perché conosco il “Pianeta” Italia….

    • Sugli sci, tuo figlio deve stare dietro di te, non correre in avanscoperta su una pista che magari affronta la prima volta! Quando ho iniziato a sciare, il maestro era tassativo su questo!
      Esattamente come quell’altro padre che oggi ha perso il figlio di 3 anni, investito da un’auto, perchè sfuggito alla propria custodia a Cesena!

  9. Ciao io mi chiamo Marta e ho 32 anni compiuti il 21/12/2018 io sono addolorata per la perdita della Camilla io le voglio bene molto bene l’av Conosciuta se non mi sbaglio al matrimonio della samuela sono triste tanto triste comprendo i genitori di Camilla che ci è venuta a mancare io li voglio bene i genitori di Camilla e anche i nonni gli amici . Io penso che ci vuole rispetto e pace per questo angioletto che non ci è più . Le mie sentite condoglianze. Vi stringo forte forte e vi voglio bene

  10. A me dispiace tantissimo le mie più sentite condoglianze vi voglio bene papà e mamma vi stringo forte forte un abbraccio caloroso il nostro angioletto ci protegge da lassù un bacione enorme Marta

Rispondi a Gianni Annulla risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.