
ALMESE – In Valsusa scoppia la polemica sulla vendita del calendario del dittatore fascista Benito Mussolini. A lanciare il caso sono gli attivisti dell’associazione di Almese, Assemblea Bassavalle: “In alcune edicole della Valle vengono venduti ed esposti calendari che inneggiano al fascismo. Riteniamo questa scelta estremamente problematica”.
“Non vogliamo che nessuna forma di fascismo venga normalizzata” spiegano dall’associazione valsusina, che ha deciso di “rispondere” a questa vendita con un calendario antifascista: “A questa scelta esiste un’alternativa, quella di fare comunità attorno al valore dell’antifascismo e dell’antirazzismo – aggiungono da Assemblea Bassavalle – con il calendario Antifa di Assemblea Bassavalle. Gireremo le piazze della Valle perché tutti possano averlo. Offerta libera per autofinanziamento”.
L’associazione di Almese proporrà quindi la distribuzione di un calendario antifascista, che sarà disponibile durante le varie iniziative del sodalizio.
A proposito della polemica sulla vendita dei calendari di Mussolini, proprio nei giorni scorsi ad Almese c’è stato un altro episodio. L’edicola di Piazza Martiri infatti espone e vende proprio il calendario sul duce.
Al figlio dell’edicolante di Almese è stato chiesto privatamente, da un consigliere comunale di maggioranza, il motivo della vendita del calendario di Mussolini. L’edicola di Almese vende da sempre vari generi di calendari, non solo del duce, ma anche di Che Guevara e di altri personaggi storici o marchi importanti, come Papa Francesco, delle Ferrari, ecc.















Nel 2023 il Parlamento europeo ha discusso la risoluzione B9-0230/2023, dedicata alle 100 milioni di vittime del comunismo.
Presentata da eurodeputati come Filip De Man, Marco Campomenosi, Susanna Ceccardi e Jean-Paul Garraud, richiama la Dichiarazione di Praga e il Livre noir du communisme di Courtois.
Il testo denuncia i crimini dei regimi comunisti del XX secolo — dall’URSS alla Cambogia, fino a Cuba e Corea del Nord — e propone di istituire il 7 novembre come giornata europea di commemorazione.
Un invito a ricordare, condannare e non dimenticare.
Gentile Mario Rossi, cosa vuoi che questi fanatici invasati che si definiscono “antifa” sappiano del REGIME COMUNISTA nei paesi così detti “dell’est”? Io ci ero nata e cresciuta, quindi io potrei parlarne. Loro, no. C’è un enorme differenza, tra leggere racconti e numeri e VIVERE in quell’incubo. Mussolini sarà stato sicuramente un personaggio in gran parte negativo, ma resta pur sempre un personaggio storico. Io ho vissuto ed odiato il sovietico Brezniev e ancora più disprezzerò per sempre un Biden, per me resteranno entrambi dei criminali. Per me. Come il terrorista e assassino Arafat – ma a lui era stato dato un premio Nobel per la pace!!! Ma non protesterei mai, se vedessi un loro calendario in vendita, altrimenti mi sentirei favorevole alla dittatura che censura tutto ciò che ritiene scomodo. Se vogliamo LA DEMOCRAZIA E NON UN REGIME, dobbiamo lasciare alle persone la LIBERTA’ DI SCEGLIERE!
Bravissima e grazie del tuo sincero contributo. Un abbraccio!
Hana, mica l’argomento sono le dittature rosse dei paesi dell’est: un antifascista certo che ne saprà meno di lei a proposito, ovvio, anche se può immaginare dolore e sofferenza. Ma come allo stesso modo lei cosa vuole saperne della dittatura fascista, mica ci è nata e cresciuta in Italia quindi non può parlarne, non l’ha vissuta (uso sue parole). Gli antifascisti invece si, quelli veri, e magari non necessariamente comunisti, non invasati come lei sostiene, ma persone che hanno subito direttamente o indirettamente l’oppressione e la morte da parte di un regime comandato da un criminale (io ne so qualcosa direttamente), di cui è oggetto l’argomento del post. Non si parla di dittature rosse o gialle di altre parti del mondo o del suo paese, altrettanto condannabili, ma dell’unica dittatura esistita in Italia che era quella fascista. Io personalmente certi criminali non li accetto, non riesco, se vedo un calendario di quell’essere ignobile avvertirò un conato di vomito, di certo non lo acquisterò ma penserò a cambiare strada e soprattutto edicola, ma rispetterò la scelta di tutti coloro che lo vorranno acquistare, forse con tristezza pensando ai partigiani valsusini morti per la nostra libertà, ma come dice lei siamo in democrazia, del resto è pieno di ammiratori e fanatici di hitler. Ma qualche riflessione personale su cosa è diventato il popolo italiano me la farò. Un saluto.
