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BUSSOLENO – Nella serata di martedì 20 maggio c’è stato un incontro tra i dirigenti Sitaf e alcuni sindaci e amministratori della Valsusa. Un momento di dialogo, tra la società del gruppo Gavio che gestisce l’autostrada e il tunnel del Frejus, organizzato nella sede dell’Unione Montana Valsusa a Bussoleno. In ballo, nei prossimi mesi, ci sono la costruzione del nuovo autoporto di San Didero e l’apertura della seconda canna del Frejus. L’incontro aveva l’obiettivo di raccogliere il pensiero degli amministratori, e per stabilire nuova modalità di gestione dei rapporti tra Sitaf e gli enti locali del territorio.
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Fa piuttosto specie. Quando si è trattato di chiudere svincoli, intasando la rete stradale della valle, modificare la viabilità (pseudo rotonda di Bruzolo), non hanno considerato nessuno. Adesso vogliono comunicare ? Farci vedere quanto è bella la nuova colata di cemento ed asfalto ? Ma per favore !
Che schifo.
Fuori tempo massimo ! Se dipendesse da me , nessuna credibilità a chi millantava l’ importanza di una seconda canna dedicata solo al transito di ambulanze e pompieri al fine di garantire tempestività e sicurezza in caso di incidenti. Salvo poi ( una volta ottenuto il consenso degli amministratori locali colpevoli di ingenuità e buon senso ) vederla trasformata con un colpo di bacchetta in 2° canna di transito a tutti gli effetti. Non si può sempre condonare tutto, dimenticare, perdonare. Tanto mi basta per augurarmi che venga loro negato qualsiasi approccio comunicativo, tecnico o anche solo umano. Non meritano nessuna attenzione.
Ha idea di quanto freghi alla Sitaf la sua indignazione?
Ma che bello avere una seconda canna! I residenti nell’Alta Valle non aspettavano altro! Ci mancava un altro pò di inquinamento dell’aria ed acustico! Ma ci prendete anche per fessi???
Gruppo GAVIO = Logo Pinna di squalo.
Un perfetto biglietto da visita.
I tonni dovrebbero girargli al largo.
Un modo per migliorare i rapporti che sono sempre stati a senso unico ci sarebbe: esentare dal pedaggio i mezzi dei residenti,ma forse è più facile fare passare un cammello attraverso la nota cruna dell’ago.
Pessima e perdente strategia, egregio signore:
Umile e vile pecunia in cambio dell’incontrastato dominio sul territorio.
Panem et circenses per comprare a costo irrisorio il consenso degli allocchi.
Esau’ che cede al gemello Giacobbe la primogenitura per un piatto di lenticchie.
Penosa compensazione in una Valle già afflitta da penose compensazioni.
Rassegnata mentalità da si tav, si tutto, già vista in scena troppe volte.
Caro Brüno/Sheradzade,con il vostro no tutto che cosa avete ottenuto in pratica?
Rinunciare a prescindere anche ad un ipotetico minimo vantaggio per gli abitanti della Valle perché voi fanatici possiate continuare a considerarvi duri e puri mi sembra un comportamento degno del miglior Tafazzi.
E concludo con un bel “feve furb,garula”.
Non è patois della Val di Susa,ma rende l’idea…
Chiamato in causa a sproposito (ancora una volta, non essendo la prima), La ringrazio per avermi accolto tra le Sue (innumerevoli) ossessioni.
Non si senta obbligato a soffrire per me anche in futuro, rivolga altrove il Suo sguardo (anche e soprattutto verso se stesso).
Sinceramente (proprio perché una mia risposta sembra quasi elemosinarla) Le dirò che nessun “garula” di mia conoscenza (tutti ne hanno) lo è mai stato così tanto da essere disposto a pagare prezzi salatissimi per ottenere non meglio precisati “ipotetici minimi vantaggi”.
P.s.
Grazie per il (quasi sorprendente) “Caro”.
Se ,secondo lei, l’ho citato a sproposito perché mi risponde?
Mentre ci siamo mi spieghi quali sarebbero i “prezzi altissimi’ che lei evoca con i soliti toni millenaristici.
Gli unici prezzi che vedo sono quelli che la società civile ha dovuto pagare per gli innumerevoli danni e disagi provocati dai no TAV violenti in questi anni.
Chiamato in causa, non citato.
Salatissimi, non altissimi.
Freni la sua frenesia di aggredire quando legge.
Replicherà quantomeno in modo più appropriato, se in modo intelligente proprio non le riesce.