SUSA – Cose tristi che capitano al Cup dell’Asl To3 a Susa. Dove la direzione dell’Asl To3 dovrebbe ricordare ad alcuni dipendenti che sono al servizio dei pazienti, e che devono svolgere il loro lavoro – per il quale sono pagati dalla collettività – senza sembrare i padroni del mondo che concedono grazie e favori.
Martedì 26 novembre: un cittadino si reca allo sportello di Susa in orario intorno alle 12, con sala vuota e poca gente in attesa. Sul telefonino il medico di base gli ha mandato la ricetta per prenotare un’ecografia, e il cittadino deve prenotarla, facendosi indicare le date disponibili dal Cup. D’altronde siamo nel 2024 e non nel 1800, quindi è normale che la trasmissione di fustelle e altri documenti sanitari da parte dei medici avvenga via mail, così come è consentito, senza doverli sempre stampare su carta. Sullo smartphone e in formato digitale si leggono perfettamente, anche meglio che stampati su inchiostro.
Con l’apposito lettore dei codici a barre, di cui sono dotati i Cup dell’Asl, il tutto si fa facilmente. Ma allo sportello di Susa, quell’operatrice del Cup non ci sta. La signora risponde in modo arrogante: “Non lo faccio dal cellulare, deve stamparlo su carta”.
Alla dipendente del servizio sanitario pubblico, viene spiegato che due settimane prima una sua collega, sempre allo sportello Cup di Susa, aveva invece utilizzato senza problemi il lettore dei codice a barre, di cui sono dotati allo sportello appositamente, leggendo i dati dalla mail del paziente per comunicare le date di visite ed esami disponibili. Quindi le viene chiesta la cortesia di poter leggere la fustella del medico. Ma la dipendente dell’Asl, sempre seccata, risponde: “Mandi una mail”. Con pazienza, viene chiesto nuovamente all’impiegata perché non vuole usare l’apposito lettore dei codici a barre per comunicare al paziente le date di visite e prenotazione esami, anche dal cellulare, visto che qualche settimana prima la sua collega l’aveva fatto senza problemi. D’altronde il Cup è il centro di prenotazione unico per esami e visite, e dovrebbe servire a quello.
Ma l’incaricata dell’Asl non si schioda: “Vada allora dalla mia collega, che è più brava di me”.
Per risolvere il problema, il cittadino – già non entusiasta di dover fare un esame sanitario – si sposta autonomamente all’altro sportello a fianco. Dove per fortuna c’è una dipendente molto gentile e professionale – a differenza della collega – che risolve subito la questione: prende in mano il cellulare del paziente e legge subito il codice a barre della ricetta inviata in mail, indicando le date disponibili per l’ecografia.
Finita la pratica, il cittadino torna dall’impiegata e le fa presente che il problema è stato risolto senza difficoltà dalla collega: “Se non è contento, scriva all’Urp” risponde la signora, sempre con tono sprezzante, come se segnalare un problema all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Asl fosse inutile, e che tanto lei fa come le pare.
Ecco, questo è un esempio di situazioni che vanno risolte dalla dirigenza dell’azienda sanitaria locale. I pazienti che si recano al Cup di Susa, non vanno in quella sede per prendere il caffè o divertirsi, ma per essere sottoposti a esami o prenotare anche visite importanti, sovente con problemi di salute anche gravi. Trovarsi di fronte, dietro al vetro dello sportello, personale dell’Asl a volte arrogante, poco disponibile e con poco tatto o empatia, è un danno per tutta l’Asl e per la comunità.
