IL NUOVO CENTRO PER I MIGRANTI NASCERÀ A OULX, NEI LOCALI DEI SALESIANI

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A destra, l’edificio di colore marrone dove dovrebbe nascere il nuovo centro per i migranti a Oulx, presso l’Istituto Salesiano

OULX – Come già scritto da ValsusaOggi alcuni mesi fa, su modello di quanto fatto già a Bardonecchia, il nuovo centro di accoglienza per i migranti sorgerà entro metà settembre a Oulx.  Il luogo è stato scelto: se non ci saranno cambiamenti, saranno utilizzati i locali dell’Istituto Salesiano, in zona chiesa Abadia vicino all’oratorio Don Bosco e a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Il dormitorio (15 posti letto e una cucina) dovrebbe trovare spazio nei locali dove già l’ordine religioso ospita i pellegrini che passano da Oulx, mentre come area ricreativa dovrebbe essere utilizzata la sala che da tempo viene data in disponibilità ai corsi di danza, ecc. Queste ultime indiscrezioni ancora non sono ancora state confermate ufficialmente, ma a breve dovrebbero partire i lavori per la messa in sicurezza dei locali.

La chiesa dell’Abadia di Oulx

Se ne parla da mesi, si stanno facendo varie riunioni al tavolo con la Prefettura (a cui partecipano anche i sindaci di Oulx, Bardonecchia e Claviere) e molti dettagli sono ancora da definire, ma il progetto è questo: lo scoglio maggiore riguardava proprio l’individuazione dei locali dove far dormire i migranti che arrivano in stazione e dove assegnargli un punto informativo e di ricovero, come avviene a Bardonecchia.

Lo spazio individuato sarebbe proprio quello dei Salesiani, perché le ferrovie avevano negato la disponibilità delle sale di Oulx, in quanto nei prossimi mesi dovrebbero partire i lavori di manutenzione e ristrutturazione dei locali.

Ma chi si occuperà del progetto? Secondo alcune indiscrezioni dovrebbe essere la fondazione di don Luigi Chiampo “Talità Kum”, la onlus che già segue il progetto di Micro Accoglienza Diffusa in Valsusa insieme a varie cooperative e in collaborazione con i Comuni. Dal punto di vista finanziario, un ruolo fondamentale sarà assunto dalla Fondazione Magnetto, che affitterà i locali di proprietà dei Salesiani, dandoli poi in gestione alla fondazione Talità Kum, dove lavoreranno due mediatori culturali, come già avviene a Bardonecchia.

Nella zona dell’Abadia, vicino al futuro centro per i migranti, ci saranno altri cambiamenti: gli alunni delle scuole medie di Oulx saranno infatti trasferiti nei locali dell’ex convento delle suore in vicolo San Giusto e Corso Montenero, che ospitavano da anni gli studenti del Formont (la cui nuova sede sarà spostata da settembre all’ex Caserma Picco, nel Borgovecchio).

La nascita del nuovo centro a Oulx trova l’opposizione da parte del collettivo Chez Jesus, che da alcuni mesi occupa il salone parrocchiale sotto la chiesa di Claviere. In un lungo post su Facebook, il collettivo ha segnalato l’intenzione – da parte della pubblica autorità – di sgombrare i locali occupati entro l’estate.

Pubblichiamo qui sotto il post integrale:

