VALSUSA, RAGAZZINO PICCHIATO DALLA BABY GANG: “MINACCE SUL TRENO, FRATTURA AL BRACCIO, VOLEVANO LE SCARPE”

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Foto di repertorio

di FABIO TANZILLI

MEANA DI SUSA – Picchiato da una baby gang e preso a calci appena sceso dal treno: la vittima ora ha una frattura al braccio, con il gesso, e tanto spavento. E’ la brutta avventura che ha subito un ragazzino di 17 anni, nella serata di venerdì 21 marzo, residente a Mompantero. Luca (nome di fantasia) è stato aggredito da 5 ragazzi della sua età, che l’hanno preso di mira per il suo paio di scarpe.
Ora le forze dell’ordine indagano sull’accaduto: le telecamere sul treno e nelle stazioni potrebbero aiutare a identificare i 5 vigliacchi.
Tutto è iniziato mentre Luca era sul treno regionale 26930 Torino-Bardonecchia delle ore 20.15. Il ragazzo è salito su quel treno alla stazione di Avigliana, alle ore 20.43, per arrivare a Meana di Susa alle 21.12, dove avrebbe atteso l’arrivo di suo papà con l’auto da Mompantero.
Ma qualcosa è andato storto. All’altezza della stazione di Bussoleno, sul vagone dove stava Luca, arrivano altri 5 ragazzi: “Hai delle belle scarpe, devi darcele” dicono al giovane “altrimenti ti buttiamo sotto il treno”. I 5 bulli si siedono negli altri posti vicini a Luca, e durante il viaggio continuano a minacciarlo di farsi consegnare le scarpe. Luca ha coraggio e si rifiuta di cedere al ricatto, per fortuna il tragitto è breve.
Il treno arriva in pochi minuti a Meana di Susa, fermata successiva a Bussoleno: Luca si alza dalla poltrona e si avvicina alla porta per scendere dal treno sul marciapiede del binario 2, ma in quel momento viene inseguito dai 5 malviventi: Luca prova a scappare, ma i bulli lo raggiungono sul marciapiede vicino al binario e lo prendono a calci alla schiena, al braccio e alla mano, per poi risalire velocemente sul treno, prima della ripartenza per Bardonecchia. Luca non cade a terra e riesce a rimanere in piedi, ma sente che il braccio gli fa molto male: chiama subito i carabinieri, che gli dicono di andare a farsi refertare e poi presentare denuncia. Intanto sale in macchina dal papà, e si recano al pronto soccorso dell’ospedale di Susa.
“Ora ha il gesso al braccio – spiega la mamma Michela – sabato mattina lo visita l’ortopedico, e presentiamo denuncia alle forze dell’ordine. Per colpa dei calci, mio figlio ha una microfrattura al braccio, oltre ad essere spaventato, e dovrà tenere il gesso”.
Cosa ha raccontato di quell’aggressione alla mamma? “Mi ha detto che i 5 ragazzini sembravano della sua età, 17-18 anni, parlavano in italiano, ma non li conosce. Secondo mio figlio erano anche ubriachi, la storia delle scarpe sembrava un pretesto per prendere di mira da vigliacchi un ragazzo che viaggiava da solo, perché erano scarpe normali e non di lusso. Mio figlio mi ha detto che sul vagone, quando è stato raggiunto dalla banda, c’erano altre due persone: una donna anziana e un uomo adulto, ma nessuno è intervenuto per difenderlo. Neanche sul binario, quando l’hanno preso a calci, nessuno l’ha aiutato. Ma è assurdo che adesso non si possa essere tranquilli neppure in treno: non ci sono controlli, nessuna sicurezza per i nostri figli”.
L’APPELLO DELLA MAMMA MICHELA
“Spero che qualcuno legga sto messaggio, pur di placarmi la rabbia che ho. Sono madre di un adolescente che, come tanti altri, viaggia in treno. Questo messaggio lo mando dal corridoio del pronto soccorso di Susa, perché venerdì sera sul treno Torino-Bardonecchia, all’altezza della stazione Meana di Susa, mio figlio è stato aggredito da altri ragazzini. Mio figlio ha 17 anni, ma ubriaco sui treni non è mai salito. Spero davvero che le mie parole vengano lette e diffuse, perché in una società civile non è normale che un ragazzino seduto al suo posto venga aggredito per un paio di scarpe.
Vorrei tanto sapere come sono fatte quelle famiglie che hanno dei figli “costretti” ad andare sui treni a minacciare altri ragazzini per avere un paio di scarpe”.

