VALSUSA, I NO TAV ACCUSANO I SINDACI: “DA VOI CONNIVENZE E SILENZI, SEDUTI AL TAVOLO CON IL COMMISSARIO”

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Pacifico Banchieri (Pd) è presidente dell’Unione Montana Bassa Valsusa

LETTERA AL PRESIDENTE DELL’UNIONE MONTANA VALSUSA E AI SINDACI DELLA BASSA VALSUSA

Dal Coordinamento dei comitati NO TAV riunitosi a Bussoleno il 29/12/2021

BUSSOLENO – Lunedì 20 dicembre 2021 passerà alla Storia come uno dei momenti meno attenti alla memoria della nostra lotta trentennale contro la costruzione del TAV Torino-Lione (NLTL). Ricordiamoci delle proposte ferrentiniane del F.A.R.E., insieme al documento “della Riposa” sottoscritto da quasi tutti i sindaci dell’allora Comunità Montana, oltre al c.d. accordo “di Pra-Catinat” che ancora oggi pesa come un macigno sia a livello nazionale e soprattutto a livello europeo ancorché definito tale da Virano, unico sottoscrittore.

Molti Sindaci e amministratori sono cambiati, ma lo scollamento tra quanto scritto nelle delibere ufficiali dei vostri Consigli Comunali che ribadiscono l’impegno alla lotta contro il TAV e l’incontro del 20 dicembre, con il vostro Comunicato ufficiale, sta a dimostrare quanto siate stati poco attenti al significato politico di quell’incontro ben sfruttato da Mauceri e da tutta la stampa pro tav: i sindaci si siedono al tavolo con il commissario e trattano la costruzione del TAV con le relative compensazioni!!!
Signor Presidente, signori Sindaci, come avete scritto nel vostro Comunicato, il Commissario Mauceri è stato nominato per far partire i cantieri del TAV, e l’adeguamento della linea storica da Bussoleno ad Avigliana è uno dei passaggi fondamentali per la costruzione del TAV, quel TAV che nelle vostre delibere avete sempre detto di voler contrastare.
Non solo, ma voi stessi avete scritto che “scopo dell’incontro era verificare le ipotesi sul tavolo e capire se sia possibile trovare soluzioni condivise”; questo viene sbandierato dai media quale accettazione al TAV.
Ci permettiamo ancora di ricordarvi che il come TAV è stato archiviato nel primo decennio di questo secolo! Oppure dobbiamo pensare che in nome della realpolitik e delle istanze del PD, Governo e alleati SI TAV avete deciso di cambiare rotta senza informare di questa inversione i vostri concittadini?
Signor Presidente, signori Sindaci, ci permettiamo di ricordarvi che si è sempre detto che o il TAV non si fa e allora la Valle si salva, o in qualunque modo si faccia il TAV la Valle non solo sarà distrutta ma diventerà invivibile.
Vogliamo anche ricordarvi che la Torino-Lione è un’opera CLIMATICIDA che viola tutti gli accordi mondiali sul clima per il volume delle emissioni di CO2 in fase di costruzione e probabilmente anche in fase di esercizio.
Signor Presidente, signori Sindaci, molti di voi sono giovani e non ricordano le barricate di carta che i nostri tecnici (in particolare gli ingegneri Cancelli e Chiocchia) insieme a tutto il movimento hanno fatto negli anni novanta del secolo scorso quando la lotta al TAV si è sviluppata soprattutto sul problema del rumore e delle vibrazioni di un treno come quello proposto lanciato in una valle alpina dove le barriere antirumore sono praticamente inutili. Tutta quella documentazione, vidimata dal Politecnico di Torino, è sempre a disposizione. Basta aver voglia di impegnarsi a leggerla. Ma la nostra impressione è che gli amministratori leggano poco preferendo accettare tutte le balle che i vari commissari, TELT, RFI, i giornaloni propinano come pappa già fatta e digerita.
Signor Presidente, signori Sindaci, ci permettiamo di ricordarvi che la Storia (quella con la S maiuscola) è un giudice molto severo, molto di più della Procura torinese, e che dei vostri atti, dei vostri silenzi, delle vostre connivenze ne risponderete alle generazioni future che non avrete saputo o voluto difendere.
Chiediamo pertanto a voi sindaci e amministratori di recuperare il rapporto con il movimento e ritrovare la coerenza con i vostri programmi elettorali e le delibere approvate contro il tav: questa possibilità consiste nel rivedere radicalmente il vostro atteggiamento dei confronti di chi li usa come grimaldello per procedere senza più ostacoli sul lato istituzionale alla realizzazione del tav senza se, senza ma e senza come.
Prossimamente il movimento NO TAV dopo alcuni incontri tra le varie componenti, convocherà un’assemblea popolare alla quale saranno invitati anche i sindaci per discutere francamente e di fronte alla gente la strada da seguire per continuare la lotta al TAV.

Il Coordinamento dei comitati NO TAV riunitosi a Bussoleno il 29/12/2021.

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5 COMMENTI

  1. Il progetto F.A.R.E benché sia stato bocciato dall’ala più talebana del movimento e dall’allora ministro delle infrastrutture, era ed è il migliore modo per affrontare il tema TO LIONE. Le parti in causa dovrebbero riproporre questo modus operandi per affrontare questo progetto, sconosciuto alla gente comune essendo dei primi anni 2000.

  2. Se un politico locale vuole avere possibilità di fare carriera o sopravvivere alla fine del mandato deve essere parte di un partito nazionale. Quindi il gioco è .. essere no tav in Val Susa per garantirsi elezione locale…. ma essere fedeli al partito torinese quando si và a Torino.
    Facile pensare ad alcuni politici valsusini che hanno come unico o importante reddito quello da amministratore, quindi sensibili al mantenimento dello status quo o interessati, legittimamente, a fare carriera a Torino.
    Morale che l atteggiamento sia ondivago è nelle cose, è accaduto in passato, sta accadendo e accadrà. Se non ho capito male alle ultime elezioni del consiglio metropolitano gli ministratori no tav anche di città come Avigliana hanno votato un esponente PD. L unico antidoto è cambiare con frequenza gli amministratori e che sia chiaro che amministrare in valsusa non è un mestiere un impegno sociale.

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