“Il Rifugio Autogestito Chez Jesus, il sottochiesa occupato di Claviere, è sotto sgombero. C’è una denuncia pendente sul posto da più di due mesi e sembra che il Prefetto stia mettendo sempre più pressioni per sgomberare. Nel mentre stato e chiesa si stanno “impegnando” nel trovare “un’alternativa”. Un luogo dei salesiani affittato dalla fondazione Magnetto e gestito da due operatori della fondazione Talità Kum. Una sorta di spazio di transito che aprirà a Oulx, a 15 chilometri dalla frontiera. Un luogo che avrà 15 posti letto e una cucinina per chi è di passaggio. 
“Un’alternativa” a Chez Jesus, come ci ripete il prete impegnato in questo progetto. Come se un luogo gestito da una fondazione privata a 15 chilometri dalla frontiera che svolgerà la sola funzione di dormitorio, con due operatori pagati per fare assistenza, possa essere “un’alternativa” a tutto quello che è Chez Jesus. Al rifugio è da mesi che passano centinaia di persone, si fermano, vivono questo spazio insieme condividendo la loro quotidianità con i solidali, scambiandosi esperienze e consigli preziosi. A Chez Jesus si trova sempre una porta aperta dopo ogni respingimento. Qui si può di condividere ogni esperienza di abuso da parte della polizia, oltre che, magari, costruire assieme un modo per non subirne più.
A Oulx il progetto dovrebbe partire per metà settembre. L’idea sembra quella di aprire un posto controllato e gestito, puramente “assistenziale”, e sgomberare così più tranquillamente il sottochiesa occupato di Claviere che invece vive di autogestione e ha sempre rifiutato l’idea di gestire e controllare le persone di passaggio.
Chiesa e stato si stanno mettendo d’accordo per far finire questa esperienza e lo faranno pulendosi la faccia con l’apertura di questo nuovo spazio, chiaramente inutile agli occhi di chiunque sia stato presente in frontiera nell’ultimo anno e di chi sia consapevole di come funziona il dispositivo frontiera.
Il sottochiesa occupato dà noia allo stato francese, e alla sua polizia che ci “accusa” di essere dei “passeur”, di facilitare il passaggio dei “sans-papier” in Francia. Dà fastidio a tante attività commerciali di Claviere, ricco Comune montano la cui economia è in buona parte basata sul turismo, che teme di perdere soldi con l’immagine di una montagna come rotta migratoria. Dà fastidio alla chiesa, che si ritrova un sottochiesa occupato e delle bollette da pagare in guerra col Comune di Claviere a cui aveva ceduto in parte i locali e che aveva il compito di pagare luce e acqua.
Dà fastidio allo Stato italiano, il cui ministro dell’interno rivendica la chiusura delle frontiere per i migranti e gioca a fare il duro con Macron. Un primo ministro che ha come assillante cavallo di battaglia la chiusura dei posti occupati e la guerra ai migranti, e che si è recentemente riunito con i vari prefetti dei capoluoghi per rafforzare e rendere esecutiva la propria linea repressiva. 
La fondazione Magnetto (finanziatore del nuovo progetto su Oulx) “è stata pensata come continuazione nel tempo del suo impegno per il territorio quale modello dell’impegno sociale dell’imprenditore moderno. La Fondazione, creata e sostenuta dalla Famiglia (Magnetto), interviene preferibilmente nei luoghi di origine del cavaliere, la Valle di Susa. I contributi sono raramente di origine privata.” La Fondazione Talita Kum è strettamente legata ad interessi economici della chiesa. Lei stessa ha cercato e ottenuto i finanziamenti dalla fondazione privata Magnetto. 
Non vogliamo trarre conclusioni affrettate. Ma sicuramente qualche domanda ce la poniamo. Sappiamo che c’è un diverbio tra Comune e vescovo sul pagamento delle bollette di Chez Jesus. Il Prefetto vuole lo sgombero perché sta subendo “varie pressioni”, ma vorrebbe apparire politicamente accettabile. Si tratta comunque di sgomberare con la forza un sottochiesa occupato dove passano centinaia di uomini, donne e bambini. Un luogo che questo inverno ha protetto moltissime persone dal freddo e cercato di evitare i morti. Questo rifugio permette di organizzarsi di fronte alla violenza sistematica e selettiva della frontiera. 
Lo Stato non ci vuole più tra queste montagne. Forse non accetta un luogo dove non si identifica né si scheda nessun*, dove non c’è gestione né controllo, ma dove ci si auto-organizza in libertà. La chiesa cede volentieri alle pressioni e alla fine non è scontenta di togliersi il problema di Claviere, la questione delle spese e del conflitto politico con Comune e Prefettura. 
I salesiani fino ad ora non si sono mai attivati sulla questione dei migranti in Alta val di Susa. Solo ora che si parla di soldi e di interessi economici, sembrano interessarsi alla situazione. Lo ripetiamo ancor più forte e chiaro: noi da Claviere non ce ne andremo. E ci teniamo a sottolineare l’utilizzo strumentale che si farà di questo sgombero”.

