VIDEO E FOTO / VALSUSA, ANIMALI E PROCESSIONARIE IN FUGA DAGLI INCENDI

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

di NORMA RAIMONDO

MOMPANTERO – La giunta regionale ha sospeso fino al 30 novembre la caccia nel comparto della bassa valle di Susa e valle Sangone colpiti dai disastrosi roghi dei giorni scorsi, per tutelare la biodiversità nostrana. Ma se il primo pensiero di tutti noi, o quasi, inevitabilmente corre alla fauna delle nostre montagne, non va certo meglio per quanto concerne la flora.

“Ci vorranno due generazioni – precisa Daniele Miletto, guardiaparco in servizio nell’area protetta delle Alpi Cozie – per poter vedere come prima la pineta di pino silvestre del Rocciamelone. Dal punto di vista naturale era infatti la più vecchia d’Europa ed il fatto che sia andata in fumo è certamente un disastro”.

In questi giorni, Daniele ed i suoi colleghi stano effettuando sopralluoghi giornalieri nelle aree devastate, per monitorare la situazione. “A livello di fauna è difficile tracciare un bilancio preciso dei danni riportati. Non abbiamo un censimento ufficiale e personalmente non ho rinvenuto carcasse di animali a terra. Mi è capitato, invece, mercoledì scorso (ndr 25 ottobre), di osservare 3 cinghiali, un cervo ed un capriolo belli vispi. Credo che molti ungulati siano riusciti a mettersi in fuga. Gli invertebrati più piccoli, invece, è possibile si siano salvati grazie alla tendenza ad interrarsi abbastanza in profondità. Le difficoltà maggiori penso le avranno avute le salamandre ed i serpenti”.

Daniele ha personalmente filmato migliaia di processionarie in fuga dal rogo ed è proprio l’aver osservato questa situazione che lo fa propendere per un bilancio non così drammatico. “Sentendo il calore le processionarie sono scese dalle piante e si sono radunate a migliaia lungo la strada dove non c’era l’incendio. Se ce l’hanno fatta loro, che sono decisamente meno rapide, sono convinto che altri esemplari siano riusciti a mettersi in salvo”. L’ottimismo che si coglie nelle sue parole stride tuttavia con la dura realtà: probabilmente spinti a valle dalla siccità e dai roghi, alcuni animali in questi giorni continuano ad attraversare pericolosamente le strade.

È il caso di un capriolo scorto dalla sottoscritta nel pomeriggio di giovedì a ridosso della S.P. 24, in borgata Poisatto, probabilmente urtato da una vettura di passaggio. L’esemplare, la cui presenza è stata rimossa dagli addetti dopo la segnalazione agli uffici comunali, con lo sguardo fisso e vitreo, sembrava osservare terrorizzato lo scempio portato avanti dalla razza umana nella vallata.

Ma nei giorni scorsi, in rete, sono anche circolate notizie preoccupanti circa la presenza di cacciatori posizionati a ridosso delle aree in cui imperversavano le fiamme, pronti a sparare agli animali in fuga. “Non voglio prendere le difese della categoria – commenta Daniele – ma diciamo che il tam tam mediatico ha ingigantito un po’ la situazione. Possibile sia accaduto la prima domenica di fuoco ma dopo, con il protrarsi dell’emergenza, non è certo andata così”. Doppiette e fucili, comunque, fino a fine mese saranno archiviati, con buona pace degli animali e degli animalisti. Per le specie vegetali sopravvissute, invece, non ci resta che attendere le precipitazioni.

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

13 COMMENTI

  1. Ma com’è che se la caccia è stata sospesa, il giorno dei santi che ero a casa, si sentiva un concerto di “botti”. Va bene la sospensione, ma se poi non ci sono controlli…

    • Mia cara signora, purtroppo con le parole si fa sempre in.fretta a farle uscire dalla bocca…, i fatti dimostrano quasi SEMPRE il contrario. Chi va a caccia poco gli importa del rispetto della vita…, altrimenti non ammazzetebbe nessuno. La differenza è che chi ammazza un uomo è un assassino, chi ammazza un animale è un cacciatore. Si possono pure invertire gli addendi ma il risultato non cambia!

  2. 1)I botti erano dei residui bellici
    2) la caccia di selezione è utile x tenere es cinghiali lontano dai campi agricoltori
    3)dovrebbero aprirla anche al lupo come in Francia
    Perbenisti del cz poi la polenta col capriolo in baita in montagna la mangiate!!

    • La caccia è un crimine perpetrato contro chi non ha voce per difendersi, e provare piacere ad uccidere non fa onore a nessuno. Dovrebbe essere vietata completamente. La natura sa gestire se stessa benissimo, senza che l’uomo ci metta del suo.

      • Non si tratta di piacere….ma preferisco mangiare un cinghiale che un porco o una mucca allevata ad antibiotici e vaccini….e poi la caccia è dalla preistoria che viene fatta,nn rinneghiamo gli istinti primordiali! Come accoppiarsi x riprodursi è nel nostro dna…..

        • Appunto, una volta si cacciava solamente l’indispensabile alla sopravvivenza, quelli come lei invece si riempiono il freezer per divertimento, una vergogna! Speriamo manchi l’elettricità e marcisca tutto!!!

    • 1. Mai mangiato capriolo e mai lo mangerò
      2. In Valle di Susa il cinghiale non esisteva, sono stati i cacciatori a inserirli e distruggere l’agricoltura
      3. Visto l’accaduto la caccia nel 2017 non va riaperta, caprioli, cervi etc devono potersi spostare come in un corridoio umanitario, ma lei di umano ha ben poco
      4. La caccia ha senso solo più per i popoli tribali che la praticano con parsimonia per sopravvivere e non perché si divertono ad uccidere
      5. Il suo linguaggio volgare rispecchia solo un abisso di ignoranza misto a cattiveria.
      Saluti

Rispondi a Kevin Annulla risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.