LA REPLICA DELL’ASL: “PRENDEREMO PROVVEDIMENTI”
DALLA DIREZIONE DELL’ASL TO3
SUSA – Ci scusiamo innanzitutto con l’autore oppure l’autrice della testimonianza riportata sul vostro giornale. L’azienda ha subito attivato tutte le verifiche del caso e prenderà gli opportuni provvedimenti, nel rispetto di quanto prevede il codice di comportamento aziendale. Condividiamo infatti la necessità di un atteggiamento appropriato, non soltanto sotto il profilo strettamente professionale, ma anche sotto quello relazionale, mantenendo un comportamento sempre corretto e rispettoso nei confronti di coloro che si rivolgono ai nostri servizi, in particolare da parte di chi lavora a diretto contatto con i cittadini, come nel caso di uno sportello Cup. Confermiamo che i cittadini posso usufruire di un apposito ufficio Asl, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, che consente a questa Direzione di intervenire su eventuali criticità, proprio grazie a segnalazioni esterne come quella da voi pubblicata. L’ufficio è contattabile ai seguenti recapiti (Tel. 0121-235099 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 mail urp@aslto3.piemonte.it).
Confermo, il CUP di Susa fa pietà, gente totalmente incompetente e scorbutica!
Che il Direttore sanitario prenda provvedimenti per questa dipendente maleducata e poco professionale.
Mandatela a Gaza a fare volontariato.
Così purtroppo diamo ragione a chi alza le mani al personale di servizio….che tristezza.
Personaggi protetti,non certamente dall’antivirus della tecnologia informatica ma qualcuno che li ha raccomandati e purtroppo anche dai sindacati , si dovrebbe registrare tutto ma non si può sul luogo di lavoro e poi c’è il problema anagrafico di persone abituate a lavorare in modo analogico e che dovrebbero ammettere ,fare un passo indietro e comunque lavorare in altra mansione
Mi scusi, io certamente non difendo la maleducazione, chi era allo sportello avrebbe dovuto chiedere aiuto ad un collega in grado di affrontare la situazione, con umiltà, e sarebbe finito tutto bene… però mi dovrebbe dire lei quale passo indietro possiamo fare se, negli uffici statali e parastatali, si modificano le procedure continuamente, senza formare il personale, e al tempo stesso, di anno in anno alzano l’età pensionabile, mandandoci, un po’ per volta, in pensione a 80 anni…
Indubbiamente l’errore c’è stato e la o il dipendente dovrebbero scusarsi con l’interessato, ma ora passare alla gogna pubblica e chiedere, in pratica, la testa di una persona per un errore magari anche causato da stress o problemi personali, mi pare eccessivo… Mi viene in mente una frase famosa: “chi non ha peccato scagli la prima pietra”… a tutti noi capitano giornate no perchè magari a casa abbiamo problemi gravi e non sempre si riesce ad essere impeccabili… che questa persona debba scusarsi mi pare palese, ma quale altra mansione dovrebbe svolgere se lì non c’è altra scelta? Inoltre non trovo appropriato affermare che questa persona sia stata raccomandata da qualcuno… non tutte le persone che lavorano nel pubblico sono state raccomandate, c’è anche chi ha semplicemente passato molto tempo sui libri e vinto un concorso, non è sempre come pensa lei… Qui si sta facendo di tutta l’erba un fascio, e si sta facendo rischiare il posto di lavoro ad una persona per un malinteso, che seppure molto spiacevole, può essere chiarito, bisogna anche avere la capacità di perdonare e andare avanti… per chi cita la Striscia di Gaza, appunto, c’è chi vive in posti con problemi molto molto più gravi, si va dai campi profughi alluvionati a quelli bombardati, per cui, visto che nella nostra zona per adesso viviamo discretamente in pace, ok, questo dipendente chieda scusa e cerchi di fare meglio, ma poi finiamola lì, non è mica morto nessuno e mi pare che l’interessato abbia trovato chi gli ha portato avanti la pratica.
Malinteso un cazzo. Per prenotare basta digitare il codice della ricetta e il codice fiscale. Non serve inutile carta, e non serve nemmeno scansionare dal telefono. Basta usare la tastiera e digitare il famoso 010A2xxxxxxxxxx, non serve altro. Sarebbe ora che chi non ha voglia di lavorare venisse licenziato, considerato anche che ciò che fanno le impiegate del CUP è un lavoro che potrebbe fare una scimmietta. Le prenotazioni si possono fare online in modo autonomo, a testimonianza che i CUP esistono solo più per chi non ha dimestichezza con internet.