 

 

 

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12 COMMENTI

    • a quanto pare NON HAI NEMMENO le basi del CRISTIANESIMO, quindi non mi pare che tu sia il più indicato a fare commenti sull’argomento

  1. Avrei preferito leggere……nuovo ospizio per anziani……In riferimento alla risposta di Daniele, in Arabia non ti è permesso portare il crocifisso a vista con la catenina, perché qualche solerte poliziotto te lo fa nascondere dentro la camicia. Parlo da ateo.

    • C?è UN PROGETTO DA 8 MILIONI DI € A BARDONECCHIA che troverai su questo giornale on-line, informarsi prima non farebbe male

  2. Questo tipo di immigrazione clandestina è illegale e non dovrebbe esserci. Per cui il centro è un inutile spreco di risorse. Tutti gli interventi di questo tipo e le facilitazioni che incentivano l’immigrazione illegale devono essere impediti e boicottati. Gli stranieri che tramite i rispettivi consolati svolgono le pratiche regolari e chiedono il permesso di entrare in casa altrui hanno il diritto di farlo, gli altri no. Si pretenda il rispetto della legalità fin da subito.

  3. Gli occupanti abusivi fuorilegge di Claviere che agevolano l’immigrazione clandestina devono essere messi in condizione di non nuocere. Occorre legalità. Il fatto di aver fatto un lungo viaggio e superato situazioni di pericolo non può essere sufficiente per trasformare l’illegalità in legalità. Non si conquistano così i diritti.

  4. …. abbiamo degli scout che cercano una sede
    Pensionati in attesa associazioni in lista
    DOVETE DIVENTARE CLANDESTINI E POI VI TERRANNO IN CONSIDERAZIONE
    i soliti Finti BUONISTI

  5. Non capite che oggi l’immigrato è di moda e tutto quello che gli gravita intorno fa tendenza e notizia. Pertanto, se vuoi che la tua associazione o cooperativa abbia eco sui media, devi fare qualcosa per gli immigrati.

    Fino ad un paio di anni fa erano di moda i detenuti e le carceri, per cui tutti a fare e disfare per detenuti e carceri, a colpi di titoli sui giornali e servizi nei TG. Adesso il detenuto non se lo fila più nessuno e sono tornati nell’oblio a favore dell’immigrato.

    Il mondo delle onlus e delle associazioni gira così. Alla maggior parte non frega niente né dell’uno, né dell’altro, né di nient’altro. L’unico scopo di iniziative e progetti è raccogliere soldi, spazi (gratuiti) nei media ed un turbine di autoreferenzialità.

    C’è da scommettere che quando, con il nuovo governo, il numero degli immigrati calerà drasticamente, l’immigrato passerà di moda perché ci sarà rimasta poca torta da spartire, i centri di accoglienza chiuderanno e sarà la volta di una nuova moda.

  6. I rifugiati non sono clandestini. Se davvero ci fosse tutta questa identità italiana da difendere, bisognerebbe, prima di pubblicare commenti carichi di barbara ignoranza, aprire qualche libro e qualche giornale per capire chi siamo e da dove arriviamo…

    • Esattamente. Non tutti gli immigrati sono rifugiati aventi diritto. Anzi solo la minima parte. Tutti gli altri sono clandestini, entrati illegalmente e maleducatamente. Che degli ignoranti e arroganti pretendono di accogliere senza regole e al di fuori della legge e del buon senso.

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