ALTA VALSUSA, LA STORICA GALLERIA DEI SARACENI RIAPRIRÀ AL TRANSITO

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La Galleria dei Saraceni del Pramand

OULX – Una bella notizia per il turismo e per gli amanti della montagna: presto sarà riaperta al transito la storica “Galleria dei Saraceni” del Pramand, a quota 2150 metri. L’Unione Montana Alta Valle Susa affiderà i lavori per sistemare il tunnel e consentire nuovamente il passaggio. L’ente ha indetto il bando di gara per trovare l’impresa disponibile a realizzare i lavori lungo l’ex strada militare “Salbertrand – Pramand – Jafferau – Bardonecchia” (Sp 256). “I lavori prevedono il ripristino di un tratto di galleria mediante il disgaggio – spiega l’Unione Montana nel bando pubblico – la pulizia degli elementi pericolanti della calotta e il consolidamento del rivestimento con rete elettrosaldata e spritz-beton”.

I lavori dovrebbero durare circa 4 mesi dalla data del verbale di consegna dei lavori. L’importo a base di gara ammonta a 150mila euro (più Iva) ed ovviamente sarà soggetta a ribasso: le imprese interessate dovranno candidarsi entro l’8 maggio alle ore 12. La documentazione dovrà essere inviata agli uffici dell’Unione Montana Alta Valle Susa in via Monginevro 35 a Oulx. Il 9 maggio saranno aperte le buste per analizzare le offerte pervenute, sempre presso la sede dell’unione montana.

LA STORIA DELLA GALLERIA DEI SARACENI: UN GIOIELLO TURISTICO DELL’ALTA VAL SUSA

(Articolo di Mauro Minola pubblicato da ValsusaOggi nell’agosto 2014)

Dal settembre del 2013 è stata chiusa, per ordine del demanio militare, proprietario della strada, la Galleria dei Saraceni sulla rotabile militare Fenils-Pramand-Jafferau. Ufficialmente la chiusura è avvenuta per motivi di sicurezza, la galleria presenta infatti vistose cadute d’acqua e qualche distacco del rivestimento: tenerla aperta così, per pedoni e mezzi motorizzati, risulta troppo pericoloso.

Peccato che la galleria e la strada di cui fa parte, un vero gioiello dell’architettura militare a cavallo dei secoli Otto e Novecento, consentano l’accesso a uno dei più importanti comprensori montani della Valle di Susa, che va dalle vaste praterie tra il forte Foens e il forte Jafferau ai sentieri che permettono di salire sul Seguret, il caratteristico monte che domina tutta la conca di Oulx. Comprensorio che sarebbe impossibile da raggiungere, anche a piedi, senza passare per il tunnel che aggira la zona franosa delle Grotte dei Saraceni, dove ormai più nessun sentiero è percorribile in sicurezza.

La galleria fa parte della strada militare Fenil-Jafferau, che fu realizzata a partire dal 1890 per collegare con il fondovalle le batterie Fenil, Pramand, Föens e Jafferau, costruite a difesa dell’importante conca di Bardonecchia. Fin dai primi anni il tratto più critico di questa rotabile fu proprio quello che attraversa la zona delle Grotte dei Saraceni, un’area soggetta a frane e a cadute d’acqua, che ridussero ben presto ad un sentiero il tracciato stradale.

Proprio per prevenire il continuo crollo di massi sulla strada dalle pendici del monte Seguret, nel 1925 il Genio militare progettò la realizzazione di una galleria, lunga 876 metri, con un tracciato ad U che penetrava all’interno del monte, aggirando la zona franosa.

La larghezza della carreggiata era tale da rendere possibile il transito solo in una direzione per volta (per l’incrocio vi era uno slargo a circa metà galleria); sui muri, erano poste delle lanterne per l’illuminazione. I lavori di costruzione si protrassero per 4 anni, fino al 1929. Nel 1940, dopo che una grande frana distrusse il tracciato nei pressi dell’imbocco meridionale, furono necessari nuovi lavori, con lo scavo di un breve tunnel di raccordo.

Nel secondo dopoguerra la manutenzione della strada passò alla Provincia di Torino, che intraprese diversi lavori. Ancora qualche anno fa, grazie ai contributi europei, fu possibile mettere in sicurezza il fondo stradale e la volta della galleria. Poi più nulla.

E la galleria, come la strada, iniziò ad andare in pezzi, nell’indifferenza generale: la Provincia non esiste più, le amministrazioni comunali, peraltro senza fondi per garantire una regolare manutenzione, preferiscono evitare problemi con un’ordinanza di chiusura e così, quello che, persino all’estero, tutti ci invidiano quale tesoro di ingegneria stradale da conservare e valorizzare, va incontro ad una rapida dissoluzione.
Pensare che, solo fino a poco tempo fa, si facevano grandi progetti turistici sull’impiego di queste nostre, uniche, strade militari.

Negli ultimi giorni si parla di un progetto che i Comandi militari, ancora proprietari della rotabile, vorrebbero concordare con le amministrazioni comunali e quella regionale, per creare un anello turistico tra Susa, Oulx, Bardonecchia e Sestriere, usando le rotabili militari (Strada Assietta, Colle Finestre, Fenil-Jafferau), anche con l’introduzione di un pedaggio per coprire, almeno in parte, le spese di manutenzione. Sarebbe proprio una bella iniziativa, che potrebbe incentivare il turismo nella Valle di Susa, sia quello con i mezzi motorizzati a due e a quattro ruote, opportunamente disciplinato, che quello degli escursionisti a piedi, che così potrebbero nuovamente accedere ai sentieri in quota che permettono di raggiungere cime come il Seguret e i monti del gruppo Vallonetto.