Finalmente si evidenzia che al Cup di Susa c’è qualche maleducato….non da ieri, da anni…..
Intoccabili, visto che ti “invita” a lamentarsi all’ente preposto…
Aggiungerei, oltre a maleducato, anche incompetente.
Una risorsa da licenziare
Purtroppo non è il primo a sperimentare tale maleducazione. È appurato che alla direzione non interessano queste cose. Pensare però che i nostri soldi servano a pagare gli stipendi a questi personaggi fs veramente ribrezzo. Non c’era un’ostetrica/politica a Susa ? Perché non interviene anche lei ?
Sono anni che la maleducazione delle impiegate regna sovrana, al Cup di Susa. Per questo motivo personalmente, mi reco a quello di Oulx dove sono gentili, il luogo è pulito e non fatiscente e zozzo come a Susa. E si respira un’aria decisamente diversa
Sarò anche estremo, ma si fosse trattato di un ente privato la avrebbero licenziata e potessi, lo farei. Se fosse stata la madre della dipendente, vedi come prendeva la prenotazione.
Sta gente lavora e gli altri sono disoccupati
Ecco come funziona l’ Italia
Senza scusare la maleducazione, ma lei è sicuro di sapere fare meglio? Perchè dietro alla tastiera siamo tutti professori, ma poi bisogna vedere in pratica…
Per prenotare basta digitare il codice della ricetta e il codice fiscale. Non serve inutile carta, e non serve nemmeno scansionare dal telefono. Basta usare la tastiera e digitare il famoso 010A2xxxxxxxxxx, non serve altro. Sarebbe ora che chi non ha voglia di lavorare venisse licenziato, considerato anche che ciò che fanno le impiegate del CUP è un lavoro che potrebbe fare una scimmietta. Le prenotazioni si possono fare online in modo autonomo, a testimonianza che i CUP esistono solo più per chi non ha dimestichezza con internet.
Se non c’erano difficolta con il dispositivo di lettura direi che sarebbe utile un serio provvedimento disciplinare subito, anche perché é necessario che i dipendenti di tutte le strutture pubbliche che hanno a che fare con la salute devono fare del loro meglio per accogliere e rendere più accettabile la condizione morale fisica e psicologica con una accoglienza amichevole del paziente già provato, sopratutto per chi ha delle patologie serie e invalidanti non da poco
Un meritevole provvedimento serio a tutti gli indisciplinati della salute pubblica compresi i dirigenti che non eseguono le verifiche di buon servizio, ovunque dai cup in oggetto e agli ospedali Susa, Rivoli, e dintorni.
Speriamo che questo articolo farà riflettere chi di dove, perché oggi abbiamo molto bisogno di persone che svolgono il loro lavoro con rispetto e professionalità di cuoi poi alcuni sono anche pagati profumatamente, ma non escono mai dal loro ufficio per fare il loro giusto dovere. Forse forse certe cose non acccadrebbero.
Purtroppo al Cup di Susa alcune impiegate sono davvero capaci e cortesi, altre no… a volte basterebbe un po’ di umiltà, quando non si sa fare una cosa, si dice umilmente: “chiedo un attimo alla collega se è capace a farlo perchè io non l’ho mai fatto”… facendo così si sarebbe risolto tutto in un attimo senza attrito alcuno con il paziente, che in questo caso è stato paziente in tutti i sensi… Chi sta a quegli sportelli deve ricordarsi bene che la gente che si reca lì ha dei problemi di salute, dai più leggeri ai più gravi, ma penso che nessuno faccia visite ed esami per divertimento, dunque ci vuole ancora più tatto ed empatia.
Umiltà fa rima con intelligenza… L’arroganza al contrario serve a coprire la propria mancanza di competenza e abilità professionale.
Al Cup di Susa la simpatia non è mai stata di casa, si sa, ma queste persone l’ente non può licenziarle e sono forti del loro ruolo proprio perché non hanno fatto fatica a conquistarlo decenni e decenni fa.
Oddio che tante li non lavoro o bene e’ risaputo da tempo.Non voleva farla perché’ non insegnano bene le procedure , ma ormai ovunque.Perfino ioduli del reclamo sono un’ utopia, il P.S a volte, beh non parliamo vah!