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34 COMMENTI

  1. Sono molto dispiaciuta per tuo figlio.anche i miei figli prendono gli stessi teeni x spostarsi e mi auguro no gli capiti msi niente.
    Non ero sul treno in questione , ma se mi capitasse una cosa del genere non starei a guardare.
    Spero guarisca presto e passi la paura.

  2. Siamo alla frutta…mettiamo il ministro dell’agricoltura a risolvere il problema?
    Il governo deve avere polso e deve censurare e punire chi istiga la cultura delle baby gang , i rapper collusi con la feccia che comanda negli stadi e la fiction come quella che và ora in onda su Milano…certo ci sono anche i centri sociali senza distinzione di colore politico e l’ educazione deve insegnare che le cose si devono guadagnare e non rubare , rubare con la violenza o con la truffa per conseguite uno status sociale continuamente ostentato sui Media.

  3. Cari italiani, forse è il caso che iniziate a focalizzare che NON viviamo più in una “società civile” da un pezzo, viviamo piuttosto in un’accozzaglia d’individualità sparse, frammentate, spaventate ed in preda d’altre individualità (spesso allogene) feroci. E’ un caso che ci ritroviamo così? Secondo me, no. E’ una situazione voluta e costruita ad arte? Secondo me, sì. Indovinate un po’ perchè? Qui prodest? Iniziate a guardare in faccia la realtà poichè, come sosteneva qualcuno:” La verità vi renderà liberi” (forse e se si è ancora in tempo per invertire l’andazzo).

  4. Io spero che i genitori pagano un bel risarcimento danno patito, e in più una bella punizione d’esempio per tutti.
    Spero che i carabinieri faranno di tutto per dare l’esempio più esemplare possibile per questi e per quelli che commettono reati in valle.

    • scaricare la colpa sui genitori, non serve nulla !!!
      Agli interessati 6 mesi di servizio di leva coatto, abbassano la cresta di sicuro !!!

  5. non si può neanche criticare chi non interviene perchè questa feccia non ci mette nulla a ficcarti un coltello in pancia; dovrebbero esserci più controlli a bordo, di Trenitalia e polizia…ah già è più facile controllare i biglietti e i documenti alla gente per bene negli orari quelli giusti
    Dispiace per il ragazzo, consiglio spray al peperoncino da avere con sé nel caso ci si debba difendere

  6. In caso di smarrimento di un cane (puvché con pedigvee di puva vazza cevtificato), si corre il rischio che si mobilitino legioni di carabinieri da tutto il nord ovest. Per aggressioni, furti in casa, scomparsa di persone, per farli schiodare dall’ufficio bisogna fare formale richiesta controfirmata dal cardinal arcivescovo e bollo da 16 €.

    • Concordo… la psicologia è stata la rovina dei ragazzini… guai se li sgridi, guai qui, guai la e alla fine i risultati non tardano ad arrivare… quando nessuno si scandalizzava per una sculacciata a un bambino capriccioso, si cresceva meglio…chiaro che non bastava, ci volevano coerenza, esempio e buon insegnamento.

