TAMPONI RAPIDI A CONDOVE: QUANDO FARLI E COME FUNZIONANO. L’INTERVISTA

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di IVO BLANDINO

CONDOVE – Prosegue con successo il pit-stop a Condove per il servizio di tampone rapido antigenico naso-faringeo Covid-19, grazie alla collaborazione tra la farmacia del dottor Andrea Bianco e la cooperativa Passo dopo Passo S.c.S Onlus, con il patrocinio del Comune di Condove.

Abbiamo seguito da vicino l’ultimo appuntamento, sabato 13 febbraio, presso il Palaleccese di via Susa 2. La dottoressa Valentina Salerno ci ha spiegato che “il test che effettuiamo, va a cercare l’antigene del virus nell’orofaringe. La presenza del virus è rilevata grazie alla reazione tra antigene (la proteina Spike del virus) e anticorpo, che è presente all’interno del test. Si ha il risultato in 15 minuti circa dal momento dell’esecuzione: ci dà un esito positivo se viene rilevata la banda di positività per la proteina Spike, oppure negativo se non compare nessuna banda rispetto a quella di controllo”.

Quando conviene sottoporsi a tale test?

Precisa la dottoressa Salerno: “È bene eseguire questo tipo di tampone a seguito di un contatto con un soggetto risultato positivo al Coronavirus, specie se si è stati vicini senza dispositivi di protezione individuale, quindi senza mascherina, in un ambiente chiuso per almeno 15 minuti, come potrebbe essere un pranzo in famiglia o una tipica situazione di lavoro all’interno di un ufficio. A tal proposito, è stato molto apprezzato il nostro servizio durante le festività natalizie per potersi vedere e festeggiare in maggior sicurezza. I tamponi antigenici rapidi sono inoltre degli ottimi strumenti per eseguire degli screening in ampie fasce della popolazione più a rischio, come ad esempio il personale e gli ospiti delle RSA, i pazienti degli studi dentistici, i passeggeri di un volo aereo, i membri delle società sportive con ripresa degli allenamenti e delle competizioni e in tutti quei casi in cui ci sia un contatto ravvicinato obbligato con una o più persone per diverso tempo. Resta anche la possibilità di effettuare test esclusivamente come screening individuale periodico, anche senza particolari esposizioni ed in quel caso è il singolo individuo che decide ogni quanto presentarsi al controllo o in presenza di sintomi lievi di prima insorgenza per individuare precocemente l’infezione e potersi isolare nel caso di rilevata presenza dell’infezione, con lo scopo di limitare il contagio“.

In caso di sintomi, come ci si comporta?

Nel caso in cui la persona risulti sintomatica per Covid-19, occorre immediatamente contattare il proprio medico di famiglia e segnalare i sintomi: sarà il dottore a dare indicazioni più precise, come recarsi tramite l’ASL a effettuare un tampone molecolare di controllo, oppure tenere sotto stretto controllo la persona in base alla sintomatologia“, continua la dottoressa Salerno.

Dopo quanti giorni ha senso sottoporsi al test?

C’è molta confusione riguardo ai test antigenici rapidi: per avere un’attendibilità nel risultato, questi vanno effettuati non prima di cinque giorni dal contatto con un caso positivo; per avere poi una sicurezza assoluta comunque si devono attendere 14 giorni dal contatto a rischio, difatti verrà disposta dal medico curante una quarantena preventiva e, in attesa del trascorrere di questi 14 giorni, se la persona risulta asintomatica al decimo giorno di quarantena, si potrà effettuare un tampone di controllo; altrimenti si attendono due settimane per essere sicuri che l’infezione non abbia attecchito“, conclude la dottoressa Salerno.

