VALSUSA, I TEMPI D’ATTESA PER L’ECOGRAFIA: L’ASL RISPONDE AL CITTADINO

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RISPOSTA DELL’ASL ALLA SEGNALAZIONE DEL LETTORE

SUSA – Il caso del signor Paolo Rougier di cui si parla nella lettera pubblicata sul vostro giornale è stato generato dalla sovrapposizione di due percorsi diversi.
Se prescritta come primo accertamento dal medico di medicina generale, l’ecografia di cute e sottocute prevede in effetti, sul territorio regionale, i tempi di attesa descritti, con una prima disponibilità a Ceva nel mese di maggio. Questo perché si tratta di esame molto specifico, che, nell’ambito della nostra Asl, in particolare, è possibile fare solo a Pinerolo.
In caso di necessità più urgente, con prescrizione sempre del medico di medicina generale con una classe di priorità che ne indichi l’urgenza o, come nel caso del signor Rougier, con indicazione del medico chirurgo dopo visita specialistica, come ulteriore approfondimento in un percorso clinico già in corso, l’attesa è decisamente inferiore e compatibile con i tempi necessari all’efficacia delle cure necessarie. Sarà certamente possibile indirizzare il paziente, in questo caso, verso un percorso più calere e più appropriato al suo bisogno di salute.
Per quanto riguarda il ritiro dei referti questo è possibile in qualsiasi punto blu (i totem presenti anche presso l’ospedale di Susa) indipendentemente dalla sede dell’esame, per maggiore comodità dei pazienti.

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9 COMMENTI

    • Forse sarebbe ora che un po’ di dolore vero lo provasse lei, a scopo educativo e sensibilizzante…dovrebbe provare una volta nella vita cosa significhi avere male e fare gli esami mesi e mesi dopo…Esame a Ceva?????La maggioranza dei cittadini segusini, soprattutto se di una certa età, non sanno manco dove si trovi, io compresa. Forse questa Asl decadente sarebbe ora che si attrezzasse dei macchinari e dei medici specialistici indispensabili… E sì, il signore prova dolore, come molte altre persone che non hanno neppure la possibilità di arrivare a Pinerolo perchè anziane e senza un’auto. Parliamo tanto di cambiamento climatico, di non usare più l’auto eccetera, poi viviamo in una zona dove gli esami si fanno a 100 km o più oppure, ammesso di avere di soldi necessari, si paga. Senza contare che vi sono pazienti difficili e avanti con gli anni, che anche accompagnati, non ce la fanno ad affrontare simili viaggi per fare un esame. L’ospedale di Susa ormai è come se non ci fosse, vai al pronto soccorso, zero specialisti, ma neppure quelli più indispensabili come un cardiologo, un urologo, un gastroenterologo…vieni scaraventato avanti e indietro da Rivoli in ambulanza anche se hai dagli 80 anni in su e in certe stagioni rischi una polmonite… La situazione è drammatica caro Gabriele 2, si vede che lei sta bene, ma se avesse la responsabilità di qualche anziano o diversamente abile e si ritrovasse a dovere fare praticamente tutto a pagamento perchè a Susa la presenza di specialisti è praticamente pari a zero, allora le passerebbe la voglia di vivere, glielo dice una che l’ha e lo sta provando.

  1. infatti siamo in molti ad essere in questa disagiata situazione,purtroppo ti dicono che ci sono centri convenzionati,poi quando telefoni ti danno l appuntamento solo se a pagamento.Non c è niente altro da dire se non una cupa rassegnazione
    Riguardo a questo Gabriele non avrei nemmeno risposto,non gli dia la soddisfazione

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