IL BOOM DI FLIXBUS: RADDOPPIATI I PASSEGGERI DA OULX

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dall’UFFICIO STAMPA FLIXBUS ITALIA

MILANO / OULX – FlixBus festeggia un anno nel paese di Oulx con un bilancio positivo: in soli sei mesi, i passeggeri in partenza dalla città e diretti in Francia sono quasi raddoppiati, a riprova della crescente popolarità, tra i valsusini, dell’autobus come soluzione privilegiata per i viaggi all’estero. Un risultato molto importante per l’azienda, da sempre in prima linea per creare nuove opportunità di mobilità non solo fra le grandi città italiane ma anche presso i piccoli centri, in linea con un disegno perseguito in tutta Europa, dove il 40% delle fermate FlixBus si trova in comuni con una popolazione inferiore ai 20.000 abitanti.

Nella classifica valsusina spopola la capitale francese Parigi, raggiungibile senza cambi in notturna con la possibilità, per chi viaggia, di riposare a bordo risparmiando tempo e arrivare comodamente la mattina presto, senza perdere tempo prezioso da dedicare alla scoperta delle bellezze della capitale. A crescere di più è invece Lione (a circa tre ore di autobus), raggiungibile in serata come anche Chambéry, ad appena un’ora e 40 minuti di viaggio.

Dal suo arrivo a Torino nel luglio 2015, FlixBus ha continuato a consolidare la sua rete di collegamenti in provincia, con il duplice obiettivo di ampliare lo spettro delle opportunità di viaggio per la popolazione locale e incentivare, al contempo, il turismo locale. Dopo l’approdo nel capoluogo, attualmente collegato con oltre 150 destinazioni da Barcellona a Budapest, e in Val di Susa, l’operatore è sbarcato anche nel Canavese, collegando Ivrea con sei città, tra cui Aosta, Milano, l’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio e Chivasso con oltre 25 mete, tra cui l’aeroporto milanese di Malpensa (a solo un’ora e mezza di distanza), Bologna, Milano ed infine Venezia.

 

 

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5 COMMENTI

  1. “…raggiungibile senza cambi in notturna con la possibilità, per chi viaggia, di riposare a bordo risparmiando tempo e arrivare comodamente la mattina presto…”

    S’, quando non si infilano sulla strada del Moncenisio, ingombra di neve e chiusa al traffico con cartelli grandi così.

  2. Leggendo ľarticolo traspare che anche Lione è fra le mete richieste. Ma qualcuno, a proposito di Tav, diceva che a nessuno interessava Lione. Forse in questo caso va bene perché si pagano le accise sul gasolio.

      • Voglio proprio vedere come fanno a far viaggiare i container, che sono fondamentalmente dei parallelepipedi con aerodinamicità pari a zero, a 300 km/h!

        A quella velocità, degli oggetti non disegnati per fendere l’aria efficacemente, creano tali turbolenze e spostamenti di flussi attorno a loro che, imboccando il tunnel, con l’ulteriore compressione d’aria che crea un convoglio quando entra in uno spazio ristretto dove lo sfogo dell’aria è molto ridotto, si genera una forza tale che, o danneggia l’imbocco del tunnel stesso e le strutture aeree vicine (segnalatori, telecamere, cartelli, illuminazione, etc.), oppure può anche provocare il deragliamento del treno stesso.

        Avete provato a superare un camion che viaggia a 100 km/h? Non avete notato che se viaggiate su un auto non particolarmente aerodinamica questa subisce degli spostamenti laterali talvolta anche violenti?

        Allora, provate ad immaginarvi di moltiplicare al cubo (non x 3, ma al cubo – dato che il coefficiente di resistenza dell’aria è esponenziale all’aumento della velocità) quella forza, e potete rendervi conto di cosa sto parlando.

        Mi pare – e mi stupisce – che nessuno, nemmeno i tecnici delle ferrovie, abbia considerato questi fattori quando si parla di merci ad alta velocità e quando si riempiono la bocca con tutti quei “vantaggi” della TA*.

        Se qualcuno pensa che quanto sopra non sia vero, prima di commentare, si prepari a confutare anche tutti gli studi, le ricerche e gli investimenti che si fanno in campo automobilistico, ferroviario e aeronautico in fatto di aerodinamicità e sull’essenzialità di questo fattore in tutti i campi del trasporto e del movimento.

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