VALSUSINO SCOMPARSO, DOPO 7 GIORNI PARLA LA FIGLIA: “AIUTATECI, LE RICERCHE CONTINUANO”

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CAPRIE – Una settimana dopo la scomparsa di Giovanni, 78enne di Novaretto, non ci sono purtroppo novità. Ma non si perde la speranza.

La figlia Marianna parla a ValsusaOggi e lancia un nuovo appello. Ha chiesto aiuto al nostro giornale per la diffusione dei nuovi cartelli di ricerca, che pubblichiamo sui social e in questo articolo: “Non si sa più nulla su mio papà, ma le ricerche continuano e vengono condotte dai carabinieri. Gli altri corpi (vigili del fuoco, soccorso alpino, ecc.) che nei giorni scorsi si erano adoperati e che ringraziamo per il supporto e l’aiuto, hanno terminato le operazioni in Valsusa perché non ci sono stati riscontri. Mio padre non si riesce a trovare da nessuna parte, hanno setacciato tutta la valle, i boschi e la Dora…eppure niente. Le forze dell’ordine ipotizzano che si sia allontanato da solo verso Torino, o magari con altre persone trovate durante il cammino, e che in lui siano riemersi vecchi ricordi che l’abbiano spinto ad andarsene da qui”.

Sono giorni di ansia e di angoscia per i famigliari di Giovanni: “C’è ancora la speranza che mio padre sia vivo, ma in alcuni giorni invece cediamo alla disperazione e pensiamo che sia andata per il peggio…ma non demordiamo. Negli ultimi giorni aveva mancamenti di memoria e manie di persecuzione. I carabinieri, che ringraziamo per l’aiuto, ipotizzano che sia ancora vivo e che si sia allontanato verso Torino o altre città, magari qualche d’uno gli ha dato un passaggio in auto…aiutateci a diffondere questo cartello e chiunque abbia segnalazioni da fare, chiami immediatamente il 112. Grazie!”.

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12 COMMENTI

  1. Mi rivolgo alla figlia, dicendole di non scoraggiarsi, speriamo bene. Forse potrebbe rivolgersi alla redazione di Chi l’ha visto che spesso ha risolto casi insoluti e ritrovato persone che nessuno trovava. Non so se in questo periodo vada in onda, non ho molto tempo per guardare la TV, però un tentativo vale la pena. Non mollate.
    Mi rivolgo anche a chi fa sarcasmo con la storia dello zaino pieno di ricci: il brutto di alcune persone è che non hanno un briciolo di empatia, non si rendono conto della sofferenza altrui, della pena che si prova quando si perde un membro della famiglia e non si sa cosa sia accaduto. Impariamo, per favore, che c’è un momento per scherzare e ridere, ma ci sono anche tanti momenti per mostrare solidarietà e amore a chi si trova, suo malgrado, ad affrontare episodi davvero difficili nella vita. Prima di dire certe sciocchezze, facciamoci sempre una domanda: “se mi trovassi io in questa circostanza e stessi piangendo perchè non so dove si trova mio papà o un altro familiare, mi farebbe piacere che qualcuno invece di mostrarmi solidarietà, si facesse beffe di me?”…penso che la risposta venga automatica, finitela di scherzare quando una lacrima di empatia verso il prossimo sarebbe ben spesa.

  2. Ben detto Gwen ma purtroppo questi individui non hanno evidentemente il cervello nemmeno per riflettere e porsi domande… altrimenti si divertirebbero diversamente e non sbeffeggiando la gente che soffre

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