VALSUSA, LA BEFFA: ORA CHI PARTORISCE O SI CURA A BRIANÇON DEVE PAGARE, MANCA L’ACCORDO CON L’ITALIA

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di FABIO TANZILLI

Una beffa per i cittadini e le cittadine della Valsusa: non è più gratuita l’assistenza sanitaria dei cittadini italiani in Francia. Neppure per chi abita in zona di frontiera, come la Valsusa con Briançon. Un problema che riguarda soprattutto il settore nascite, per le donne che vivono in alta Valle e quindi a quasi 100 chilometri dall’ospedale con punto nascite più vicino (Rivoli), visto che quello dell’Ospedale di Susa è stato chiuso. I pazienti italiani non sono più coperti nelle spese sanitarie, perché in Francia hanno verificato che non esiste alcun accordo transfrontaliero in merito. Questo avrebbe comportato per l’ospedale di Briançon un ammanco di 2,5 milioni di euro, come spese sanitarie effettuate per pazienti italiani curati in Francia.
E’ un problema che non riguarda pochi casi: tanti pazienti curati dall’Ospedale di Briançon sono italiani, e gran parte sono della Valsusa, vista la maggior vicinanza dell’alta valle rispetto all’area metropolitana Torinese. Ma ora chi deve farsi curare all’ospedale di Briançon, deve pagare. Senza pensare ai numerosi italiani che sciano a Monginevro o Serre Chevalier, e che spesso necessitano dell’assistenza sanitaria con l’ospedale di Briançon. La stessa cosa vale per il punto nascite: le donne della Valsusa che vogliono partorire a Briançon devono pagarsi la prestazione sanitaria. In alternativa devono andare all’ospedale di Rivoli, dove la distanza (circa 85 km da Bardonecchia) per quanto riguarda soprattutto le donne residenti in alta Valsusa, è assai scomoda rispetto al vicino ospedale francese (da Oulx a Briançon circa 25 km).
Il problema è stato segnalato a ValsusaOggi da una ragazza incinta residente a Bardonecchia: “Sono una futura mamma che vive in alta Valsusa. Mio figlio dovrebbe nascere a marzo, e in tutte queste settimane sono stata seguita per le visite e gli esami dall’ospedale di Briançon, che è molto più vicino rispetto a Rivoli. Ma al momento della mia richiesta di partorire in Francia, dall’ospedale mi hanno risposto che devo pagarmi di tasca mia l’intervento, perché attualmente non ci sono più gli accordi tra i due Stati di Italia e Francia, per prendere a carico gratuitamente i pazienti italiani. Per qualsiasi intervento che avviene nel ospedale francese, sono i pazienti italiani che devono farsi carico delle spese. L’unica alternativa, che proverò a fare, è quella di inviare all’Asl il modulo S2 che autorizza la gratuità dell’intervento di pazienti italiani all’estero, però è valido solo per i ricongiungimenti con famigliari o comunque per casi particolari e non ordinari. Io ad esempio, se non riuscirò ad ottenere l’autorizzazione con il modulo S2 dall’Asl, dovrò pagarmi il parto con le mie tasche, dovendo partorire in Francia all’ospedale di Briançon. Ci sono molti casi simile al mio in Valsusa: l’Asl e la Regione Piemonte ne sono al corrente, ma attualmente nessuno ne parla”.
Il tema è dibattuto soprattutto in Francia: il senatore Jean-Michel Arnaud ha interrogato il governo transalpino per chiedere di intervenire in fretta. “È in gioco il futuro dell’ospedale di Briançon. I pazienti italiani sono numerosi. L’assenza di un accordo transfrontaliero comporta il rischio di ridurre il personale dell’ospedale, con il taglio degli operatori sanitari, un quarto dei quali sono italiani”. Il governo francese sembra essere favorevole al rinnovo dell’accordo di cooperazione sanitaria con l’Italia e sta preparando un progetto di cooperazione sanitaria transfrontaliera franco-italiana, ma al momento è ancora tutto fermo. Il governo francese ha risposto che punterà a integrare il già esistente Trattato del Quirinale firmato nel 2021 con il nostro governo: si tratta di un accordo franco-italiano stipulato al fine di consolidare l’amicizia tra i due Paesi su settori importanti in ambito di frontiera, come l’immigrazione, l’agricoltura e l’economia. Dalla Francia fanno notare che tale accordo era stato firmato con il precedente governo italiano guidato da Mario Draghi. Bisogna capire se l’attuale governo di Giorgia Meloni sarà disponibile a rinnovare questo accordo, inserendo anche le prestazioni sanitarie gratuite. Vediamo se i vari politici del nostro territorio (sindaci dell’alta valle, consiglieri regionali, Regione Piemonte e parlamentari) si interesseranno per risolvere il problema e sollecitare il governo italiano.

 

 

 

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8 COMMENTI

  1. Siamo in Europa solo sulla carta, poi ognuno tira l’acqua al suo mulino. Qualche estate fa un ragazzino in vacanza in Francia è stato punto da un’insetto e ha passato qualche ora al pronto soccorso in quanto allergico e quindi rischiava uno shock anafilattico pur avendo prontamente preso l’antidoto che porta con sé… tutto è bene quel che finisce bene?? sì, finché non ti arriva a casa il conto di 350 euro da pagare per la prestazione medica ricevuta… quello che mi piacerebbe sapere, è se quando l’ospedale di Susa ha il pronto soccorso intasato da sciatori originari di vari Paesi dell’Unione Europea che hanno fratture e distorsioni varie, manda loro a casa il conto da pagare come accaduto al figlio dei miei amici…Ma!!

    • Cosa deve dire allora mia figlia italiana, vive a Londra da alcuni anni con suo marito anche lui italiano, mesi fa mentre erano in Italia hanno portato il bambino di 6 mesi al P.S. di Moncalieri dopo una visita pediatrica le hanno presentato il conto. Naturalmente lei ha pagato, ma io mi chiedo, posso capire che il Regno Unito è fuori dall’ UE, ma ad un bimbo di 6 mesi è lecito fargli pagare la visita? E tutti gli extracomunitari, clandestini, che arrivano in Italia vengono trattati con i guanti con tanto di elicotteri in caso di trasporti nei vari ospedali siciliani. Viva l’Italia.

  2. In valle molti hanno usufruito dell ospedale di Briancon. Ora visto che l ospedale di Rivoli risulta non proprio vicino per una qualsiasi emergenza sanitaria, dobbiamo chiedere che venga ripristinato l accordo, l alta val Susa lo chiede, e vogliamo che il Governo, o il Presidente Cirio vogliano impegnarsi seriamente affinché si arrivi ad un accordo, oltre tutto anche per quel che riguarda le lungaggini delle prenotazioni all Asl. Grazie se qualcuno vorrà seriamente impegnarsi

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