VALSUSA, LA PISTA DI BOB SARÀ DEMOLITA DOPO 20 ANNI: I POLITICI SI SONO SVEGLIATI

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La splendida area del Pariol di Cesana, prima della costruzione della pista di bob

CESANA – Dopo quasi 20 anni dalle Olimpiadi 2006, la politica si muove. Mettendo in pratica una scelta che ValsusaOggi propone da anni, in modo controcorrente: DEMOLIZIONE E RESTITUZIONE DELLA SPLENDIDA AREA DI PARIOL AL TERRITORIO.  Sarà finalmente demolita la pista di bob di Cesana: il tutto sarà fatto con un investimento di oltre 9 milioni di euro, destinati alla fase di smantellamento e riconversione. Mentre altri 5 milioni saranno spesi per riqualificare il trampolino di Pragelato (di cui 3,3 milioni a valere sulla legge 65 gli altri di fondi regionali), per lo sviluppo dello skiroll, in modo da destagionalizzare sci di fondo e biathlon. Per le due fallimentari cattedrali nel deserto di Torino 2006, simbolo dello spreco delle opere faraoniche, saranno usati i fondi previsti dalla legge 65, integrati da finanziamenti regionali. La demolizione della pista di bob potrà partire entro il 2026. L’annuncio è stato diffuso oggi durante un’apposita conferenza stampa a Torino, a cui ha partecipato il ministro dello Sport Abodi.

LEGGI L’EDITORIALE DEL DIRETTORE, QUANDO NEL 2023 CHIEDEVAMO LA DEMOLIZIONE DELLA PISTA DI BOB DI CESANA 

La devastazione del sito di Pariol per costruire la pista di bob di Cesana

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10 COMMENTI

  1. Bel comunicato “istituzionale”.
    Trasuda intelligenza, lungimiranza ed oculatezza come quelli sulla To-Lione, sul ponte di Messina, sui capolavori di Milano-Cortina 2026, sul bonus 110%, sul ritorno al nucleare e, per finire in bellezza, sul “riarmo” europeo senza sapere, o voler dire, contro chi dovrebbe essere usato.

  2. Eppure i decisori ( uomini e donne) del circo invernale torinese, di alcune scelte palesemente sbagliate, abortive e criticate dal 99% della gente pensante fin dall’ inizio, hanno fatto tutti carriera su quei rottami . Continuamente osannati e incaricati di posizioni di rilievo e di prestigio. Invitati a inaugurazioni, blasonati da interviste e redazionali. Anche di recente. Pluripagati per i danni cagionati alla collettività. Secondo le migliori regole della democrazia italiana: Privatizzare gli utili e condividere le perdite.
    Ma dopo quegli eventi Torino non è più la stessa!!! Turismo, stranieri, visibilità internazionale. Quindi se la capitale comanda la provincia deve essere disposta a qualsiasi sacrificio secondo la regola della ragion di stato.

  3. Ricordo ancora le parole dei politicanti .
    La pista sarà usata anche dopo la fine dei giochi, e qualcuno ci ha creduto ahahah.
    Solite balle che ancora oggi vengono dette x far digerire opere faraoniche e spese inutili.
    Qualcuno si ricorda quando ci volevano convincere che facendo la TAV non avrebbero raddoppiato il Frejus?
    Detto fatto, altro giro altra bugia.

  4. Quanti impegni nazionali sportivi e non per “avere un posto al sole” , e questa esposizione non confacente con questi tipi di impianti dispendiosi di energia per refrigerare , abbiamo distrutto un paesaggio alpino per farlo diventare lunare , e ora qualche fenomeno vuole costruire una pista coperta con neve artificiale ,ma questi imbecilli la pagheranno loro la bolletta o come al solito il governo regionale , avevano ragione i francesi quando senza censura dicevano delle olimpiadi volute dall’ Avvocato ,tutto ciò che voleva diventava ragion di Stato e la rivalutazione per vendere il baraccone, la verità è che tra regioni e politici vi è egoismo e si continua a rifare con errori ciò che era disponibile e migliorabile.

  5. Sbrighiamoci a demolirla, prima che i Cortinesi ci freghino i fondi per poter demolire la loro.
    Non quella del 1920, quella che stanno costruendo adesso.

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