VILLAR DORA, INTERVISTA AL SINDACO CARENA: “I NUOVI PROGETTI PER IL PAESE”

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di MARIO RAIMONDO

Sindaco Carena, siamo più o meno alla metà del suo mandato amministrativo: può già stilare un bilancio di quanto fatto?

“Certamente. Credo di poter dire che l’impegno profuso, grazie ai consiglieri ed assessori, sta dando degli ottimi frutti per la vita del paese. Ci siamo particolarmente impegnati, in questi due anni e mezzo, nel mettere a punto l’organizzazione della macchina comunale, modificando l’impianto dell’organizzazione del personale per far emergere i talenti e le professionalità notevoli che ci sono, in modo da ottenere un’organizzazione davvero funzionante, in grado di dare delle risposte congrue e veloci alle esigenze della cittadinanza. Questo lavoro – unito alla passione di tutti noi amministratori che a titolo assolutamente gratuito ci occupiamo della cosa pubblica – magari di primo acchito può sembrare sotterraneo, ma darà tanti frutti per tanti anni.”

In un Comune ciò che si nota è quanto viene fatto od il bilancio: di concreto cosa avete fatto, cosa volete fare e qual è lo stato di salute del Comune di Villar Dora?

“Il Comune di Villar Dora, grazie alle scelte amministrative ragionevoli compiute negli ultimi anni, gode di ottima salute, di un ottimo avanzo di bilancio che ci consente di operare delle scelte che probabilmente per la prima volta vanno controcorrente. Mi riferisco ad esempio al calo della tassa rifiuti di cui beneficeremo da subito e che mediamente sarà sui 20 euro all’anno. Una cifra che sicuramente in sé non è un valore assoluto, ma che però rappresenta uno spartiacque rispetto all’abitudine dei cittadini di aumenti continui. Poi lei mi domanda dei lavori. In realtà la gestione di un territorio richiede una pianificazione sui tempi lunghi ed una manutenzione continua e costante, spesso minuta. Attualmente stiamo per rifare la pavimentazione dei cortili della scuola, stiamo per partire col rifacimento delle strade dal concentrico alle borgate, vogliamo sistemare l’interno del cimitero, creando percorsi accessibili anche alle persone diversamente abili, curiamo la regimazione delle acque superficiali e dei fossi per ciò che è di competenza comunale e richiedendo l’intervento dei privati per quanto di loro competenza, realizzare una palestra di arrampicata…”.

Alzando lo sguardo un po’ in là, c’è una scelta “politica” per la quale il sindaco Carena vorrebbe essere ricordato?

“Credo che chi amministra debba davvero alzare lo sguardo più in là, a volte molto più in là, oltre il limite del proprio mandato, anche se magari quanto si decide può essere impopolare. La nostra amministrazione ha scelto di evitare un ulteriore consumo di territorio con nuove edificazioni, perché riteniamo che Villar Dora sia vivibile se rimane in queste dimensioni di paese. Non destineremo ulteriori aree agricole a fini residenziali. Crediamo nell’agricoltura – non solo perché eravamo per antonomasia il paese delle ciliegie – e pensiamo che questa possa avere un ruolo nel nostro territorio che va preservato e consegnato alle generazioni future. Vogliamo che Villar Dora sia un posto da vivere per tutti, un posto in cui i vecchi e nuovi villardoresi sentano come casa loro, un paese da vivere e non un dormitorio. E questo sentimento di paese da vivere, di paese “tuo”, è un sentimento percepibile nel nostro corpo sociale con un affiatamento presente tra le famiglie storiche e le nuove famiglie che si riflette nell’associazionismo”.

Già, l’associazionismo. Non è un po’ ammaccato con la debacle della Pro Loco?

“Ma assolutamente no! Tutti i luoghi pubblici e privati sono sempre impegnati per svariate attività che coinvolgono tante persone, non solo di Villar Dora, ma che a Villar Dora trovano spazi inesistenti altrove. Qui a Villar Dora ci sono luoghi e occasioni per fare di tutto: sport, cultura, divertimento. La Pro Loco adesso è inattiva perché le persone che componevano il direttivo, per problemi personali non potevano più garantirne l’operatività. Li ringrazio sempre per quanto hanno fatto, ma molti soci di quella realtà si sono già rivolti al Comune dando la loro disponibilità a partecipare agli eventi che verranno gestiti dal Comune”.

In conclusione, oltre a cogliere la sua soddisfazione per la sua esperienza di sindaco, suffragata da un consenso che nelle ultime elezioni è giunto al 72%, devo chiederle del futuro. Rubandole per un attimo il mestiere ed indossando gli abiti dell’avvocato del diavolo, devo chiederle il nome del ‘delfino’ che sta allevando nel suo “acquario”. Chi è?

“Le rispondo davvero serenamente: non ho nessun acquario e pertanto non allevo delfini. Io adesso sono il sindaco di Villar Dora in virtù del mandato elettorale conferitomi dai villardoresi e tale rimarrò fino alla fine del percorso amministrativo. Ciò che avverrà dopo lo decideranno i villardoresi. Se deciderò di ricandidarmi lo farò col mio nome e cognome. Se non mi ricandidassi non farò mai l’ispiratore di questa, o quella lista e men che mai la “longa manus” di questo o quel candidato. A decidere saranno solo i villardoresi ed io troverò corretto occuparmi d’altro. Quello che mi dà soddisfazione è che stiamo amministrando in tempi mai così difficili per le finanze pubbliche, eppure Villar Dora ha avuto una grande trasformazione, piacevole con un grande impegno nel sociale e nei servizi ai cittadini. L’atmosfera di Villar Dora è serena, è un paese orgoglioso che sta andando avanti, cercando di fare attenzione che nessuno resti indietro”.

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