BUSSOLENO, SOSPESO PER 6 MESI IL MEDICO CRITICO SUI VACCINI: “FARÒ RICORSO, SONO BASITO”

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BUSSOLENO – L’Ordine dei Medici ha sospeso per 6 mesi il dottor Diego Tomassone, molto conosciuto in Valsusa e nel resto d’Italia per le sue posizioni critiche sui vaccini. Una decisione contestata dallo stesso medico: “Ricevo la comunicazione via Pec della sanzione comminatami – spiega a ValsusaOggi – sospensione dall’esercizio della professione medica per 6 mesi, e rimango basito, anche se me l’aspettassi visto il clima instauratasi da 2 anni a questa parte, dove chi manifesta una opinione argomentata e basata su dati scientifici, ma non in linea con il pensiero unico dominante, deve essere zittito in tutti i modi”.

L’accusa è chiara: Tomassone avrebbe divulgato notizie, rilievi, critiche, post e informazioni sulla inutilità e inefficacia delle vaccinazioni, che secondo quanto stabilito dall’Ordine sono prive di ogni riscontro scientifico e comunque non validate scientificamente. Ma non solo: secondo l’accusa, il medico valsusino avrebbe propugnato una medicina alternativa sostitutiva della medicina allopatica, che lo collocherebbe fuori dall’ambito scientifico.

Per queste sue posizioni critiche e in alcuni casi contrarie ai vaccini e a favore della medicina alternativa, Tomassone era stato segnalato all’Ordine dei Medici da altri colleghi. Nel maggio 2018 l’Ordine aveva aperto il procedimento disciplinare sentendo il diretto interessato e il suo avvocato. A gennaio 2019 si è tenuta l’ultima riunione sulla vicenda, a seguito della quale la commissione ha deciso la sospensione temporanea dall’esercizio della professione medica. Uno stop breve, in quanto l’Ordine ha considerato anche la giovane età di Tomassone, spiegando che nel periodo di sospensione potrà riflettere sulla funzione della medicina ed approfondire i precetti deontologici.

Abbiamo pertanto chiesto al dottor Tomassone una replica sulla decisione presa dall’Ordine dei Medici, che riportiamo integralmente.

LA REPLICA DI TOMASSONE: “PRESENTERÒ RICORSO, SONO CONTRARIO ALL’OBBLIGO VACCINALE”

“Sono un medico che pratica la medicina omeopatica, quindi una medicina non convenzionale, e lavora in tutta Italia (attualmente visito in 6 studi e in 5 regioni), visitando pazienti che arrivano anche dall’estero.

Non ho mai ricevuto segnalazioni di pazienti scontenti a cui io abbia causato danni o lesioni, ma le segnalazioni sono partite tutte da colleghi medici e persone a me sconosciute.

I pazienti anzi si sono attivati e mi hanno in questi giorni, inondato di messaggi e lettere di stima come di indignazione per quanto accadutomi, come altri colleghi, onorevoli deputati e senatori, e intellettuali mi hanno espresso la loro solidarietà.

Essere tacciato di comportamento antiscientifico è quanto mai ridicolo, dal momento che la mia pratica si basa sempre sia sulla evidence based medicine, che sulla real world evidence, sono regolarmente iscritto nel registro medici praticanti l’omeopatia dello stesso Ordine dei medici di Torino, studio per conseguire la seconda laurea in fisica, e dall’anno scorso collaboro anche come ricercatore con il Candidato Premio Nobel per la medicina 2018.

In merito all’accusa di causare pregiudizio nei confronti delle vaccinazioni, anche qui non posso che dissentire, perché ho molti pazienti in cura vaccinati, e tutto ciò che faccio è informare correttamente il paziente che si rivolge a me, usando semplicemente il Principio di Precauzione, l’ippocratico “Primun non nocere”, che è la base della mia pratica clinica. Sono semplicemente contrario all’obbligo vaccinale e favorevole ad una responsabilizzazione del paziente, in modo da far si che possa decidere in piena libertà e consapevolezza la strada da seguire per se stesso, e non solo in ambito terapeutico.

A breve depositerò il ricorso in Commissione Centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, e vedremo loro se condivideranno la sanzione oppure se la stessa verrà annullata, nel frattempo, siccome il ricorso congela la sanzione, continuerò ad esercitare da medico come sempre, perché per me i pazienti vengono prima di tutto”.

