VALSUSA, ESCURSIONISTA BLOCCATO SUL ROCCIAMELONE: INTERVIENE IL SOCCORSO ALPINO

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ROCCIAMELONE – Nella serata di domenica 23 gennaio le squadre a terra del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese sono intervenute sulle pendici del Rocciamelone, comune di Mompantero, per un escursionista che è rimasto bloccato dal buio presso il Rifugio Ca’ d’Asti. Ha chiamato chiedendo aiuto intorno alle 18.30. Le squadre sono partite a piedi, lo hanno raggiunto e gli hanno portato beni di conforto e attrezzatura per affrontare la discesa. In questo momento la comitiva sta procedendo verso valle dove l’arrivo è previsto tra un paio d’ore.

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17 COMMENTI

  1. Bloccato dal buio.
    In quel luogo e in quelle circostanze la legge (D.Lgs. 40 del 28 febbraio 2021 art. 26 comma 2) prescrive Artva, pala e sonda.
    Al momento quasi nessuno se ne è dotato ma, nelle brevi giornate di gennaio, almeno una torcia elettrica se la poteva portare.

    • Premesso che l’incauto escursionista è stato disattento, in questo periodo per salire a Ca’ d’Asti non c’è alcun pericolo valanghe perché di neve ce n’è poca o niente. Oltretutto non fa nemmeno particolarmente freddo. Piuttosto il problema di questo fenomeno è stato quello di ritrovarsi ancora a Ca’ d’Asti alle 17:50, ovvero con il buio, e probabilmente nemmeno attrezzato con una pila per scendere. Questa è stupidità.

  2. Forse è un po’ azzardato andare al Rocciamelone a gennaio…meglio attendere i mesi da giugno a settembre…comunque tutto è bene ciò che finisce bene.

  3. Alfine di non attirare l’attenzione del legislatore “sicuritario” sarebbe opportuno evitare colpi di testa ed improvvisazioni nella effettuazione delle gitarella sui monti. Sulla neve gelata magari portarsi i ramponi ed avere la pila frontale se si vuole affrontare l’escursione nelle ore tardo pomeridiane/preserali. Se il legislatore si sveglia sono… zzi di tutti, soprattutto di quelli che cercano di andare in montagna con un minimo di riguardo. È un attimo emanare una legge che sancisca l’obbligo di acquistare e portarsi dietro delle attrezzature che richiederebbero perfino dei portatori. In casi estremi poi nulla vieta che ci scappi un lockdown e zaac tutti a camminare nei parchi cittadini. Perciò : procedere con cautela ed astenersi perditempo. Buone escursioni.

  4. Gent.mo Camminatore, la legge securitaria già esiste ed è entrata in vigore il 1° gennaio.
    Ti lascio immaginare la gioia che ho provato insieme a tutti i camminatori seri e di prudenti pretese.

    È entrato in vigore il 1° gennaio 2022 il decreto legislativo 28 febbraio 2021 n. 40, che prevede nuove norme sulla sicurezza nelle discipline sportive invernali e che all’art.26, comma 2, introduce l’obbligo di dotarsi di ARTVA, pala e sonda quando si pratica attività fuoripista e attività escursionistiche, anche con racchette, “in particolari ambienti innevati laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe”. In parole povere, si amplia anche agli escursionisti e ciaspolatori il dovere di portare con sé questi dispositivi di sicurezza che fino ad ora erano richiesti solo agli scialpinisti e freerider.

    • Non è il caso visto che in questi giorni il pericolo valanghe è 1 e a quote superiori a Ca’ d’Asti. E se conosci la zona, sai che ora lì di neve ce n’è poca o niente. Il problema si questo imbecile è essere partito senza badare ai tempi di percorrenza e, nel caso, ad attrezzarsi per il buio.

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