Poi si verificano le aggressioni ai sanitari e non , delle Asl…. Sbagliando, ovviamente, gli aggressori….
Mah….
Si resta prima increduli e poi sconcertati.
Forse, scrivo forse, queste situazioni andrebbero affrontate anche dalla direzione sanitaria. Specie di fronte ad una disponibilità a risolvere a stretta distanza di gomito. La signora non ne esce bene. Probabile sia nel posto sbagliato.Posto sbagliato non momento sbagliato !!
Mandate questo articolo ovunque, in qualsiasi ufficio preposto alla tematica, al governatore del Piemonte.
Basta non siamo più disponibili a sopportare tutto, anche le cose semplici come prenotare un esame.
Non è normale stare sempre tutti in fila zitti in silenzio e muta rassegnazione e farsi trattare così.
Dipende anche da noi farci sentire con l’aiuto dei giornali.
Buona giornata a tutti i cittadini della Val Susa che vorranno inviare una segnalazione per questo evento e tutti gli altri accaduti anche altrove.
Aiutiamoci a vicenda.
Purtroppo, ho constatato il livello di non professionalità sia al Cup di Susa sia all’uff. informazioni dell’Ospedale. E’ un lavoro delicato rispondere al pubblico e forse molti non sono in grado di assolverlo con la gentilezza e la pazienza dovuta, tanto più dovuta visto che si tratta di sanità. Spero che questo articolo sensibilizzi la dirigenza. Chi è malato o chi è lì per i propri cari non ha bisogno di essere bistrattato. Spero anche che il CUP osserverà gli orari esposti, visto che è successo di trovarlo chiuso anzitempo.
Buongiorno,
partiamo da un ipotetico cittadino che non ha coraggio nemmeno di mettere nome e cognome, passando poi a tanti commenti ormai qualunquisti senza una base di consapevolezza di come si debba svolgere il lavoro di un cup.
Molto probabilmente i commentatori nel loro posto di lavoro sono ineccepibili.
Vi domandate se ha sbagliato, stante le procedure in atto, la prima sportellista del CUP o semplicemente la seconda è andata oltre le sue normali attività?
Mi sono ritrovato anche in situazioni cha ad alcuni cittadini veniva stampata la ricetta perchè sprovvisti ed ad altri no, ma credo che questo avvenga perchè le procedure non siano standardizzate, allora mi domanda chi gestisce il CUP ha idea di come organizzare il lavoro dando delle direttive perchè ogni volta bisogna capire se una persona è stata maleducata oppure ha seguito una procedura e capire se una persona è stata più sensibile avendo cura di ..sparare la ricetta.
Ah in calce il mio nome e cognome, ed usufruisco del CUP di Susa come spero tutti quelli che hanno commentato non solo per denigrare ma per cercare di migliorare una situazione direi CONFUSA a livello organizzativo
Osvaldo ardy
Per prenotare basta digitare il codice della ricetta e il codice fiscale. Non serve inutile carta, e non serve nemmeno scansionare dal telefono. Basta usare la tastiera e digitare il famoso 010A2xxxxxxxxxx, non serve altro. Sarebbe ora che chi non ha voglia di lavorare venisse licenziato, considerato anche che ciò che fanno le impiegate del CUP è un lavoro che potrebbe fare una scimmietta. Le prenotazioni si possono fare online in modo autonomo, a testimonianza che i CUP esistono solo più per chi non ha dimestichezza con internet.
Se la signora ritiene di non essere brava come la collega, alzi il sedere da quella sedia e mandatela a pulire i cessi.
Fortunatamente non ho più avuto a che fare con il CUP di Susa.
Ma ho ben presente i personaggi he ci lavorano.
Personalmente a costo di essere denunciato gli avrei insegnato a vivere.