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18 COMMENTI

  1. Ben fatto. Basiti siamo noi a leggere dell’esistenza di medici iscritti all’albo che, invece di basarsi su evidenze e pubblicazioni scientifiche, sono convinti di curare la gente con l’acqua fresca (omeopatia), stupendosi peraltro del fatto che nessuno dei suoi pazienti abbia subito lesioni nell’assumere acqua fresca. Ci sarebbe da chiedersi con certe premesse come sia possibile che certi “medici” abbiano conseguito una laurea in medicina. Viene da sè che uno che ritene l’omeopatia una “medicina” possa avere anche posizioni sui vaccini prive di fondamento scientifico.

    • Evi Co soltanto la sua completa e totale non conoscenza di cosa sia omeopatia, su quali principi si basa, a quante centinaia di migliaia di persone abbia risolto malattie a cui per anni la medicina ufficiale aveva solo arrecato danni. Mi creda, e soprattutto approfondisca in questa direzione le sue conoscenze, si ricredera’.

      • L’unica cosa evidente è che di omeopatia parlino bene solo due categorie di persone: quelli come lei che, è palese, non hanno alcuna competenza scientifica in merito, e quelli come il soggetto di questo articolo. In entrambi i casi qualunque mio tentativo di spiegarle perché sta credendo a una favoletta sarebbe inutile, per cui non perdo tempo e la invito a studiare medicina come ho fatto io. Saluti.

        • mi inchino di fronte a tanta ignoranza e supponenza. Lei non tenta di spiegare semplicemente perché non ne sarebbe in grado. Qualsiasi persona minimamente informata sarebbe più preparata di lei a discutere sul merito delle questioni, invece che insultare.

  2. ancora una volta in Valsusa chi dissente “è FUORI”. Purtroppo le lobby farmaceutiche la fanno da padroni. Non conosco il dott. Tomassone ma concordo con il suo pensiero, prima di tutto la CORRETTA informazione poi uno decide. Sappiamo tutti che in italia comandano le lobby farmaceutiche ( e non solo) , basta vedere il costo dei medicinali a confronto con la vicina Francia.
    Dott. Tomassone , ha tutta la mia stima!.
    paolo g.@alice.it

    • Certo, farsi curare con l’acqua per fare ingrassare le lobby dell’omeopatia invece va bene. Andiamo tutti dagli sciamani a farci curare.

      • tu invece preferisci ingrassare Big Farma vero? con i soldi dei contribuenti naturalmente… mica con i tuoi. Perché forse non lo sai ma nei paesi meno sottosviluppati dell’Italia l’Omeopatia è una scienza riconosciuta e i rimedi Omeopatici sono mutuabili dal Servizio Sanitario Nazionale. Da noi invece l’Omeopatia è considerata al pari degli elisir degli stregoni e chi sceglie di utilizzarla i rimedi se li paga… Perché non ti preoccupi dell’abuso di antibiotici dati a volontà solo per prendersi i premi delle varie case farmaceutiche. Perché non ti informi sul processo in corso per l’enorme giro di corruzione scoperto in Grecia per prescrivere farmaci che costavano dieci volte tanto il farmaco generico con le stesse proprietà. Perché non ti informi “in generale” che ti farebbe bene!

    • La scienza non è democratica. Si dissente attraverso le pubblicazioni scientifiche con revisione paritaria e non facendo i santoni travestiti da medici.

  3. La faccia c’entra poco, forse è solo questione di prospettiva. Sembra una foto scattata da un drone.
    Se è giovane come afferma l’articolo prenda questo episodio come ennesima occasione di accrescimento della propria esperienza professionale.

  4. Hai tutta la mia stima, alla faccia di tutti i prostrati piu o meno consapevoli al regime di questo nuovo e subdolo medioevo…
    Per fortuna ci sono persone ancora umane tra questi medici indottrinati a non pensare o sentire più nulla ma a eseguire ordini dall’alto degli ordini.

  5. Tanto per essere chiari!! e cosa dice la legge.

    Cos’è l’omeopatia?

    L’omeopatia è una pratica inventata nell’Ottocento da un medico tedesco, Samuel Hahnemann, che sostiene si possa stimolare la forza vitale dell’organismo per raggiungere la guarigione dalle malattie.

    Questa pratica si basa sulla teoria dei simili (“il simile cura il simile”), secondo cui per curare un sintomo bisognerebbe assumere una sostanza che ne provochi uno affine (un bruciore si dovrebbe trattare con una sostanza che provoca ugualmente bruciore, come il peperoncino; l’insonnia, con una sostanza che provoca insonnia, come il caffè, e così via).

