BARDONECCHIA, I MIGRANTI DISPERSI IN MONTAGNA RIFIUTANO I SOCCORSI: “NON TORNIAMO IN ITALIA” / L’APPELLO DEL SOCCORSO ALPINO: “LE FORZE DELL’ORDINE CI AIUTINO, È UN’EMERGENZA”

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'aperto
Le attività di soccorso per i migranti a Bardonecchia

di FABIO TANZILLI

BARDONECCHIA – Dopo la fatica e l’impegno dei nostri soccorritori, ecco la beffa: questa mattina i 6 migranti che hanno chiesto aiuto per telefono, una volta intercettati dai volontari hanno rifiutato i soccorsi italiani e si sono allontanati verso la Francia. Erano stati proprio loro a chiedere l’intervento telefonando al 112: dopo circa un’ora i ragazzi africani sono stati raggiunti lungo i sentieri innevati, poco prima del Colle della Scala, con il gatto delle nevi.

Ma quando gli uomini del soccorso alpino li hanno aiutati, spiegandogli che li avrebbero riportati al caldo in Italia, i migranti hanno detto no e si sono opposti. “Non torniamo a Bardonecchia – hanno detto ai volontari – vogliamo andarcene in Francia”. Gli operatori del soccorso alpino sono sconfortati: “Noi non siamo un’autorità e una forza pubblica che può imporre agli stranieri di venire con noi, non possiamo prenderli con la forza – spiegano  – questa è una situazione di emergenza continua, facciamo un appello e chiediamo aiuto alle forze dell’ordine perché siamo un corpo di volontari e non abbiamo questi poteri. Possiamo intervenire durante le emergenze sanitarie. Ma se le persone stanno bene, rifiutano il nostro soccorso e l’accompagnamento a Bardonecchia…non possiamo opporci. Non è servito neanche spiegargli che rischiavano la vita e che al di là del Colle della Scala c’era la polizia francese ad attenderli…non ne hanno voluto sapere e si sono allontanati”.

L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi e spazio all'aperto

Tra i soccorritori c’è un senso di frustrazione, anche perché per salvare i 6 migranti si erano mobilitati vari operatori della Val Susa, con i vigili del fuoco di Susa che sono saliti a Bardonecchia dopo aver ricevuto la chiamata tramite “il giro” del 112, arrivando con il Defender a Pian del Colle. Il tutto insieme ai volontari del soccorso alpino, che grazie ad un gatto delle nevi fornito da un privato hanno proseguito oltre la prima parte della Valle Stretta, fino a intercettare il gruppo di dispersi in direzione Colle della Scala.

L'immagine può contenere: una o più persone, auto e spazio all'aperto

Una mobilitazione d’emergenza (che ha dei costi economici e di tempo), ma di fatto inutile: dopo aver ricevuto un primo conforto, i 6 magrebini sono ripartiti a piedi verso la Francia mettendosi di nuovo in pericolo. “Li abbiamo aiutati tirandoli fuori dalla neve, avevano i piedi immersi, portavano scarpe da ginnastica e indossavano delle tute da ginnastica leggere – spiegano dal soccorso alpino – con gli sci abbiamo battuto un po’ il percorso consentendo a loro di mettere i piedi “fuori” dal blocco di neve e spostarsi con meno difficoltà. Ma si sono rifiutati di farsi aiutare ulteriormente, se ne sono andati e non abbiamo potuto fare altro che seguirli a vista, fino ai tunnel prima del Colle della Scala, arrivando in terra francese”.

 

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

6 COMMENTI

  1. mi viene in mente una canzone dei Pooh: “in Italia si può” trallallà, trallallà.
    W l’Italia, W i buonisti.

  2. Italia peggio del terzo mondo… qui chiunque arrivi fa i propri comodi. Tutti al servizio dei signori clandestini. Perfino il Soccorso Alpino si è accorto che le forze dell’ordine chiudono gli occhi e si girano dall’altra parte invece di fare il loro dovere di tutela dell’ordine, dello Stato e dei suoi cittadini. Vergogna!

  3. A queste persone, dell’Italia non importa nulla, per loro siamo solo un punto di approdo e di passaggio. Dovrebbero apprezzare gli sforzi, anche economici, che la ns Nazione fa per loro. Si mobilitano risorse economiche ed umane, che vengono sottratte agli Italiani, per aiutarli . Un plauso ai soccorritori che si sono mobilitati per questo episodio e che dopo tanto lavoro, freddo e fatica hanno pure dovuto ricevere il rifiuto al soccorso da parte di queste persone. Nella zona sono presenti cartelli che avvisano del pericolo di congelamento per coloro che tentano la traversata . E in Italia ancora a dividerci tra buonisti di facciata e realisti. Un popolo sempre diviso….

  4. Chissa’ perche’ non vengono fermati al pian del colle dalle forze dell’ ordine come avviene in Francia?
    Si eviterebbero cosi’ tutti questi dispendiosi soccorsi e l’ipotermia di queste persone.
    Questi sono i misteri dell’Italia! Se il soccorso non e’ una forza pubblica la finanza lo e’ quindi potrebbero pensarci loro a mandarli in dietro.
    E se in altre zone ci sono degli alpinisti in difficolta’ sarebbe meglio che il soccorso alpino sia sempre disponibile in questi casi non verrebbe respinto!

Rispondi a Pippo Annulla risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.