Non facciamo di tutta un’ erba un fascio, al Cup di Susa ci sono anche impiegate serie e disponibili, purtroppo non tutte, ci vorrebbe un po’ più di empatia soprattutto con le persone di una certa età
Inneggiare alla violenza è sempre sbagliato…
La colpevole verrà promossa? Nel mondo parassitario e arrogante di acide e orripilanti donnette, ometti sfaticati dalle sembianze vagamente umane che pensano solo a quando andranno in pensione,cutu e categorie protette, raccomandati, sindacalizzati e politicizzati di ogni sorta…di solito non funziona così?
Se ha la tessera dei sindacati o del PD, verrà promossa a direttore del cup. Questo è sicuro….
Non dica str…te. per cortesia
Dunque, lasciando stare il caso specifico, “ACIDE E ORRIPILANTI DONNETTE, OMETTI SFATICATI DALLE SEMBIANZE VAGAMENTE UMANE, CUTU E CATEGORIE PROTETTE, RACCOMANDATI, ecc…”cito testualmente dal suo commento… Ma lei che concetto ha delle donne? acide e orripilanti? eh be certo, non siamo tutte Chiara Ferragni o Naomi Campell, diciamo che la maggioranza di noi è nella media, nè belli nè brutti, ma secondo lei, una donna se non è avvenente (che poi bisognerebbe vedere con quali canoni giudicare), di conseguenza non è capace di fare il suo lavoro? E gli ometti sfaticati dalla sembianze vagamente umane? Ma mi scusi, lei, se uomo, assomiglia a George Clooney o a Brad Pitt? Non è mica detto che un ometto, termine orripilante, non essendo un Adone non sia neanche capace a fare il suo lavoro… Vogliamo parlare delle categorie da lei citate e cioè CUTU e CATEGORIE PROTETTE? Scusi, ma si è fermata al medio evo? E’ ancora di quelli che se una persona per esempio nasce con la sindrome di down o con l’autismo, di conseguenza deve essere considerato “cutu” come dice lei e non avere diritto al lavoro? Lo sa che ci sono ragazzi e ragazze con la sindrome di down oppure autistici, in grado di portare avanti ristoranti, pizzerie, lavorare in fabbrie o svolgere altre mansioni e anche di avere una vita affettiva e vivere da soli? E poi chi altro mette nelle sue categorie? Un cieco può lavorare? Un non udente può lavorare? Un paraplegico può lavorare? Povero lei, io ho conosciuto una donna, purtroppo ormai morta, che nonostante fosse nata con una paralisi cerebrale a causa di errori commessi durante il parto, aveva una laurea in psicologia e aveva pure pubblicato dei libri molto interessanti… ed era una persona che pure avendo bisogno di aiuto nella vita quotidiana, sprizzava gioia, simpatia e cordialità… E infine sfatiamo anche la storia dei raccomandati… sì, sicuramente ce ne sono, ma anche lì non può fare di tutta l’erba un fascio, anche oggi conosco giovani volenterosi che passano giornate a studiare per avere un lavoro, così come ce ne sono stati nel passato… Lei invece è terribilmente misogino, e anche razzista, verso tutte le fasce più deboli e verso chi, secondo il suo canone, non è bello, come se solo i belli avessero la prerogativa di poter lavorare… pazzesco, siamo nel 2024, persino cantanti e attori hanno sfatato i suoi pregiudizi e vanno in giro con i capelli bianchi, sovrappeso, troppo magri, eccetera…sa perchè? Perchè in un mondo dove va tutto piuttosto male, l’unica cosa positiva è che si comincia ad accettarsi per ciò che si è, che è la strada per la felicità… Impari ad accettare sè stesso e gli altri, non sia così spietato nei giudizi, vedrà che accettando il diverso da lei, imparerà molte cose e sarà più sereno… Tutto questo nulla ha a che vedere con il caso specifico, lei semplicemente odia certe categorie di persone (parecchie categorie) e ne parla male senza neppure conoscerle, con arroganza e ignoranza. (ignorante è chi ignora, chi non conosce, no?) Cordiali saluti
Ah, è vero. Dimenticavo Gwen?
