OULX, IN FIAMME L’AUTO DEL PRESIDENTE DI PRO NATURA: INDAGINI IN CORSO

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di FRANCO TRIVERO (presidente Pro Natura Alta Valsusa)

OULX – La notizia che attendevo da alcuni giorni, è arrivata come uno tsunami che tutto travolge e lascia dietro di sé delle macerie. Per me le macerie sono morali e psicologiche, quando ho appreso che l’incendio della mia autovettura, “dagli elementi acquisiti la perizia non esclude l’origine dolosa”.

L’esito della perizia era molto atteso perché quella notte del 12 giugno era stata esclusa “l’origine dolosa dell’evento”. Non avendo riscontrato alcun innesto nel serbatoio, si riteneva che l’incendio fosse dovuto ad una centralina in corto circuito oppure autocombustione.

Il Comandante dei Carabinieri di Oulx Genovese dopo aver verbalizzato le mie dichiarazioni ha ritenuto di sottoporre a sequestro l’autovettura e di richiedere un supplemento di indagine da parte del nucleo investigativo dei vigili del fuoco, trasmettendo gli atti alla Procura che ha autorizzato il sopralluogo. Non posso non esprimere il mio più autentico e formale ringraziamento al Comando dei Carabinieri di Oulx.

In questi giorni molti sono i messaggi di solidarietà di amici di Pro Natura dei sindaci di Bardonecchia e Oulx, ma desidero esprimere un ringraziamento particolare al sindaco di Salbertrand Roberto Pourpour, che mi ha dimostrato solidarietà e presenza tangibile, affermando “siamo una squadra non bisogna mollare”. A volte bastano poche parole al momento giusto per affermare valori e sentimenti condivisi.

Sono venuto a conoscenza solo in queste settimane che numerosi sono stati gli atti vandalici, in questi anni, commessi sul territorio, dal tentativo di dare fuoco ad un gatto delle nevi, ad un escavatore.

All’impianto di raccolta differenziata appena installato, incendi anche dentro cantieri e altro ancora. Tuttavia la vicenda che mi vede coinvolto ha origine, secondo me, dall’attività di tutela ambientale, segnalazioni e/o esposti fatti agli organi competenti per omissioni, abusi ecc.. In spregio alle più elementari norme di diritto ambientale.

Come quella di denunciare ai Carabinieri della forestale  uno sversamento di “tritato d’asfalto in Valle stretta” sito di interesse comunitario “Natura 2000”, ma soprattutto nello “sversamento di liquami organici in area protetta” Oppure nell’esposto in Procura per il “cantiere di amianto di Salbertrand” e nella verifica e accesso ad atti sensibili presso il Comune di Salbertrand.

Può dare fastidio la collaborazione che svolgo con il sindaco di Salbertrand per contribuire, nel rispetto dei ruoli a ristabilire verità, per troppo tempo taciute o sotterrate dall’omertà del silenzio e dell’indifferenza. Oppure peggio ancora un messaggio da indirizzare a terzi, colpendo me. Sono tutte attività svolte in trasparenza e nel pieno rispetto dello statuto di Pro Natura.

Quello a cui stiamo assistendo nel nostro territorio è una forma di “corruzione culturale” quella forma di indifferenza che ti permette di non vedere, non sentire e non denunciare. Rappresenta nei fatti, per una comunità un “suicidio morale” la distruzione della bellezza in ogni sua forma. Ma questo suicidio morale è un suicidio istigato. La distruzione ambientale e l’omessa tutela è parte dell’andamento criminoso della nostra vita civile e politica. Dove la relazione tra la società civile e la politica non è più una relazione di rappresentanza, ma una relazione di scambio.

Noi continueremo a portare avanti, con coerenza e determinazione le battaglie ambientali a tutela del territorio, proprio come quelle marmotte sentinelle che fischiano per avvisare del pericolo imminente, simbolo che ci appartiene nei valori etici di cui l’Associazione Pro Natura è espressione.

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5 COMMENTI

    • In Valle di Susa lavorano solo i No Tav, perche’ sono sempre nominati ovunque…io non condivido certe azioni comunquee non ho nemmeno condiviso qlla dell” 8 dicembre 2005…..la polizia lavora per lo Stato responsabile di tutto. Quando un figlio viene su male e’ colpa dei genitori si dice ….il Presidente dello Stato e il Governo hanno in affidamento questa nazione e cio’ che accade quindi e’ responsabilita’ loro.

  1. Credo proprio che qui ti sbagli caro ferraudo, questo è un chiaro atto intimidatorio per l’attività svolta contro le irregolaritò di quei signori che operano ed effettuano quegli sversamenti. mentre per i chiodi puo essere un atto di qualche sconsiderato come quelli che buttano sassi sulle auto che passano in autostrada.

  2. Carissimo, i VVF non potevano mettere origine dolosa senza avere prove.Perche’ dire origine dolosa significa dire che un ignoto o meno, ha dato fuoco all’ auto.Cioe’ si accusa qlcuno di un reato , ma se non ci sono prove non si puo’.Ora io personalmente non sarei andata dal 112 , mi e’ sorto il dubbio che lei stia particolarmente antipatico a qlcuno .( tutti noi stiam antipatici credo a qlcuno , bisogna poi capire quanto). Pro natura??? Scusa l’ ignoranza …e’ un’ associazione naturalista? Scusa ma non l’ ho sentita fin’ ora…

  3. Credo che il Sig. Michele abbia ragione: troppo semplice e riduttivo accusare le frange estreme no tav di essere gli artefici dello spargimento dei chiodi in autostrada e viceversa le frange estreme si tav di aver incendiato l’ automobile di chi indaga sul sito di Salbertrand.
    Dietro ad entrambi gli atti, secondo me, c’ è la stessa mano di sempre ( ricordate anni fa i famigerati lupi grigi , le buste con i proiettili ecc. ecc. ) ovvero quella feccia fatta di soggetti deviati, bassa manovalanza a libro paga di colletti super bianchi.
    E’ solo questione di tempo e prima o poi verranno ricacciati definitivamnete dalla fogna da cui provengono.
    Mauro Galliano- Condove-

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