    Il secondo elemento su cui si basa l’omeopatia è la diluizione. Il principio attivo quindi viene diluito diverse volte in acqua o alcol e poi spruzzato su globuli di zucchero (o in soluzioni liquide). Per gli omeopati, anche se una sostanza non esiste più a livello chimico, l’acqua nella quale è diluita “ricorda”, per una sorta di “memoria” le caratteristiche di quella sostanza. Più la sostanza di partenza è diluita e più, sempre secondo le teorie alla base dell’omeopatia, sarebbe potente.

    Per attivare il preparato sarebbe infine necessario lo scuotimento, per decine di volte, del flacone che contiene la soluzione omeopatica (questa procedura si chiama “succussione” o “dinamizzazione”). La diluizione dei preparati omeopatici è talmente elevata (da poche diluizioni a centinaia o migliaia) da non avere più traccia del principio attivo di partenza nel prodotto finale. D’altronde, per legge, un prodotto per essere venduto come omeopatico non deve contenere più di un centesimo della più piccola dose utilizzata nelle medicine prescrivibili, e quindi, per legge, non può essere venduto un prodotto che contenga un dosaggio di principio attivo farmacologicamente efficace.
    L’omeopatia funziona?

    Sebbene vi siano pubblicazioni di vari studi, allo stato attuale non ci sono prove scientifiche né plausibilità biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatiche (quella dei simili, la succussione o l’utilità delle diluizioni per potenziare i rimedi) secondo i canoni classici della ricerca scientifica. Infatti, diversi studi condotti con una metodologia rigorosa hanno evidenziato che nessuna patologia ottiene miglioramenti o guarigioni grazie ai rimedi omeopatici. Nella migliore delle ipotesi gli effetti sono simili a quelli che si ottengono con un placebo (una sostanza inerte). D’altra parte sarebbero numerose le testimonianze personali che riferiscono di successi terapeutici dovuti all’omeopatia, ma questi potrebbero essere facilmente spiegabili con l’effetto placebo, con il normale decorso della malattia o con l’aspettativa del paziente. L’effetto placebo è conosciuto da tempo, ha una base neurofisiologica nota e funziona anche su animali e bambini, ma il suo uso in terapia è eticamente discutibile e oggetto di dibattito.

    D’altra parte, i presunti meccanismi di funzionamento dell’omeopatia sono contrari alle leggi della fisica e della chimica. Anche l’annuncio di un ricercatore francese di aver scoperto una prova dell’esistenza della “memoria dell’acqua”, nel 1988, venne smentito da un esperimento di controllo, mentre i suoi risultati non sono mai più stati riprodotti da altri laboratori. Lo studio, pubblicato su un’importante rivista scientifica, fu quindi ritirato. L’uso dell’omeopatia è un’abitudine molto limitata e in continua diminuzione, rappresenta infatti meno dell’uno per cento dei prodotti venduti in farmacia in Italia.
    L’omeopatia è sicura?

    Essendo una terapia basata su sostanze in quantità infinitesimali o inesistenti non vi sono rischi di effetti collaterali o pericolosi, ma sono comunque riportati eventi avversi gravi dovuti a errori di fabbricazione o contaminazione. Curare con la sola omeopatia malattie serie può inoltre esporre a problemi ulteriori, anche gravi, perché può ritardare il ricorso a medicine efficaci e curative.
    Come comportarsi e quali limiti?

    In Italia l’omeopatia può essere praticata solo da medici chirurghi abilitati alla professione. Questa norma non intende attribuire una base scientifica a questa pratica, ma solo garantire da una parte il diritto alla libertà di scelta terapeutica da parte del cittadino e dall’altro un uso integrativo e limitato alla cura di disturbi poco gravi e autolimitanti, evitando il rischio di ritardare una diagnosi più seria o che il paziente stesso sia sottratto a cure di provata efficacia.

    In ogni caso, il medico deve specificare che il prodotto non agisce su basi scientificamente provate e raccogliere il consenso da parte del cittadino, secondo quanto prescritto dall’articolo 15 del Codice di Deontologia Medica.
    Cosa dice la Legge?

    L’Ordine dei Medici è ente sussidiario dello Stato e deve rispettare e far rispettare le normative vigenti.