Non tutti i dipendenti sono in grado di fare relazione con l’utenza. Chiaramente da fastidio a livello di educazione che quando si entra in portineria all’ospedale di susa e si chiedano informazioni, le risposte sia a monosillabi e senza una risposta ad un buongiorno dello scrivente . Questi dipendenti a stipendio sicuro, inadatti a relazionare con il pubblico possono tranquillamente trovare altra sistemazione lavorativa all’interno della stessa ASL
Caso fotocopia della mia esperienza personale del 1 agosto 2023. Stesso orario, sala attesa deserta due impiegate stessa maleducazione e cattiveria nel rispondere alla richiesta di una prenotazione visita di controllo: non le piacevo perché residente in altro comune della valle “vada ad un altro cup, quello più vicino a casa sua”.
Allora, visto che il problema è cronico, visto che il codice di comportamento dei dipendenti è calpestato, la direzione del distretto si svegli una volta per tutte.
Commissione di disciplina e multa, come minimo.
Ho visto altrove nella stessa asl uffici cup strapieni di persone in attesa, con gli addetti impegnati dal primo minuto all’ultimo dell’orario di apertura, sempre gentili professionali e con una buona dose di autocontrollo. Così si fa, onorando un posto di lavoro sicuro al servizio dei cittadijni
Si chiede tanto alla dirigenza di prendere provvedimenti quando qualcosa dal lato del dipendente non funziona o va storto. Ci si chiede mai quando un dipendente va oltre le proprie competenze per agevolare l’utente come viene gratificato dal responsabile? Vale meno di zero anzi finché tiene alta l’immagine dell’azienda è tutto dovuto, nessuna gratificazione nessuna ringraziamento. Si parla tanto di meritocrazia, ma un dipendente che ha voglia e capacità se deve essere remunerato al pari di chi per volontà o capacità fa di meno perché deve sbattersi di più? Ecco forse bisognerebbe meditare su questo e non alzare sempre il dito su chi in una giornata ne vede e ne sente di cotte e di crude e non sa nulla dell realtà che esiste dietro ciascuno di noi. Tutti bravi sul podio. Ma credo bene che qualcuno che legge abbia una buona considerazione dell’ufficio preso di punta. Grazie per la lettura e fatevi bel esamino prima di parlare.
Ma ti rendi conto che parliamo di un cazzo di sportello per fare delle prenotazioni? Non è un centro di ricerca. Non serve gente con due lauree, ma basta qualcuno con due neuroni e voglia di lavorare. Se si ammaestra una scimmietta lo sa fare meglio.
Credo che il signore in questione abbia agito in malafede a priori..i dipendenti del CUP possono sì avere delle mancanze ma non credo che lavorino contro..loro fanno quello che possono e che i sistemi stessi mettono a loro disposizione..piuttosto che linciare subito i dipendenti (leggo commento veramente atroci)pensate al sistema sanità che spesso non mette il dipendente stesso nelle condizioni di essere più proattivo verso il paziente..i leoni da tastiera vadano solo un giorno a contatto con il pubblico con sistemi obsoleti,code chilometriche per prenotare esami (non per colpa del dipendente del Cup) e poi tornino a scrivere cosa pensano
Com’è che io online posso prenotare semplicemente digitando il codice della ricetta, mentre la signora del CUP necessita addirittura di un pezzo di carta? Altre cazzate da dire per difendere una fannullona?
Quando c’è di mezzo la salute e uno sta male, e poi si vedendo con i propri occhi che quasi tutto non funziona, viene normale sentire l’amaro in bocca anche solo per qualche evento evitabile e sgradito da parte di uno o più dipendenti o infermieri o medici ecc. (non voglio entrare nei particolari ma a molti cittadini è negata una adeguata assistenza sanitaria, anche un sorriso o un atteggiamento migliore, e la voglia di fare del proprio meglio per aiutarlo nella sofferenza fisica e mentale. Cercare la cura e la guarigione è un obbiettivo Onorevole, non solo un lavoro pagato (o sottopagato purtroppo) di cuoi alcuni sono solo in attesa di timbrare la cartolina a fine giornata, perchè il malato non ne può nulla, è malato e basta.