  7. Massima solidarietà. Purtroppo se si spera in una severa punizione da parte della nostra giustizia è speranza vana. Ho subito una aggressione 18 mesi fa. I due picchiatori sono stati citati a giudizio con data da destinarsi e io aspetto. La agenzia delle entrate ci punisce molto più velocemente e per molto meno. Ai miei tempi c’erano le carceri minorili. Riapriamole e cominciamo a dare pene severe e rapide. Il metodo Montessori non funziona

  8. E’ il barometro della realtà:
    ragazzi allo sbando, a volte pure protetti dai genitori, che spesso filmano con orgoglio ciò di cui dovrebbero vergognarsi
    nessuno che osa intervenire perchè dopo aver rischiato coi malfattori poi viene pure inquisito e magari processato
    governo che dopo mille promesse partorisce la legge delle rave e della separazione dei mestieri, inutili al popolo.

  9. Peccato che in italia se intervieni oer difendere la vittima visto che sono minorenni paghi pure i danni agli aggressori.

    • Non c’era bisogno di picchiare nessuno…non dico la signora anziana, ma l’uomo presente doveva allontanarsi, cercare il capo treno e nel frattempo allertare i carabinieri subito… non si può lasciare massacrare le persone, domani può capitare a noi…

  10. Sono d’accordissimo con il signor Marco .. ieri pomeriggio 2 poliziotti sul treno Bardonecchia – Torino procedevano con molto zelo a controllare i miei documenti ( forse trovavano sospetto il mio abbigliamento da sci e il berretto . addosso ad un quasi 50enne..) e quelli di altri passeggeri dall’aria innocua e pacifica mentre – durante i controlli – salivamo dei ragazzini con atteggiamenti chiaramente strafottenti e che guarda caso si sono ritrovati ad infastidire i passeggeri una volta scese le Forze dell’Ordine .. questi episodi succedono in quanto permessi e tollerati !

  11. é inutile che mettiate questi post…servono solo al nulla…l’inettitudine è luogo comune. ho avuto l’opportunità di capire che le forze dell’ordine non servono a nulla .Gestite da magistrati protetti da altri magistrati corrotti. non c’entra nulla sinistra ,,destra … zecche multicolore . Teniamoci il presente e benn venga il famoso asteroide .

  12. Ci sono vieosarveglianze nelle stazioni e non ci vorrebbe tanto per identificare i 5 sospetti mediante il riconoscimento della vittima; peccato che nessuno abbia voglia di farlo… polfer con poche unità… etc etc

  13. Secondo il mio punto di vista rimetterei il servizio militare troppo annoiati i ragazzi di oggi…per insegnare l’educazione a questi rammolliti di ragazzi che abbiamo…da soli sono agnelli in branco diventano lupi…
    Oramai più nessuno li comanda più…dove finiremo!!!

    • Mi spiace moltissimo per l’accaduto… qualche volta prendo il treno, e non sono certo una ragazzina… l’ultima volta avevo le mie due cagnoline al guinzaglio…all’attraversamento per andare e Porta Nuova da Via Roma, dei ragazzini con un monopattino mi hanno fatta passare avanti per poi rubarmi il portafoglio, bella roba! Ma se non altro non ho subito violenze…ci vogliono telecamere e polizia ferroviaria sui treni dalle ore 20 in poi perchè c’è una violenza inaudita… Comunque il servizio militare non educa, anzi… insegna il nonnismo… si legga, se la trova in internet, la storia del ragazzo che attese la laurea prima di fare il servizio militare…i giornali a suo tempo ne parlarono molto… finì a Pisa dove gente sicuramente più giovane di lui, il PRIMO GIORNO lo hanno costretto a salire su una struttura molto alta e a buttarsi… è morto… altro che il servizio militare insegna… il servizio militare insegna la violenza e la guerra, a quello serve… Sono le famiglie, i genitori, che hanno il dovere di educare i figli che mettono il mondo all’empatia e al rispetto fin da quando sono molto piccoli: rispetto per gli insegnanti, rispetto per i controllori sul treno, rispetto per le persone anziane o diversamente abili, rispetto per i loro coetanei a scuola e altrove… non si può delegare… una mamma deve essere mamma e un papà deve essere papà e insieme devono trasmettere dei valori veri ai figli con le parole e soprattutto con l’esempio, e devono anche avere il coraggio di punirli quando sbagliano, altrimenti non capiranno mai. E poi che imparino a controllare cosa combinano anche nei social e sul web in generale: è lì che imparano mucchi di porcherie.