    L’omeopatia è ricompresa tra le “medicine non convenzionali” (MNC) così come definite dalle Risoluzioni n. 75/1997 del Parlamento Europeo e n. 1206/1999 del Consiglio d’Europa, risoluzioni con le quali le istituzioni europee hanno invitato gli Stati membri ad affrontare i problemi connessi all’utilizzo delle medicine non convenzionali in modo da garantire ai cittadini la più ampia libertà di scelta terapeutica, assicurando loro il più alto livello di sicurezza e di corretta informazione. Sono questi i livelli in cui collocare l’attività dei medici e degli Ordini.

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la risoluzione WHO 56.31 del 28 maggio 2003, ha poi spinto gli Stati membri a formulare e implementare politiche e regolamenti nazionali nel campo delle medicine non convenzionali, con particolare attenzione alla formazione del personale.

    La Conferenza Stato-Regioni del 7 Febbraio 2013 ha sancito l’accordo con il quale definisce i “criteri e le modalità per la certificazione di qualità della formazione e dell’esercizio dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi, degli odontoiatri, dei veterinari e dei farmacisti a tutela della salute e del corretto esercizio della professione”. In tale accordo, ravvisata l’opportunità di tutelare “la libertà di scelta del cittadino e quella di cura del medico e dell’odontoiatra, entrambe fondate su un rapporto consensuale e informato, sul rispetto delle Leggi dello Stato e dei principi della deontologia professionale” si conviene che:

    L’omeopatia è definita come metodo diagnostico e terapeutico, basato sulla “legge dei simili”, che afferma la possibilità di curare un malato somministrandogli una o più sostanze in diluizione che, assunte da una persona sana, riproducono i sintomi caratteristici del suo stato patologico. Nella definizione di omeopatia sono comprese tutte le terapie che utilizzano medicinali in diluizione come specificato dal Decreto Legislativo n° 219 del 24/4/2006 e successivi atti.
    L’omeopatia costituisce atto sanitario.
    È attività riservata perché di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico chirurgo, dell’odontoiatra, del veterinario e del farmacista, ciascuno per le rispettive competenze.
    L’omeopatia è considerata sistema di diagnosi, di cura e prevenzione che affiancano la medicina ufficiale avendo come scopo comune la promozione e la tutela della salute, la cura e la riabilitazione.
    A tutela della salute dei cittadini vengono istituiti presso gli Ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri gli elenchi dei professionisti che esercitano l’omeopatia.
    Per la valutazione dei titoli necessari all’iscrizione di detti elenchi, gli Ordini professionali istituiscono specifiche commissioni.

    Cosa dice il Codice Deontologico?

    Il Codice di Deontologia Medica, nel testo approvato nel 2014, regolamenta l’esercizio delle medicine non convenzionali all’articolo 15.

    Art. 15 Sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali

    Il medico può prescrivere e adottare, sotto la sua diretta responsabilità, sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali nel rispetto del decoro e della dignità della professione.

    Il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia.

    Il medico garantisce sia la qualità della propria formazione specifica nell’utilizzo dei sistemi e dei metodi non convenzionali, sia una circostanziata informazione per l’acquisizione del consenso.

    Il medico non deve collaborare né favorire l’esercizio di terzi non medici nelle discipline non convenzionali riconosciute quali attività esclusive e riservate alla professione medica.

  6. Più siete colti e più siete ignoranti! Mi riferisco ai commenti pieni di nozioni! Dottore ha la mia solidarietà e il mio appoggio morale sarà difficile combattere con le multinazionali e le case farmaceutiche ma ce la farà, sempre più medici si ribellano al sistema. Una domanda sorge spontanea! Ma con tutta questa ricerca e nuove scoperte non dovremmo essere tutti meno ammalati e depressi? Ritorniamo a far parte del genere umano e non degli zombi che fogliono farci essere. Grazie.

    • Domanda che sorge spontanea solo a chi parla a vanvera. L’aspettativa di vita nei paesi in cui esiste la medicina è raddoppiata nell’ultimo secolo rispetto ai paesi in cui le gente come lei crede nei santoni. L’unica cosa che dimostrano commenti come il suo è che buona parte dell’umanità, ignorante come una capra, non merita i benefici derivanti da chi ha dedicato la propria vita alla scienza e al resto dell’umanità.

    • Cara Marilena… il sig. “BASITO”, che non ha manco il coraggio di firmarsi, vive con la speranza di allungare la durata della sua vita, ingurgitando la qualsivoglia sostanza, purché riconosciuta dalla scienza ufficiale. Evidentemente non gli interessa di migliorare la qualità della usa vita e tanto meno di evolvere la sua mente ormai ferma.

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