DUE SORELLE VALSUSINE ALLA MARATONA DI NEW YORK: LA BELLA AVVENTURA DI ELENA E LUISA CARNINO

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Le sorelle Elena e Luisa Carnino a New York. Sotto: la foto insieme a Riccardo Bertolone, marito di Elena

di NORMA RAIMONDO

SANT’AMBROGIO – Un regalo originale per il 40° compleanno? L’iscrizione alla maratona di New York. E’ partita da qui l’avventura che ha portato due sorelle santambrogesi, Elena e Luisa Carnino, di 43 e 46 anni, alla partecipazione della grandiosa kermesse sportiva americana lo scorso 5 novembre.
“Il 17 gennaio mio cognato Riccardo (ndr Bertolone, di La Loggia) ha compiuto 40 anni – racconta Luisa – e mia sorella Elena, poichè il marito è uno sportivo, ha deciso di omaggiarlo con qualcosa di indimenticabile. Così, a sorpresa, lo ha iscritto alla maratona di New York, ovviamente prenotando un pettorale anche per lei. Quando l’ho saputo, immediatamente le ho dato della pazza”.


Il dna della famiglia Carnino, a quanto pare, però, non mente, perchè Luisa ha deciso senza esitazione di seguire sorella e cognato nell’impresa.
“Ho chiesto di essere iscritta anche io: Riccardo aveva il pettorale 51422, io ed Elena il 51425 e 51426”. La pazzia è dovuta al fatto che le sorelle Carnino non siano propriamente due fanatiche della corsa, ma abbiano un po’ improvvisato.
“L’idea dell’iscrizione alla maratona Elena la covava da 3 o 4 anni – ricorda Luisa – e a me sembrava che mio cognato non invecchiasse mai. Aspettavo con impazienza questo momento, non vedevo l’ora che festeggiasse gli anta. Ma non sono una che si allena abitualmente. Abbiamo dovuto impegnarci per avere almeno una preparazione di base”.
Luisa non è nuova ai viaggi oltreoceano, essendo fidanzata da 5 anni con un uomo residente in Minnesota. “In effetti non ci vediamo molto spesso – precisa – ma ciò mi ha permesso di visitare l’America in lungo ed in largo, di scoprire posti meravigliosi e gente splendida, perchè concentro le mie vacanze estive viaggiando. Quest’anno in due settimane abbiamo percorso 10 mila km in auto. Di New York mi sono innamorata nel 2001, quando mi ci sono recata la prima volta per lavoro. Da allora, ogni occasione è buona per tornarci”.
Mentre Elena e Riccardo vivono a Mondovì e lavorano come architetti, Luisa risiede ad Alba dove, per la Miroglio Fashion, si occupa in veste di stilista delle collezioni riservate agli outlet. “Per la mia occupazione viaggio spesso: Parigi, Londra, New York sono alcune delle mete dove mi sono recata negli anni a curiosare in vetrina per prendere spunti”.
Un conto però è passeggiare nelle vie dello shopping, un altro cimentarsi lungo un percorso di 42,195 km di corsa. “Riccardo è istruttore di nuoto, con suo fratello da giovane vinse anche i campionati italiani. Lui è uno sportivo, ma noi abbiamo fatto più che un’improvvisata. Siamo partite convinte che avremmo alternato corsa e camminata, perchè il massimo che riuscivamo a fare di corsa, pur essendoci allenate, erano 10 km”.
Ma l’entusiasmo, l’adrenalina e soprattutto l’incitamento della gente in loco, hanno fatto la differenza. I 10 km di corsa in Italia sono più che raddoppiati oltreoceano.
“Incredibile, abbiamo corso ininterrottamente per 21 km. Poi abbiamo alternato con la camminata. Riccardo nel frattempo ci aveva staccate, lui ci teneva a mantenere il suo ritmo, tant’è che ha tagliato il traguardo tra i primi 22 mila iscritti, conquistandosi la pubblicazione sul NY Times del giorno dopo”.
Luisa ed Elena, spronandosi a vicenda, hanno fermato il cronometro su 6 h 44′ 20″. “Siamo orgogliosissime del risultato, soprattutto considerando che non avevamo una preparazione adeguata. Siamo state un po’ incoscienti, è vero, ma ne è valsa davvero la pena”.
Dei 74999 iscritti, circa 53 mila hanno tagliato il traguardo. “Noi eravamo tra di loro e ciò ci riempie di soddisfazione, perchè il maltempo ed il freddo ci hanno messe a dura prova. Acqua nelle scarpe, brividi, pareva incredibile che solo due giorni prima, venerdì 3 alle 19, ci fossero 23 gradi. La pioggia è caduta incessante, io ho zoppicato per gli ultimi 10 km con un dolore al nervosciatico. Ma abbiamo stretto i denti e siamo andate avanti. La gente ci chiamava, applaudivano. All’arrivo abbiamo visto molte persone in barella, stremate dalla fatica. Noi, cocciutamente, siamo andate oltre. Mai abbiamo pensato di rinunciare”.
Così, meritatamente, le sorelle Carnino hanno conquistato la medaglia che premia tutti coloro che ce la fanno a coprire l’intero percorso. “L’indomani giravamo per la città con l’onorificenza al collo ed era tutto un complimentarsi, stringerci la mano. In realtà riconoscere i partecipanti non è difficile: basta osservarne la camminata. Un dolore del genere non l’ho mai sentito, non saprei descriverlo”. La maratona a New York è vissuta con grande entusiasmo da tutti, iscritti e non. E la grandezza dell’evento la si percepisce anche dall’accuratezza dell’organizzazione. “Abbiamo visto un dispiego incredibile di forze lungo tutto il tracciato: cecchini sui tetti, camion con la sabbia agli incroci delle strade. Non abbiamo mai avuto paura di un rischio attentato, perchè la sensazione era molto rassicurante. Grande cura e perfezione anche nel pasta party della vigilia. Un pieno di carboidrati all’italiana, con pasta al pesto e cannelloni caldi, con una puntualità quasi svizzera”. Dopo la maratona, Luisa è rientrata in Italia con un volo decollato martedì, ed il giovedì era già al lavoro, mentre Elena e Riccardo si godono ancora una vacanza ed in questi giorni sono in Florida, a Key-West.