Federica Caprioglio, coordinatrice del Pit Stop di Condove per la cooperativa Passo dopo Passo Onlus, ci ha spiegato come è nata questa iniziativa: “Abbiamo percepito l’esigenza sul nostro territorio di un servizio di tamponi rapidi per la popolazione, in quanto la farmacia di Condove non aveva gli spazi per farlo: la nostra cooperativa dunque si è messa in contatto con la farmacia del dottor Bianco e insieme abbiamo organizzato il servizio di pit-stop, prendendo contatto con il sindaco Suppo e con l’assessore Riva, che si sono dimostrati subito entusiasti e molto disponibili, concedendoci lo spazio di fronte al Palaleccese di Condove per poter svolgere questo tipo di servizio rivolto ai condovesi, ma anche a chiunque ne abbia necessità“.

Abbiamo concluso il nostro incontro parlando con Ivo Peroglia, presidente della cooperativa sociale Passo dopo Passo onlus. Come ha risposto la popolazione a questa iniziativa?Sembra che le persone abbiano risposto molto bene a questo servizio; da dicembre, abbiamo effettuato 136 test, di cui alcuni a domicilio. Per chi vive a Condove o nei comuni limitrofi e ha oltre i 75 anni di età o una situazione di grave disabilità o malattia, cerchiamo, infatti, di fare il possibile per effettuare il tampone a domicilio. Vogliamo venire incontro alle esigenze dei condovesi e di tutti i valsusini“.

Ricordiamo che il test si può effettuare su prenotazione chiamando il numero 0110740261 o usando il form al link https://www.valsusasociale.it/tampone-nasofaringeo…/

Ha un costo di 45 euro: il referto online è immediato e l’esito si ha in 15 minuti, ecco alcune ulteriori indicazioni:
– il tampone verrà effettuato da personale sanitario (medico),
– possibilità di accesso in auto e a piedi; aperto a tutti, anche a persone asintomatiche e provenienti da altri comuni.

I test utilizzati rientrano nei parametri della circolare ministero della sanità e pertanto affidabili. Si utilizza il CiTest – test rapido antigene covid-19 che la casa produttrice dà come sensibilità relativa 96,4%, specificità relativa 99,2% e accuratezza 98,0%, quindi abbondantemente sopra i parametri minimi di performance individuati dal ministero: ≥80% di sensibilità e ≥97% di specificità.

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4 COMMENTI

  1. Sempre Covid 19 sempre vaccini ecc…oltretutto non e’ particolarmente il piu’ mortale. Intanto nessuno parla di IPOTERMIA MALIGNA….cos’ e’? Diciamo che chi ce l’ ha non sa di averla e e’ causata un difetto genetico a contatto con determinati farmaci e si manifesta a seguito di un’ intervento chirurgico .Di difficile diagnosi e altamente mortale.L’ ho scoperta nel 2012 leggendo la cartella clinica di mia madre e attualmente e’ l’ incubo di ogni anestesista. SIGNORI cari stanno chiudendo il reparto di diagnostica a Padova e il dott.Tegazzin e’ preoccupato perche’ sarebbe costretto a inviare i pazienti a Napoli. ROBE DA PAZZI! E ‘ di difficile diagnosi e agisce velocemente…non la conoscete vero ??? Lo so lo so, neanche il mio medico di base di Vicenza la conosceva. Infatti la conoscono prevalentemente gli anestesisti.Nessuno pero’ ci informa di cio’ nemmeno prima di un intervento. Non e’ una malattia comune colpisce un adulto su 40.000 peccato che l’ adulto non lo sa.Colpisce un bimbo su 15.000. Ho fatto circa 7 interventi dal 2000 e in nessuno di questi sono stata mai informata. PROBLEMA: le cliniche private spesso non sono attrezzate per farne fronte, ecco perche’ nel 2013 ho dovuto fare accertamenti. Ma se una persona si fa operare in una clinica e e’ quell’ 1 su 40.000 che si fa? Probabilmente muore non essendo attrezzata la clinica . ALLORA come si fa sotto anestesia totale ad accorgersi? Anestesia totale no parziale…PARLARNE NO VERO’ ? Spiegare che gli ospedali non sono tutti attrezzati no vero? CARA DIRETTRICE DI Susa li fate gli interventi chirurgici? Scusi abito in valle da pochi anni .Se si siete attrezzati????

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