GLI ATTIVISTI DI CHEZ JESUS INTERROMPONO LA MESSA A SUSA DOPO LO SGOMBERO DI CLAVIERE

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SUSA – Domenica 14 ottobre 15 attivisti di Chez Jesus sono entrati in cattedrale, durante la messa delle 10.30, e hanno interroto la celebrazione per leggere un breve comunicato.

Non ci sono stati problemi di ordine pubblico e nessuno dei presenti in chiesa ha ritenuto di dover avvisare le forze dell’ordine.

Ecco il comunicato stampa di Chez Jesus sul blitz di stamattina in chiesa.

“Questa mattina alla messa domenicale della cattedrale di Susa, qualche solidale al Rifugio Chez Jesus è intervenuto durante la funzione religiosa.
Riportiamo ciò che è stato letto e distribuito.

“Siamo qua perché questa chiesa è responsabile. Perché il vescovo, monsignor Alfonso Badini Confalonieri, è responsabile. Mercoledì 10 ottobre il Rifugio Autogestito Chez Jesus, il sottochiesa occupato di Claviere, è stato sgomberato. 14 camionette della celere, digos, carabinieri. Hanno sfondato la porta con un ariete e hanno buttato fuori tutti e tutto.

Chez Jesus era un rifugio per chiunque stesse passando la frontiera, e per coloro che la combattono. È stato un riparo per migliaia di uomini, donne e bambini che in questi mesi vi hanno trovato un pasto caldo, un letto, informazioni per scegliere come passare questa frontiera che seleziona, divide e uccide. E il prete di Claviere, Don Angelo Bettoni, che ci ha denunciato. Il vescovo, il Monsignor Confalonieri, ha espresso la sua soddisfazione per l’operazione effettuata dalla polizia.
È con la Chiesa che la prefettura ha preparato lo sgombero, pulendosi la faccia con l’apertura di un posto a Oulx. E come ricorda lo stesso vescovo, “la chiesa valsusina ha collaborato con altri enti per aprire il nuovo centro di accoglienza di Oulx, più adatto alle esigenze degli stranieri”. Ossia: un luogo aperto dalle 20 di sera alle 8 del mattino a ben 15 chilometri dalla frontiera. Lontano dunque dai sentieri che ogni notte vengono attraversati da tanti e tante che vogliono andare in Francia e lontano dai luoghi in cui vengono respinti ogni notte. Questo luogo sarà gestito da due associazioni legate alla chiesa. In una struttura affittata ai salesiani di Oulx. Insomma, un bel circuito economico.
Lo Stato non ci vuole più tra queste montagne. Forse non accetta un luogo dove non si scheda nessuno, dove non c’è gestione né controllo delle persone, ma dove ci si auto-organizza in libertà. La Chiesa cede volentieri alle pressioni e alla fine è contenta di togliersi il problema di Claviere, la questione delle spese e del conflitto politico con comune e prefettura. I salesiani fino ad ora non si sono mai attivati sulla questione dei migranti in Alta Val di Susa. Solo ora che si parla di soldi e di interessi economici, sembrano interessarsi alla situazione. La chiesa possiede circa il 20% del patrimonio immobiliare presente in Italia, per un valore di circa 1000 miliardi di euro. Un impero del mattone, in pratica. Una multinazionale immobiliare piena di strutture e soldi che da una parte si fa propaganda con la sua retorica “dell’accogliere”, dall’altra sgombera un sottochiesa che ha dato rifugio a migliaia di persone in questi quasi sette mesi.
Una chiesa che parla di fratellanza, accoglienza, uguaglianza, ma che si felicita di sbattere per strada tutti coloro che non gli sono utili o non apportano un introito economico. Si felicita delle denunce, e del ragazzo che, trovato senza documenti nel Rifugio, è stato espulso.
Per mesi in questo rifugio occupato, decine e decine di giovani di questa valle, di Torino, e di mezza Europa hanno condiviso le loro giornate con chi si ritrovava bloccato a Claviere, organizzandosi assieme per far si che la frontiera del Monginevro non esistesse per nessuno perché crediamo fermamente in un mondo dove ognuno possa essere libero di scegliere chi essere e dove vivere. Mossi da questa idea, abbiamo condiviso con chi passava a Chez Jesus giorni, notti insonni, difficoltà e gioie. Nessuno di noi vuole farsi portatore dei “valori cristiani”, ma neanche essere dipinti dalla stampa locale come dei nullafacenti con niente di meglio da fare. La solidarietà e la rabbia verso questo assurdo sistema che seleziona ed uccide sono stati la nostra arma quotidiana e non sarà uno sgombero a farci cambiare idea”.

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15 COMMENTI

  1. Ma perché invece di rompere i coglioni a noi ITALIANI non andate in Africa ad aiutare veramente, ed insegnare loro anche come usare un preservativo, che ora gli africani superano il miliardo, mi sembra chiaro che la miseria aumenta se aumentano le bocche da sfamare! Voi che ne dite banda di idioti chez Jesus !!

    • L’Africa ha circa 36 abitanti per kmq, l’Europa circa 73, e l’Italia circa 200. Chi è che è troppo numeroso ? Forse il preservativo arebbero dovuto usarlo i tuoi genitori prima di partorire un razzista come te.

      • Quindi secondo la sua analisi, in Africa si sta bene. Anzi gli Europei dovrebbero emigrarvi in buon numero essendo in troppi…. potrebbe essere un’idea in effetti.

        • Secondo la mia analisi, quelli che pensano che in Africa dovrebbero usare i preservativi perchè sono troppi e potrebbero turbare il sonno degli Europei, dovrebbero indossarne uno loro sulla testa.

    • Ma no dai, poi come fanno gli svizzeri a vendere le medicine? I francesi come fanno ad utilizzarli come animali nelle loro cave/miniere?
      Per quanto mi riguarda io non capisco, tutto questo amore per i “colored” e poi se un italiano ha bisogno di una mano lo abbandonano al suo destino. Perché la Caritas e le varie organizzazioni aiutano questi che arrivano invece di occuparsi dei poveri che ci sono già nel nostro paese?

  2. A posto. Hanno liberamente confessato di aver agevolato migliaia di immigrati clandestini e di averlo fatto fuori dalla legge. Di combattere lo Stato e le frontiere. Sono dei criminali. Di che altro c’ è bisogno per arrestarli e condannarli?

  3. Avessero provato a realizzare una simile impresa in una moschea, cosa sarebbe successo?
    Possibile che in Italia non ci sia nulla che argini questi individui? Tolleranza va bene, ma ci DEVE essere un limite che queste minoranze non possano valicare. Non può bastare solo un buon motivo (o una buona scusa) per giustificare qualunque azione. Dove sono i classici “due ceffoni” da buon padre di famiglia?

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