VALSUSA, IL NUOVO VESCOVO DI SUSA È DON ROBERTO REPOLE

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Roberto Repole è il nuovo vescovo di Susa

di CESARE NOSIGLIA (Arcivescovo emerito di Torino e Susa)

Cari amici, sono lieto di comunicarvi che il Santo Padre ha nominato Arcivescovo metropolita di Torino e Vescovo di Susa il canonico don Roberto Repole, docente e direttore della Sezione torinese della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale.
Il curriculum del nuovo pastore è ben conosciuto da tutti voi e per questo siamo riconoscenti al Santo Padre di questa nomina. Personalmente sono molto contento della scelta e auguro al mio successore ogni bene, mentre chiedo ai sacerdoti, religiosi e religiose e fedeli tutti di accogliere con gioia il nuovo Arcivescovo e di offrire a lui tutta la loro disponibilità a collaborare efficacemente al suo ministero, accompagnandolo fin da ora con la nostra accoglienza e la nostra preghiera.
Sono lieto di questa nomina anche perché viviamo un periodo delicato e importante che riguarda non solo la diocesi di Torino e Susa ma l’intera Chiesa, e quella italiana in particolare. Mi riferisco all’avvio del Sinodo che caratterizzerà questi prossimi anni ed è iniziato ufficialmente nelle nostre diocesi il 17 ottobre scorso con le solenni celebrazioni nel santuario della Consolata di Torino e nel santuario della Madonna del Rocciamelone a Susa.
Da parte mia assicuro a don Roberto la mia piena disponibilità a sostenerne il ministero senza alcuna interferenza. Io resterò a Torino in una realtà ecclesiale collegata alla parrocchia Madonna Addolorata al Pilonetto. Anche qui il parroco avrà la mia piena collaborazione se lo vorrà e come lo vorrà. Ho sempre desiderato infatti di poter servire una comunità parrocchiale. Poi, come ogni altro Vescovo emerito presente a Torino e a Susa sarò disponibile per celebrazioni di Cresime o di feste patronali o altro che i singoli parroci vorranno e chiederanno. Desidero anche assicurare i lavoratori della ex Embraco e i poveri (in particolare senza dimora, immigrati o rom) che continuerò a seguire le loro vicende con la massima cura.
Infine desidero ricordare l’incontro con i giovani di Taizé. Dopo la prima tappa a fine dicembre 2021 aspettiamo ancora i giovani d’Europa a Torino nel prossimo mese di luglio. Mi auguro che questo importante raduno possa essere accolto e seguito con cordiale attenzione da don Roberto.
In attesa dell’ ordinazione episcopale di don Roberto io svolgerò il compito di amministratore apostolico per Torino e Susa. Oggi saluto con affetto don Roberto e sono certo che il suo ministero e azione pastorale darà un ulteriore impulso alle nostre Diocesi di Torino e Susa supplendo ad ogni mia mancanza, con l’apporto del clero, dei religiosi e religiose e dei laici, per svolgere con impegno il cammino sinodale in atto e ogni altro importante rinnovamento delle due diocesi in vista della loro unità sempre più necessaria .
D’intesa con lui abbiamo deciso di comunicare la sua nomina qui nel santuario della Consolata, perché la Madonna che più sentiamo come nostra lo protegga e sostenga nel suo ministero.

ROBERTO REPOLE: BIOGRAFIA DEL NUOVO VESCOVO DI SUSA E TORINO

Nato a Torino (1967) e prete della stessa Diocesi, è docente di teologia sistematica (in particolare ecclesiologia e ministero ordinato) presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale-sezione di Torino, l’Istituto superiore di scienze religiose e il biennio di specializzazione in teologia morale speciale, e alla Licenza nella sede centrale di Milano. Ha conseguito la maturità classica presso il liceo Valsalice di Torino (1986), il baccalaureato in teologia presso la Facoltà di Torino (1992), la licenza (1998) ed il dottorato in teologia sistematica (2001) presso la pontificia Università Gregoriana in Roma.
E’ stato Presidente dell’Associazione Teologica Italiana dal 2011 al 2019. Collabora con numerose riviste scientifiche. E’ attualmente Direttore della sezione parallela di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale.

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1 COMMENTO

  1. Non so cosa sia sto sinodo di cui ogni tanto si sente parlare, ma di cui non si vede nulla.
    Auguro a don Roberto e a tutti una svolta, uno slancio, non solo la gestione ad esaurimento.
    Già perchè stare in chiesa ad aspettare le vecchiette che vanno ancora a messa nel tardo pomeriggio è una faccenda ad esaurimento (anagrafico), così come lo sono i sacerdoti della diocesi di Susa: ce ne sono ancora almeno 10 sotto i 70 anni ?

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