VALSUSA, GLI ANARCHICI OCCUPANO L’EX DOGANA DI CLAVIERE PER OSPITARE I MIGRANTI

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La vecchia dogana a Claviere

COMUNICATO DAL SITO PASSAMONTAGNA

CLAVIERE – Oggi abbiamo occupato la Ex Dogana di Claviere. Il luogo che rappresentava il controllo e la repressione della frontiera, il libero flusso di merci e turisti, diventa un rifugio autogestito, uno spazio di organizzazione politica e solidarietà diretta, libero e aperto a tutti.

Abbiamo scelto di rioccupare per mantenere una presenza in frontiera e in risposta agli sgomberi precedenti di Chez Jesus a Claviere (novembre 2018) e della Casa Cantoniera a Oulx (marzo 2021). In seguito all’ultimo sgombero, siamo tornati a Clavière in presidio permanente, perché è qui che le persone in transito vengono ostacolate nel proprio viaggio dagli organi repressivi dello stato italiano e francese. Nonostante i continui respingimenti alla PAF (police aux frontières) di Monginevro, il flusso di persone non si arresta.

Da più di un anno, assistiamo ad una maggiore collaborazione tra la PAF e la polizia italiana: spesso quest’ultima identifica le persone fermate direttamente nei locali della PAF. Anche la Croce Rossa partecipa attivamente a queste dinamiche, riportando le persone respinte al rifugio Fraternità Massi di Oulx, 15 chilometri lontano dalla frontiera. I finanziamenti alle istituzioni umanitarie aumentano, ma il modello assistenzialista continua a dimostrarsi sterile: non solo non lascia spazio all’autodeterminazione delle persone, ma specula sulle loro vite.

Ad aprile sono stati stanziati più di 600.000 euro ai comuni di Bardonecchia e Claviere per far fronte a quella che viene chiamata “emergenza umanitaria”. È evidente che non si tratta di un’emergenza: è la conseguenza diretta del dispositivo repressivo di frontiera. A livello europeo, un nuovo disegno di legge (New Pact on Migration and Asylum) è in via di sviluppo allo scopo di accrescere il potere repressivo di Frontex e ampliare gli accordi commerciali finalizzati ad esternalizzare i controlli in paesi extraeuropei (come Libia, Marocco, Niger e Tunisia).

Un’alternativa a tutto questo è possibile e concreta: invitiamo chiunque abbia voglia di organizzarsi e costruire insieme il nuovo Rifugio Autogestito. Abbiamo bisogno di materiali vari: materassi, coperte, cibo, vestiti pesanti, scarpe, occorrente per cucinare, stufe ed altro ancora.

Oggi alle ore 12 pranzo condiviso e dalle 14 i lavori collettivi che continueranno per tutta la settimana, venite numerosi. Contro ogni stato e le sue frontiere. Freedom, hurriya, libertà.

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16 COMMENTI

  1. Come mai questo giornale si fa veicolo di propaganda del pensiero illecito di questi banditi? Questa non è né una notizia né un’opinione!

  2. Mi stupisco come si possa assistere a tutto ciò in maniera così inerme. Questi cosiddetti signori hanno occupato un immobile dello stato italiano. Chiunque facesse una cosa del genere oltralpe verrebbe, giustamente, manganellato. Ma siamo in Italia e siamo buonisti.

  3. Sarebbe altrettanto cosa giusta e nobile difendere anche quelle famiglie italiane che han perso il lavoro, che fanno la fila alle varie Caritas(per fortuna che esistono queste Caritas) che vivono situazioni disperate anche loro
    Ritengo giusto che ogni essere umano abbia il diritto ad avere una dignità, italiani, migranti, barboni, tutti hanno diritto a vivere e a non sopravvivere
    Ma stiamo andando tutti alla deriva, questa è cosa certa
    Per lo Stato l importante sono il green pass, i vaccini, le zone rosse, le zone gialle, i virus, ecc
    Questa e la triste realtà

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