“Rientreranno domenica, giusto in tempo per la festa patronale di Sant’Ambrogio – precisa Luisa ricordando le origini della sua famiglia – io invece al mio ritorno in ufficio ho trovato un’altra grande sorpresa: una torta con la medaglia disegnata, un cartellone gigantesco, pasticcini e l’incredibile accoglienza dei miei colleghi”. Colleghi che probabilmente non si stupiscono più di tanto della “stranezza” della loro stilista, che non ha certo intenzione di appendere le scarpe al chiodo. “La maratona costa, il prezzo del pettorale è di 400 euro. Noi lo abbiamo prenotato attraverso un’organizzazione (ndr Effetto Sport di Roma) che si occupa di questo, ma non è una gara che puoi permetterti ad ogni edizione. Subito dopo aver tagliato il traguardo ci siamo guardate e dette: mai più. Il giorno successivo avevamo già cambiato idea, forse ritenteremo nel 2019”. Magari per migliorare il tempo di percorrenza, o per provare ancora la magica atmosfera che solo chi partecipa vive appieno.

“L’ho sempre guardata in tv. Emozionante, sì, ma non è la stessa cosa”. E soprattutto, se la guardi in tv, nessuno ti stringe la mano. Mentre da allora, a farlo, sono stati davvero in tanti. “Mi stupisce il fatto di tutto questo interesse nei nostri confronti. E’ una sorpresa che comunque fa piacere. Che ridere, muoio dal ridere” conclude Luisa. E torna al suo lavoro, alla riunione che la attende in Miroglio. Dove si studiano le linee di abbigliamento. E chi, meglio di lei, che ha stoffa da vendere, potrebbe farlo.

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