VALSUSA, LA LOTTA ALLE PROCESSIONARIE COSTA TROPPO

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di FEDERICO MORRA DI CELLA (Direttore del Consorzio Forestale Alta Valsusa)

Egregio Direttore,
ringrazio i suoi attenti lettori per aver stimolato la discussione in merito alla presenza della processionaria nell’Alta Valle di Susa. Com’è noto a chi vive o transita nel nostro territorio, le vaste pinete presenti in Alta Val di Susa sono soggette ad una infestazione da parte del lepidottero Thaumetopoea pityocampa, comunemente conosciuto come processionaria del pino. Negli ultimi dieci anni si è assistito ad un incessante aumento dell’area infestata, che ora raggiunge i due assi principali dell’alta valle, verso Bardonecchia e verso Cesana. Parimenti si è assistito ad un innalzamento di quota nelle pinete dei versanti esposti a sud. Ad oggi nell’area registriamo almeno un migliaio gli ettari di pineta colpiti dall’infestazione. Il Consorzio Forestale Alta Valle Susa, responsabile della gestione dei boschi comunali dell’Alta Valle Susa, da anni si occupa di indagini in merito allo stato dell’infestazione da processionaria. Contrariamente a quanto si possa immaginare, ad oggi l’infestazione di processionaria non sta causando danni alle piante tali da comprometterne la sopravvivenza. Ciò non accade, ad esempio, nel caso di altre patologie e deperimenti che, seppure meno visibili, hanno conseguenze ben più gravi sulle piante colpite. In ogni caso, il Consorzio Forestale Alta Valle Susa monitora l’andamento di questi fenomeni e, in collaborazione con altri Enti italiani ed europei, predispone le risposte più adeguate. Rispetto alla processionaria del pino, le strategie di lotta (non più obbligatoria per legge a partire dal 2021) sono state ben illustrate nell’articolo da Lei pubblicato e nei relativi commenti. Per i casi più gravi ma isolati si può operare una raccolta manuale dei nidi o la cattura delle larve mediante i collari posizionati sul tronco delle piante. Su superfici più estese si procede invece mediante cattura delle farfalle adulte con trappole a ferormoni, o alla dispersione di Bacillus thuringiensis tramite elicottero per l’uccisione delle larve. Questi metodi di lotta sono efficaci solamente se si attuano sulla maggioranza della superficie colpita: basti pensare che ogni farfalla femmina adulta superstite depone dalle 100 alle 300 uova che diventeranno, dopo tre anni, da 800mila a 63milioni di larve. Dal punti di vista economico, attuare una lotta integrata su un territorio così vasto ha un costo che si aggira tra i 700 e i 1000 Euro ad ettaro/anno, pari a 700.000 – 1.000.000 Euro per trattare l’intera superficie colpita. Come si può ben immaginare, il reperimento di fondi tanto ingenti non è un problema di facile soluzione. In ogni caso, il nostro Ente, insieme ai Comuni, alle Unioni Montane, agli Enti di gestione delle Aree Protette si impegna a mantenere alta l’attenzione sul tema e a valutare ogni possibile modalità di finanziamento per applicare le strategie sopra illustrate. Direttore del Consorzio Forestale Alta Valsusa Via Pellousiere 6, 10056 Oulx (To)
Tel. +39.0122.831079 e-mail: cfavs@postecert.it direzione@cfavs.it web: www.cfavs.it
P.IVA: 03070280015 C.F. 86501390016. Per maggiori informazioni si invitano i lettori di Valsusa Oggi a visitare la pagina web:https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/servizi-fitosanitari-pan/processionaria-pinothaumetopoea-pityocampa
Cordiali saluti.

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10 COMMENTI

  1. E utilizzare qualche briciola dei fortini TAV ? basterebbe qualche torretta in meno … Tanto anche se i lavori durano trent’anni invece di venticinque …

  2. Ma la processionaria non può essere trasformata in farina , come già si fa con gli insetti? I biscotti sono buoni, li ho mangiati!

  3. Proporrei un bel copricapo a mo’ di parrucca per il dirigente , sembrerebbe “medusa”,
    striscia come un serpente ai piedi del governo ,ha timore di essere calpestato e sostituito ,deve essere docile e giustificare
    quanto sia costoso curare .

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