VALSUSA, UN BANDO PER I GIOVANI ARTISTI

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dall’UFFICIO STAMPA “VALLE DI SUSA. TESORI DI ARTE E CULTURA ALPINA”

SUSA – Nell’ambito del progetto denominato Quali memorie per quali cittadini, è aperto il bando rivolto a giovani artisti artisti/autori stranieri residenti regolari in Italia o italiani immigrati di seconda generazione tra i 18 e i 40 anni sui temi dell’immigrazione ed emigrazione, dell’attraversare e del risiedere.

 

SCADENZA: 29 SETTEMBRE 2017

La Valle di Susa, da sempre considerata territorio di transito, è oggi protagonista di sperimentazione di innovative forme di accoglienza che diano risposta costruttiva ai fenomeni migratori che l’Europa, con in testa l’Italia, sta tentando di affrontare.

Se da un lato ci si confronta con una situazione emergenziale che attiene ai bisogni materiali dei richiedenti asilo, dall’altro spesso ci si dimentica che l’integrazione passa anche attraverso progetti che, usando linguaggi universali quali l’arte e la cultura, trasformano i problemi in vere e proprie opportunità di crescita per la cittadinanza.

Da questa idea nasce, Quali Memorie per quali cittadini – La Valle di Susa e le identità dei cittadini di seconda generazione, progetto tra i dieci finanziati dal bando Polo del ‘900 indetto dalla Compagnia di San Paolo e promosso dal Centro Culturale Diocesano di Susa – capofila – insieme al comune di Avigliana, Associazione Inoltra, Associazione Rete Italiana Cultura Popolare, Parchi delle Alpi Cozie e alcuni istituti superiori valsusini.

La realizzazione di alcune installazioni e performance artistiche da parte di artisti stranieri o di seconda generazione è un ulteriore tassello di un percorso che coinvolge gruppi di lavoro trasversali composti da studenti, associazioni regionali e nazionali di emigrati, operatori culturali e richiedenti asilo coinvolti nei progetti di accoglienza di Valle.

Gli artisti, selezionati sulla base di una specifica call, saranno dunque chiamati a rileggere la storia secolare dei fenomeni migratori e darne una loro interpretazione a partire dalle nuove chiavi di lettura emergenti dal territorio della Valle e dal confronto con i suoi cittadini.

 

IL BANDO

Il bando prevede la selezione di quattro giovani artisti per la realizzazione di altrettante produzioni artistiche legate alle arti figurative (pittura, disegno, grafica, architettura, scultura) e/o performative (teatro, danza, musica, composizione letteraria).

Agli artisti selezionati è offerta l’opportunità di partecipare a un percorso di creazione e produzione artistica partecipata sui temi sopra delineati, da compiersi in stretta collaborazione con gruppi di lavoro organizzati dalla giuria.

I candidati selezionati saranno chiamati a:

Partecipare alle due residenze creative: la prima nella quale studiare il territorio della Valle di Susa anche attraverso il confronto con i gruppi di lavoro attivati nella comunità e con gli studenti, la seconda a distanza di un mese, nella quale verrà sviluppato il concept dell’opera con il coinvolgimento attivo degli stessi gruppi di lavoro.

Realizzare, anche sulla base degli input ricevuti nei momenti di confronto con la comunità, quattro opere, una per ciascun artista, originali sui temi individuati. La realizzazione delle opere sarà il frutto del lavoro svolto all’interno delle residenze e potrà essere finalizzato dagli artisti entro e non oltre tre mesi dall’ultima residenza.

Rendersi disponibili a  partecipare ai  momenti di  animazione che saranno organizzati lungo l’intero percorso progettuale: open days, eventi di presentazione e restituzione delle opere sui territori coinvolti nel progetto.

Le residenze, della durata di cinque giorni ciascuna e realizzate presso alcuni comuni della Valle di Susa, avverranno nei periodi di novembre 2017 e febbraio 2018.

 

Tutte le info e il bando completo su: https://www.vallesusa-tesori.it/it/stories/2017/07/19/quali-memorie-quali-cittadini-la-valle-di-susa-e-le-identita-dei-cittadini-di-seconda-generazione

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2 COMMENTI

  1. Bando discriminante e contrario alla norme comunitarie.
    Per quale motivo dovrebbero essere esclusi immigrati di prima generazione e italiani residenti autoctoni?
    Si tratta di un’opportunità rivolta ad artisti o di uno stantio tentativo di ricostruzione di esperienze di vita vissuta con pretese artistiche?

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