Le vittime del comunismo non si commemorano sdoganando in ogni occasione il fascismo ed il suo fondatore.
Ognuno risponda dei crimini suoi, senza legittimarli tirando in ballo quelli degli altri.
Replicare ad un calendario con un altro calendario non è una grande idea, specialmente se di taglio inneggiante allo stesso modo di quello non gradito.
Esiste già un ottimo calendario No Tav che da vent’anni svolge questo compito, rivolgendosi a tutti.
Un calendario per chi vuole capire, schierarsi, scegliere ed anche dissentire.
A tutti non credo.
Si rivolgerà alla minoranza di no tav.
Perchè questo siete,una minoranza.
Merovingio siamo alle solite.
Una pubblicazione si rivolge a Tutti, ognuno ne farà l’uso che riterrà più appropriato.
Sennò non sarebbe una pubblicazione.
Fortunatamente il calendario No Tav non è ancora una pubblicazione clandestina.
Si chieda invece cosa c’entrino minoranze o maggioranze nel dibattito avviato da questo articolo.
Non vorrà farci credere che sia la “maggioranza” che ha espresso il Governo in carica ad aver legittimato la pubblicazione di questo calendario?
Per corroborare la Sua soddisfazione maggioritaria, Le dirò che nella mia vita l’appartenenza alle minoranze è stata la regola, rarissime volte sono stato in maggioranza, e sempre solo in assemblee condominiali.
Voglio ricordarle che in Italia abbiamo avuto una dittatura fascista che uccideva e mandava in galera gli oppositori. Per non dimenticare la persecuzione degli ebrei. Non abbiamo avuto nessuna dittatura comunista.
Caro RossiMario, la filippica che hai postato c’entra un cazzo con l’essere antifascisti e questo schifo di paese che tollera inneggiamenti al duce e l’apologia del fascismo. Antifascismo e comunismo non sono termini intercambiabili, al di là del fatto che mischiare il Comunismo sovietico con ciò che è stato il Comunismo in Italia significa, nella migliore delle ipotesi, essere ignoranti come delle capre, e nella peggiore dei faziosi vomitevoli. In Italia c’è stata una sola dittatura sanguinaria, ed era fascista, con un solo dittatore, il Duce. Stampatevelo a fuoco nel cervello prima di far girare le dita su una tastiera.
Per favore smettiamola di paragonare il fascismo col comunismo è da facinorosi; il fascismo incarna le più bieche pulsioni umane (dalla segregazione alla privazione di ogni diritto fino all’omicidio) mentre il comunismo è l’inno all’eguaglianza. La deviazione del comunismo ha portato ad episodi terribili e disumani ma è una DEVIAZIONE mentre l’applicazione del fascismo ha portato ad altrettante terribili conseguenza in ossequio ai suoi dettami (è ben diverso). Quindi se proprio volete fare dei paragoni (per quanto non so quanto storicamente utili) paragonate Pol Pot, Stalin e quanti altri a Mussolini, Pinochet etc. in quanto dittatori sanguinari; non cercate di mischiare l’acqua con l’olio che tanto non ci riuscirete.
Che incredibile arrampicata sui vetri la sua!!!
E’ campione mondiale di glass climbing?
Arrampicata?
Perché mai?
La cronaca quotidiana ci sta inondando di stragi buone e genocidi cattivi e viceversa secondo i desideri del potente di turno.
Perché non farlo anche per le malefatte dei fascismi e dei comunisti.
Ognuno mantenga le proprie preferenze.
A chi intende affermare che quanto hanno patito gli italiani e’ diventata acqua fresca perché altrove a qualcuno è andata peggio, rispondo con un bel: no grazie!
Le pulizie bisogna cominciare a farle in casa propria, se si ha la pretesa di pulire il Mondo.