Ci vuole poco per aiutare chi sta male, un sorriso e magari più attenzione non abbandono come capita, “vada al Cup più vicino a casa sua” -come leggo- oppure si rivolga, attenda, ripassi… ma dove siamo arrivati?
Carissimi tutti quelli della Sanità e non… e tutti quelli che hanno a che fare con i malati, guardate cosa succede in giro, potrebbe accadere che oggi si state bene in salute, domani potrebbe accadere anche a chi oggi pensa che i malati sono tutti malati immaginari e quindi non meritano cure, attenzioni, rispetto e comprensione, ma soprattutto la volontà di rendere la vita più gradevole, dobbismo ricordarci che è corta, perchè tutto ha una fine.
Ci vuole un sorriso e più interesse nei confronti di chi soffre e chiede aiuto, aiuto e aiuto…. anziani, malati oncologici o per qualsiasi malattia anche non visibile serve il meglio di se stessi. Nessuno in salute può sapere come si sente un malato che entra in ospedale o con patologie invalidanti da anni, o chiede una visita urgente, perchè forse qualcuno non pensa che la sua vita può spegnersi prima che si iniziano le cure o un accertamento diagnostico. Insomma curare è il dovere di chi ha scelto questa professione dove è a contatto con chi soffre ogni giorno. Sembra quasi che quando si osserva la sofferenza a qualcuno non interessa niente.
Non parlo in generale, ma chiaramente a chi pensa che noi cittadini ammalati siamo solo dei pesi morti rompiscatole.
Posso testimoniare che mi sono trovata malissimo anche all’ospedale di Susa, sportello ritiro referti ma non solo… anche al pronto soccorso, poi rivoli, stessa cosa. Credo che serve prima di tutto la volontà di fare il meglio di se stessi, capisco la situazione della sanità in Italia però qualcosa si può fare a costo zero, aiutare chi ha bisogno.
Guardate rete 4 fuori dal coro quando fanno i servizi sulla salute come vengono trattati gli ammalati, non guadate solo le vetrine di Natale o dove andare a festeggiare il Capodanno mentre qualcuno ha bisogno.
Oggi questo è un articolo di provincia che merita anche questo la sua decorosa attenzione perchè questo è un segnale che qualcosa non funziona da molto tempo, come altri segnali che vediamo nel mondo e in Italia in questi giorni.
Guardate fuori dal Coro di Mario Giordano qualche volta quando parlano di salute.
Facciamo tutti la nostra parte per il bene di tutti, aiutiamo chi ha bisogno nelle nostre competenze professionali, perchè è il dovere di ogni persona che ricopre qualsiasi incarico del più piccolo al più grande.
Un complimento sincero e un grazie a chi fa del proprio meglio per aiutare gli ammalati a guarire, e a rendere la vita più gradevole, e a tutti quelli che si impegnano ogni giorno con dedizione e impegno.
Grazie.
Bel sermone, peccato averlo sciupato citando rete4, Mario Giordano e la sua stomachevole trasmissione.
Al CUP di Susa la maleducazione è la norma. Io infatti prenoto direttamente online, visto che tanto al CUP non possono fare niente di più di ciò che puoi fare tu stesso sul sito internet, senza litigare con nessuno. L’ultima volta che ci sono dovuto andare per forza per un esame del sangue ho assistito a una scena simile con l’impiegata (non so se sia la stessa menzionata in questa lettera) che si rifiutava di scansionare la ricetta dal telefonino pretendendo che venisse stampata, con il povero cittadino che cercava di spiegarle che il suo medico gliel’aveva appena mandato e non aveva una stampante in tasca. Per fare le prenotazioni bastano semplicemente il numero della ricetta e il codice fiscale. Non serve nemmeno scansionare il codice a barre, si può digitare il numero a mano. Rifiutarsi di fare la prenotazione attaccandosi a robe da obsolete come la “stampa su carta” dovrebbe essere roba da licenziamento, sia perché non si sta facendo il proprio mestiere, sia perché c’è bisogno di gente al passo con i tempi e non gente che vive ancora nel medioevo.
Sei disoccupato e stai cercando di essere assunto in una ASL?