  14. Essendo 50enne posso testimoniare che il treno la sera non è mai stato un luogo granchè sicuro, ed episodi come quello raccontato accadevano anche 30 anni fa. Ciò che è cambiato è il contesto attorno. Sui treni si vedeva Capotreno e non raramente Polizia, c’era solidarietà tra i passeggeri. La stragrande maggioranza delle persone buone e civili facevano quadrato, isolando i violenti e proteggendosi l’un l’altro. Oggi ci si fa gli affari propri, il Capotreno impaurito, (e ne ha tutte le ragioni), in certe fasce orarie non si fa vedere. La polizia la sera/notte ci dovrebbe sempre essere, per prevenire e reprimere se il caso. Questi 5 delinquenti, una volta presi, un bel paio d’anni di galera glieli farei fare, senza se e senza ma. Sono d’accordo con chi dice che certe serie tv abbiano gasato i fenomeni delle baby gang, facendo un’apologia della delinquenza, quasi giustificandola. Lo si diceva già del Padrino di Coppola 50 anni fa, ed è vero. Il delinquente quello è, non è che la società, il contesto la situazione e il luogo dov’è cresciuto lo giustifichino. Quando vedo schifezze come “Gangs of Milano”, fiera di banalità e luoghi comuni, dove la feccia nostrana si batte a spranghe e molotov contro gangs magrebine e sudamericane, cosa ci aspettiamo? Una volta l’eroe era il Commissario, l’uomo dello Stato, ora invece queste serie assurgono al ruolo di eroe l’avanzo di galera. Riflettiamoci.

  15. Sono gli stessi che tutti i giorni spacciano riservandosi il piano superiore dell’ultima carrozza del treno che parte da Porta Nuova alle 16.45 per Susa?

  16. Qui c’è cattiva abitudine o cattiva volontà di interrompere questa catena di reati contro gli abitanti di questa valle. Perchè? Possibile che non risolviamo questa faccenda in fretta e non facciamo tornare la serenità nei nostri paesi? sono mesi e mesi che si commettono reati ovunque, dai treni alle case.
    Questi 4 personaggi sono da prendere e dargli quello che ogni cittadino vorrebbe dargli di persona.
    Vogliamo leggere i nomi sul giornale e la giusta punizione e risarcimento alle vittime.
    Magari una manifestazione sarebbe utile per far ricordare il problema a qualcuno Sindaci compresi che si ostinano a non mettere le telecamere di videosorveglianza in entrata dei paesi con la lettura targhe.
    (Anzi alcune (per nulla utili) ci sono, ma sono puntate sui bidoni della spazzatura oppure sulle giostrine dei bambini, le altre sono solo autovelox per fare cassa)

  17. In valle di Susa denunciare non serve a niente… O si rischia ancora di fare la fine di persone come Mara favro… bisogna creare un gruppo e cercare questi ragazzi uno a uno per darli quella educazione che non hanno avuto dai genitori… A costo di attaccarli a testa in giù sul ponte della Dora.

  18. Sono molto dispiaciuta per quello che è successo a questo ragazzo e segnalo che anche mio figlio di 15 anni, prendendo il treno di sabato scorso delle 16:30 da Ulzio per Torino, è stato preso di mira da due ragazzotti che hanno iniziato a fugargli nelle tasche della giacca per cercare soldi. Per fortuna nel suo caso, è intervenuta una signora, che minacciando di chiamare i carabinieri, li ha fatti andare via. In questo caso non era un orario serale, era sabato pomeriggio e anche mio figlio non era vestito firmato, era solo un ragazzino che viaggiava da solo e quindi facile da spaventare. Ringrazio di cuore questa signora, non solo per aver aiutato mio figlio, ma perché è stata per lui un grande esempio di civiltà! Se è risaputo che questa linea “metropolitana” è pericolosa, forse qualcosina in più si potrebbe fare…

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