VIDEO / CORONAVIRUS, IN VALSUSA ECCO I PRIMI TEST SIEROLOGICI CON I SINDACI E I CITTADINI

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di THOMAS ZANOTTI

OULX – Nella mattinata di oggi, domenica 7 giugno, è stato inaugurato il progetto “Open Valley” presso il centro commerciale “Le Baite” di Oulx, con i primi test sieriologici alla popolazione per il Coronavirus.

In prima fila c’erano i sindaci dell’alta valle, il patron del centro commerciale Maurizio Rota, i presidenti dell’Unione Montana Alta Valle Susa Piero Nurisso e Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea Maurizio Beria, il direttore generale dell’ANPAS Guglielmo Del Pero, il comandante della stazione dei Carabinieri di Oulx Antonino Genovese, il dottor Paolo Narcisi dell’Associazione no profit Rainbow4Africa, la dottoressa responsabile per il Senegal di Rainbow4Africa Simona Frigerio, la presidente della Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx Elena Tamagno, il coordinatore del progetto Paolo De Marchis ed infine il dottor Mauro Occhi, direttore del Distretto Valsusa e Valsangone dell’AslTo3.

Nell’autorimessa del “Brico” delle Baite è stata riservata e delimitata un’apposita area con 6 stazioni, a cui accedono i cittadini e dove vengono effettuati i test con i medici, personale sanitario e volontari, oltre alla presenza dei docenti universitari che rappresentano il valore aggiunto.

All’interno sono previste sei stazioni. Dopo l’accoglienza, il cittadino viene intervistato per avere un quadro della sua situazione, dopodiché effettua il test sierologico. In attesa dell’esito avrà la possibilità di seguire un percorso educativo su temi sanitari legati al Covid-19 ed infine, dopo circa 15 minuti, avrà il risultato dal medico. Se il cittadino risulterà positivo al test, verrà immediatamente sottoposto al tampone che in accordo con l’istituto CDC Laboratorio di Torino darà esito certo dopo sole 24 ore con segnalazione al Sistema Piemonte, grazie alla collaborazione con l’Asl.

Le prenotazioni si effettuano al numero telefonico 334-2549783 oppure scrivendo un e-mail all’indirizzo info@pasauze.org.

Per effettuare il test sierologico è richiesto un contributo di 15 euro (per i residenti in uno dei Comuni delle due Unioni dell’Alta Valle Susa) e di 30 euro per i non residenti, comprensivo di tampone per test molecolare in caso di positività.

Ecco le parole del coordinatore dell’iniziativa Paolo De Marchis: “Si tratta di un grande progetto per l’alta Valsusa dove finalmente, le amministrazioni insieme agli imprenditori e alle associazioni del terzo settore, hanno costruito quest’azione che ha, da un punto di vista scientifico, un’importanza estrema perché si tratta di fare una mappatura del territorio e di quello che è accaduto in questi mesi. Ha anche una valenza educativa, c’è un progetto di informazione e formazione per tutti i cittadini e non solo. Questi dati che noi raccoglieremo in questi mesi verranno studiati dalle università di Genova e Torino”.

 

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16 COMMENTI

  1. Certo un grande progetto , che però essendo a pagamento a mio avviso perde tutta questa magica atmosfera dell’emergenza, del sconfiggere il contagio e soprattutto della solidarietà. Basta pensare che a qualche famiglia 15 euro a testa possono essere tanti.

    • A parte che non capisco la blasfemia del suo pseudonimo, se 15 euro sono tanti, allora vada in un centro privato e lo pagherà dai 60 euro in su… io se lo offrissero in media e bassa valle a 15 euro lo farei di corsa e lo farei fare a tutti i famiilari, ma a quanto pare per l’Asl To 3 la bassa e media valle è composta da cittadina di serie B visto che qua non si fa nulla… eppure le tasse le paghiamo anche noi e i ticket sanitari pure…

        • gwen nella lingua bretone significa bianco… chiedo scusa, pensavo fosse una specie di imprecazione il che fa anche sorridere…in Italia non siamo abituati a includere il nome di Gesù nei nomi di persona, ma avviamente ogni Paese ha le sue usanze…

  2. Il progetto ha soprattutto una valenza scientifica ed epidemiologica, in modo da capire come il virus si è mosso in altra valle e come contrastare questa o altre epidemie in futuro. Contemporaneamente concordo che possa essere utile per tranquillizzare le persone ( pur senza dare nessuna patente di immunità e con i limiti intrinseci di tutte le analisi), infatti il contributo è stato mantenuto appositamente molto basso, quasi simbolico in rapporto ai reali costi dell’iniziativa in gran parte coperti grazie al supporto di privati e associazioni senza gravare minimamente su fondi pubblici. In ogni caso è stato previsto che le persone in reale difficoltà possano accedere senza costi.

  3. Come spiegato durante la presentazione del Progetto, per le persone in difficoltà economica è prevista l’esenzione dal contributo…che è su base volontaria (non è un costo). Grazie

  4. Gwen, corri alle Baite, magari fanno un’eccezione per una residente della Bassa Valle e ti togli la voglia matta di test sierologico per tutti! E portati dietro anche Zorro… Ah, tampone goloso!

  5. Gwen, corri alle Baite, per i non residenti è previsto il pagamento di 30 euro, ma visto il tuo entusiasmo , sicuramente te lo faranno gratis, il buco . Fai in fretta, fra poco chiudono l’esperimento !

  6. Che questa iniziativa abbia una valenza scientifica, parliamone
    Comunque fino che le persone continueranno a correre dietro a tutto quello che gira intorno a questa giostra che è ormai solo più mediatica perché a livello sanitario ormai è palese e giorno dopo giorno sta uscendo tutta la verità, il guinzaglio e il bavaglio non ve lo toglieranno mai fino che non vi farete vaccinare come bravi topi da laboratorio

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