Inneggiare ad un dittatore Codardo, che travestito da tedesco cercava di raggiungere la Svizzera con il tesoro rubato agli italiani, assieme all’ amante, abbandonando moglie e figli. Eppure c’è gente che si fa tatuare il suo bel faccione sul braccio. Perlomeno molti gerarchi nazisti hanno avuto le palle per suicidarsi.
Mi fa ridere che questo almesino sia piu preoccupato di un fascista morto e sepolto piuttosto che quelli vivi che tutti i giorni monopolizzano l’informazione attraverso telegiornali o programmi televisivi senza contradditorio!!!
Concordo pienamente col il tuo commento, purtroppo ormai la campagna propagandistica ed elettorale la si sente begli studi televisivi, come a La7, Rai3 o la Nove, tanto per fare degli esempi.
C’è anche quello del più grande rivoluzionario della storia , quello che ha portato una nazione a una dittatura!
Esattamente!
In casa non è un problema , esporlo forse si, apologia di reato?
L’ edicolante come commerciante deve vendere ciò che la gente cerca , ogni tipo di giornale perché anch’esso ha un colore politico , come le dittature ma le più pericolose sono quelle che vogliono privatizzare la sanità , quelle capitaliste dove i farmaci oppiacei sono usati come cure palliative non essendoci la possibilità di curare alla radice con costose operazioni, è il problema sociale Statunitense con le esose assicurazioni , chi è malato vuole atteggiarsi ad esempio di democrazia .
Non è vietato vendere calendari. Che siano dedicati a Mussolini, a Che Guevara, a tema antifa, automobili vintage o con foto Pontefice. Richiedere la censura o la rimozione di qualcosa che non si condivide e è un abominio e purtroppo prerogativa quasi sempre della stessa parte politica. Inoltre di tutti i calendari presenti nell’articolo solo uno riporta un insulto sulla facciata. E che piaccia o no è proprio il calendario prodotto da quelli che vogliono impedire la pubblicazione e la vendita degli altri calendario.
Siete e sempre rimarrete dei poveri comunisti. Leggete la storia invece di fare sempre della propaganda mal informata…
L’unica cosa a cui siete sensibili voi finti antifascisti è la logica del consumo e la concorrenza. Nonché sindrome della nemesi: senza un nemico entrate in crisi esistenziale.
Questi non sono finti fascisti,ma bensì fascisti rossi della peggior specie.
Sempre con il ditino d’ordinanza fremente e bene in mostra.
Hai ragione sì parla sempre di quello che a fatto il fascismo ma mai del comunismo. Ha rovinato, sotto dittatura, delle nazioni intere e non dimentichiamo le brigate rosse.
Noooo… Anche quest’anno avrò il mio calendario da officina.. con le bellissime.. perchè dovrei appendere dei bruttoni?
Calendari da officina vintage offresi, irripetibili.
Ricordo che qui in Italia non abbiamo mai avuto un regime a dittatura comunista, ma SOLO uno che era a dittatura fascista, capeggiato dal suino finito appeso in giù, con tutte le conseguenze relative di morte e violenza, chi l’ha passata sulla propria pelle ne sa qualcosa, vorrei vedere questi che danno fiato alla bocca fossero vissuti a quei tempi se la pensavano uguale. Azzo centra la dittatura della cambogia o del Burundi che siano rosse gialle o nere, siamo in Italia. Ignoranza che porta ad aggrapparsi ai vetri.
Per me, calendari di questo tipo possono pure esistere: basta non comprarli.
(P.S.: per quello del Benito è superfluo appenderlo: è già stato fatto nel 1945)
Bravo basta appendere il calendario al contrario….tipo piazzale Loreto
Ti piace, lo comperi.
Non ti piace, non lo comperi.
Fine del discorso
i miei avi sia quelli materni che quelli paterni hanno avuto dei grossi dispiaceri prima dai miliziani neri ,e dopo da parte dei rossi che combattevano per la liberta, comunque questa polemica sui calendari un risultato lo avranno ,cioe aumenteranno le vendite di entrambi i calendari
Ricordo ai “compagni” che anche sbandierare la bandiera della Palestina non ha senso in Italia.
VIVA IL TRICOLORE.
Perché hanno così tanta paura di un calendario?
Perché non conoscono l’inimitabile Frate Indovino.