 

 

 

 

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13 COMMENTI

  1. È per neanche 150000 euro, visto il .ribasso d asta abbiamo aspettato diversi anni tenendo chiusa la galleria ai turisti. Mah……non c’è una visione turistica a medio lungo termine..

  2. La notizia è veramente bella e merita il plauso per chi è attento a questi tesori della nostra storia, veri e propri musei a cielo aperto e altari allo sforzo e all’ingegno di chi ci ha preceduto.

    Sarei anche molto favorevole che, in cambio della riapertura di altre strade storiche (es. alla Punta Tre Croci o quella della Rho), si potesse pagare un pedaggio finalizzato alla manutenzione e al mantenimento dell’accesso alle stesse da parte degli amanti del fuoristrada rispettoso dell’ambiente.

  3. Per salire in quota con mezzi motorizzati verso il Vallonetto e il Seguret esiste una strada da Savoulx, anche questa in pessime condizioni ma agibile per l’alpeggio e la baite riattate.
    Con centocinquantamila euro al ribasso potrebbe essere rimessa ben in sesto ed utilizzata anche per prevenire incendi boschivi, come quello di fine anni ottanta che ancora segna le pendici boscose su cui la strada arranca.

  4. Era ora! Pagare il pedaggio piuttosto che miglionate di multe sarebbe meglio.
    Nella nostra valle prima di fare opere e cantieri inutili sarebbe opportuno almeno mantenere quello che ci ha lasciato la gurra100 anni fa. Quella strada e’ una vera opera d’ architettura militare ma purtroppo lasciata andare a ramengo per colpa delle idee dei soliti ammnistratori “verdi” coloro che per anni sono rimasti con la testa piantata nel terreno. Nel 2020 e’ ora che qualcuno se ne renda conto e capisca che non si puo’ puntare solo sul turismo dello sci ma anche sulla storia del nostro paese e sul turismo motorizzato!!!
    Da fuoristradista consiglio di percorrere queste strade militari naturalmente con il buon senso, e da escursionista consiglio i numerosi sentieri militari sempre stupendi per non provocare le solite disussioni tra le due categorie cioe quello che purtroppo ha fatto chiudere quese strade.
    Per andare a sciare si paga il giornaliero o no?

    • Soldi non ce ne sono più per gli italiani, per la sanità, la scuola, la cultura e la manutenzione del Paese. Si trovano inspiegabilmente milioni per accogliere, sfamare, divertire e far telefonare i clandestini. E con tutta l’Irpef che pago ogni santo anno da quando lavoro oltre a tutte le altre gabelle, dobbiamo autotassarci per sitemare una strada??? Io personalmente ho dato. BASTA ! È ora di finirla di sprecare le scarse risorse pubbliche per ogni sorta di cavolata e poi far autotassare i cittadini onesti. BASTA ! Stato ipocrita e sprecone, che poi ricorre al volontariato gratuito per sopperire alle sue colpevoli mancanze. Togliendo posti di lavoro tra l’altro…

  5. Mi pare si stia facendo un po’ di confusione. I soldi stanziati ci sono e arrivano dai progetti europei per la valorizzazione e la riqualificazione delle aree rurali.

    Per questa volta, almeno per una volta, anche se sembra strano, non possiamo e non dobbiamo lamentarci.

    Speriamo che ci siano altri stanziamenti per riqualificare e manutenere altri siti come questo.

    • Ben vengano i finanziamenti europei. Inoltre usati per manutenzione e non per una nuova opera tipo pista forestale. Per il resto la galleria dl Seguret è un opera unica nel suo genere e merita di essere salvaguardata .

  6. Sig Pero si rilassi, potrebbe mandare i suoi figli a fare che ne so i margari, cosi toglierebbe il lavoro a qualche marocchino o albanese. la veda in un’ottica che noi certi lavori non li facciamo più perchè nonostante tutto stiamo ancora bene. Ha mai sentito parlare dei “chimmofaffa” si informi….per quanto riguarda la sistemazione della galleria è ok. se comprende anche la strada. meglio questo che buttare soldi nel progetto olimpico della premiata ditta Chiappendino. a proposito la regione Piemonte ha stanziato 6.2 milioni di euri per l’innevamento nei comuni olimpici, in data odierna di neve ce ne a bizzeffe, gli impianti sono chiusi, i signori della neve come al solito si lamentano, gli amministratori dei comuni olimpici sono silenti complici…..avrei bisogno di capire come contribuente che fine hanno fatto questi 6 milioni di euro…chiedo troppo ?

    • L’ho fatta l’anno scorso ma non mi sembrava poi così male.

      Ovviamente bisogna avere il veicolo idoneo, come dovrebbe essere in ogni situazione.

      Non possiamo pretendere che queste strade siano percorribili comodamente da tutti i mezzi, altrimenti ciò implicherebbe lavori dal costo elevato e che potrebbero stravolgere la natura stessa di queste strade (vedi l’aberrante proposta del sindaco di Sestriere che vorrebbe asfaltare il tratto Sestriere-Col Basset).

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