COME DIFENDERSI DALLE ZECCHE? INCONTRO A BARDONECCHIA

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dal PARCO ALPI COZIE

SALBERTRAND – Negli ultimi decenni è in atto in Europa un’espansione della distribuzione geografica delle zecche dure (Ixodidae), che si accompagna a un aumento dell’incidenza delle malattie trasmesse da questi artropodi vettori. Tale fenomeno è ascrivibile a numerosi fattori, quali i cambiamenti climatici e di uso del suolo e l’espansione geografica di animali selvatici.

Nel versante meridionale delle Alpi occidentali il fenomeno è recente, ma il numero di morsi di zecca e di casi di malattia è in crescita in molte aree del Piemonte. Dall’anno 2016, l’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie ha iniziato una collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze Veterinarie – DSV, per studiare la distribuzione delle zecche sul territorio, la presenza di patogeni pericolosi per l’uomo, e i fattori di rischio associati al morso di zecca e ai casi di malattia.

Le prime indagini hanno mostrato un’ampia diffusione della zecca dei boschi, Ixodes ricinus, nelle aree montane, e la presenza di agenti di zoonosi nelle zecche, in primo luogo il batterio “Borrelia burgdorferi”, agente della malattia di Lyme. È quindi necessario informare la popolazione che frequenta le aree boschive del Piemonte a adottare comportamenti appropriati per proteggersi dal morso di zecca, che consistono essenzialmente in misure di protezione individuale: vestirsi in modo appropriato quando si passeggia nei boschi (pantaloni lunghi e calzature chiuse), evitare l’erba alta, utilizzare repellenti, controllare il proprio corpo e i vestiti al ritorno a casa. Se si trova una zecca attaccata al corpo, è bene rimuoverla al più presto possibile con delle pinzette, evitando di schiacciarla o di apporre sostanze irritanti (quali olio, alcool, ecc..), che possono favorire il rigurgito di agenti patogeni nel nostro corpo. È anche buona norma registrare la data del morso e monitorare l’area in cui si è stati morsicati: se – anche a distanza di settimane – compaiono arrossamenti, o si hanno segni clinici quali febbre, mal di testa, dolori muscolari ed articolari, si consiglia di rivolgersi al medico, che saprà indicare eventuali indagini diagnostiche o terapie.

L’Ente Parco e il DSV stanno realizzando incontri informativi nei comuni e nelle scuole della Val di Susa, Val Chisone e Val Sangone, per spiegare come “convivere” con le zecche; inoltre, sono in atto collaborazioni con l’Ospedale di Susa e i medici di base, nonché con i medici veterinari, per raccogliere dati sui casi di morsi da zecca e di malattie trasmesse da zecche.

VENERDÌ 20 LUGLIO: Incontro con Aitor Garcia Vozmediano, Laura Tomassone e Luca Rossi del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Torino. Palazzo delle Feste alle ore 21.

 

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