VIDEO / VALSUSA, IL VOLO DEL PARAPENDIO PRIMA DELLO SCHIANTO: LE RICERCHE CONTINUANO ANCHE DI NOTTE

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di FABIO TANZILLI

SUSA (ore 22.00) – Continuano le ricerche  del disperso Davide Finotti, il 48enne di Givoletto precipitato con il parapendio a motore mentre volava con altri due amici sulle montagne tra la Val Susa e la Valle di Viù. La zona interessata dovrebbe essere quella del Rocciamelone. Sul posto stanno operando da oggi pomeriggio i vigili del fuoco e il soccorso alpino, con il supporto dei carabinieri e della croce rossa.

In questo momento i vigili del fuoco stanno continuando la ricognizione: sul versante della Val Susa con squadre di terra e una motoslitta, in supporto c’è anche un drone con sensore termico. Dalla parte della Val di Viù le squadre stanno risalendo a piedi. In campo ci sono anche le squadre di vigili del fuoco con gli sci ed è stato allertato tramite prefettura un elicottero Sar abilitato al volo e alla ricerca notturna.

La squadra del Soccorso Alpino sta attendendo l’arrivo dell’elicottero per salire a bordo e fare il giro di ricognizione in notturna.

Davide Finotti e a fianco il passaggio del parapendio a Col del Lys

Purtroppo il cellulare del disperso non dà segnali: i soccorritori hanno provato più volte a rintracciarlo, anche via radio. Per salire lungo i sentieri innevati hanno utilizzato le motoslitte.

Intanto, la lettrice Antonella Dorma ha inviato a ValsusaOggi un video dove si vedono proprio i tre parapendisti, partiti da Val della Torre, mentre stanno sorvolando il rifugio di Col del Lys, prima che Finotti si schiantasse. 

Dalle immagini si vede che il primo dei tre paramotori (forse quello guidato da Finotti) prende un percorso diverso, sorvolando proprio il rifugio, mentre gli altri due vanno in un’altra direzione. 

Finotti vive a Givoletto, lavora come elettricista ed è titolare della ditta Telco, che si occupa dell’installazione di impianti elettrici. Non è un principiante: vola sul parapendio da 5 anni ed ha la passione per questa disciplina.

 

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3 COMMENTI

  1. È già la seconda volta (vedi ricerche sul Monte civrari) che si sente di ricerche interrotte causa notte o causa neve.
    Perché?quali sono i problemi per persone che dovrebbero conoscere i luoghi e operare al buio ed in condizioni anche difficili?
    C’è una persona che rischia di morire assiderata e interrompiamo le ricerche alle nove e mezza di sera?
    Non c’è tormenta non c’è vento ormai di notte si fanno corse e gare scialpinismo bici trail e non si cercano persone in fin di vita?
    Cerchiamo con l’elicottero di giorno e chi lo dice ai famigliari e ai cari che di notte si va tutti a casa?
    Lasciamo stare il volontariato facciamo un corpo di persone pagate e professioniste del mestiere almeno se ci succede qualcosa sappiamo che qualcuno ci verrà a cercare.

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