VALSUSA, IL FORTE DI EXILLES CHIUSO: “COME MAI?”

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COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE “AMICI DEL FORTE DI EXILLES”

EXILLES – Domenica 1º agosto 2021, il Forte di Exilles è ancora chiuso e non aprirà. Da ottobre dell’anno scorso, dietro richiesta delle istituzioni, la nostra associazione ha lavorato per presentare un progetto per l’estate 2021, cosa che è stata fatta. Il progetto prevedeva miglioramenti sotto il profilo museale, multimediale e storico. Il progetto è stato presentato già prima di Natale.

A marzo sono arrivate richieste, da parte di enti turistici dell’Alta Valle e di alcuni alberghi, per inserire il Forte nei pacchetti turistici estivi. Cosa che si auspicava da anni. Ad aprile i tour operators ci contattavano per fissare date per le visite e a maggio le riviste del settore turistico ci chiamavano per inserire il Forte nei calendari delle manifestazioni estive. Intanto il tempo passava e le associazioni d’arma, che garantivano le esposizioni storiche militari, non avendo risposte prendevano altri impegni.

Avremmo dovuto inaugurare la stagione con uno spettacolo del trasformista Arturo Brachetti che, non avendo garanzie sull’apertura, ha dovuto annullare l’evento. Intanto, verso fine maggio, iniziavano a giungere telefonate di prenotazione da tutta Italia e dalla Francia del sud per arrivare, a tutt’oggi, a una media di una ventina di telefonate quotidiane che aumentano in maniera esponenziale giorno dopo giorno.

Tre produzioni cine-televisive, di cui una francese, hanno fatto richiesta per poter effettuare riprese nella fortezza. Potete immaginare la nostra frustrazione nell’essere costretti a rispondere negativamente ad ogni chiamata poiché non eravamo in possesso di nessuna informazione circa l’apertura.

Nel nostro territorio la stagione turistica va da giugno a metà agosto e a tutt’oggi  non ci è ancora pervenuta nessuna comunicazione in merito. Proprio nell’anno del “rilancio” del turismo regionale. Negli anni passati il forte garantiva un’occupazione stagionale di circa nove/dieci persone, senza contare l’indotto costituito da esercizi commerciali, ristoranti, bar, accoglienza turistica.

Ora non è nostro compito e neppure nostro interesse individuare responsabilità, tuttalpiù noi vogliamo individuare soluzioni. Una delle quali risponde ad una banalissima domanda: perché, in considerazione della profonda consapevolezza che una mortifera, cieca e ottusa burocrazia costituisce un ostacolo alla creatività, all’iniziativa e all’imprenditoria locale, non si comincia l’iter burocratico a gennaio anziché a maggio?

E tutto ciò indipendentemente dalle risorse economiche, che sono un altro grande problema e rispetto al quale noi, in quanto Associazione Amici del Forte di Exilles, siamo costantemente alla ricerca di partnership, bandi privati e pubblici, sponsor piccoli e grandi.

Che ci piaccia o no tra una quindicina di anni Exilles sarà un paese fantasma. Gli anziani muoiono e i pochi giovani emigrano. Se la nostra chiusura mentale non ci permette di capire che l’unica soluzione per sopravvivere è quella gallina dalle uova d’oro che sovrasta il paese allora rassegnamoci.

In una valle che, volenti o nolenti, nei prossimi anni è destinata a diventare una colata di tonnellate di cemento avvolta da aria malata l’unica soluzione è far fruttare il nostro gigante. Non solo per Exilles, ma per il nostro territorio, per la nostra valle ferita, per tutto il Piemonte. E questo dipende, sì, da noi ma soprattutto dalle istituzioni poiché l’inerzia che spesso ha caratterizzato questi anni non è più giustificabile.

Associazione Amici del Forte di Exille

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7 COMMENTI

  1. Schifosi perditempo mangia soldi a tradimento, inetti, politici pagliacci, fate il vostro cazzo di lavoro e aprite il forte. Ne abbiamo pieni i coglioni di incapaci, scarica barile come voi.

  2. Nelle prime due righe dell’ultima frase sta il centro di tutto, i soldi vengono buttali nelle migliaia di tonnellate di cemento!!! anzichè nel verde e nella cultura!

  3. In una Parola.. Che schifo.. E poi si lamenta se la gente si incazza.. E si ribella.. In un paese dove non si puo’ fare impresa se non hai gia’ milioni di euro alle spalle, dove la burocrazia ti uccide tutte le idee e dove si si pensa di sfruttare tutte le risorse che abbiamo.. In Italia se attivassimo tutto cio’ che fa turismo, vivremmo di turismo.. E invece no…

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