LE ELEZIONI DI SUSA ED IL GRANDE INCIUCIO PER BLOCCARE IL RITORNO DI PLANO

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Alle prossime elezioni amministrative – che si terranno nella primavera 2014 – si giocherà, in alcuni Comuni della Valle di Susa, una partita davvero importante per la questione Tav. Si sceglieranno i nuovi sindaci di Chiomonte, dove Pinard ha finito i due mandati (e dovrebbe lanciare come suo successore l’attuale vicesindaco Ollivier) e di Bussoleno.

Ma il risultato elettorale più importante ed atteso sarà quello per la città di Susa. Qui, oltre alle procedure burocratiche per realizzare la fantomatica stazione internazionale della Torino-Lione, che dovrebbe sorgere nell’attuale area che ospita l’autoporto (lontanissima dal centro urbano), c’é soprattutto in ballo l’inizio degli scavi per il tunnel di base, previsto sul lato italiano proprio alla fine del 2014. L’allestimento dei materiali avverrà proprio a Susa, per poi cominciare a scavare i 12 chilometri della tratta italiana del tunnel internazionale.

La cosa peggiore che potrebbe capitare ai sostenitori della Tav, da Virano a Rettighieri, é che il nuovo sindaco del mandato 2014-2019 sia proprio contrario un politico contrario all’opera.
E sarà proprio Sandro Plano e ricandidarsi per tornare al timone della cittadina, sfidando il sindaco uscente Gemma Amprino. Poltrona che – secondo parecchi “bookmaker” locali – il dirigente Sitaf (e di fatto ormai ex presidente della Comunità Montana) potrà riconquistare senza troppi problemi, viste le difficoltà di “governo” cittadino, e il calo di consensi dell’attuale amministrazione dell’Amprino.

Anche per questo motivo, dai piani alti della politica torinese, per il Comune di Susa, in vista delle elezioni 2014 stanno pensando di fare un’alleanza di partito Pd-Pdl per sostenere la Amprino, con l’obiettivo di raccogliere più voti e bloccare il ritorno di Plano.
Da amministratore esperto, sanno bene che in caso di vittoria farà di tutto per bloccare i progetti che si dovranno fare a Susa riguardo l’opera ferroviaria.

La proposta del grande inciucio é stata fatta proprio alcuni giorni fa dal leghista Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte. Idea che piace tantissimo anche alla dirigenza del Pd torinese, oltre che ovviamente al parlamentare Stefano Esposito, che alla questione Tav dedica gran parte della sua attività politica e dei suoi comunicati stampa. Ma come spesso accade, la sensibilità della metropoli verso le dinamiche sociali e politiche della Valle di Susa é alquanto scarsa. Qui non siamo a Torino, dove i partiti contano – in teoria – ancora qualcosa. Nei piccoli paesi la differenza la fanno davvero le persone, così come i candidati a consigliere che ogni lista propone.
E ovviamente i programmi.

Anzi, si é potuto vedere benissimo proprio un anno fa ad Avigliana, che l’esperimento dell’inciucio per sostenere un candidato sindaco Si Tav, lanciando il nome di Aristide Sada, si é rilevato un vero flop. La stragrande maggioranza degli aviglianesi se ne sono infischiati delle direttive di partito, e hanno scelto di dare la fiducia al prof. Angelo Patrizio. Come per Avigliana, la storia si ripete con Susa. Nella città dei Laghi, per legittimare l’alleanza Pd-Pdl avevano dovuto estromettere dal partito l’ex sindaco Carla Mattioli (passata poi a Sel). A Susa stanno pensando di fare la stessa cosa con Plano, espellendolo dal Partito Democratico in quanto No Tav. Guarda caso, da un giorno all’altro, alcuni presidenti di circoli locali torinesi del Pd hanno avviato la richiesta ufficiale per cacciarlo dal partito. Tutto questo, senza rendersi conto dell’effetto boomerang, soprattutto in questi anni in cui i partiti sono disprezzati dalla gente.

Se Plano venisse estromesso dal Pd, farebbe anche la figura del martire, e a rimetterci sarebbe a Susa il Pd stesso, che ormai in questa cittadina non ha alcun peso politico. Plano per vincere le elezioni 2014, al contrario, potrà contare anche sull’appoggio del Movimento 5 Stelle e delle liste civiche No Tav. oltre in numerosi cittadini, gruppi ed associazioni che sono stufi della gestione Amprino.

Sarà interessante anche vedere che cosa farà Giorgio Montabone, che proprio 5 anni fa come “delfino” di Plano si era candidato contro la Amprino. Ha un ruolo di rilievo dell’Udc locale, non é un No Tav e si é giá smarcato da posizione estreme nel suo stesso gruppo consigliare di minoranza. É probabile che alle elezioni comunali si ripresenti da solo, come ago della bilancia tra i due contendenti, togliendo voti a entrambi gli schieramenti. Ma anche in questo caso, molto dipenderà dagli ordini di partito che arrivano da Torino. Certamente, dopo 5 anni di dura opposizione contro Gemma Amprino, apparirebbe singolare vederlo correre insieme nella stessa lista, in nome del “vogliamo la Tav a tutti i costi”.

Insomma, la sfida di Susa sarà la madre di tutte le battaglie delle elezioni comunali 2014. Aspettiamoci fuochi di artificio, sponsorizzazioni politiche e passerelle di politici e politicanti di ogni tipo, litigi e divisioni infiammate tra tifoserie di ogni lista, per accaparrarsi il singolo voto. Visti però i problemi e le difficoltà in cui versa la Città di Susa, aldilà del progetto del treno futuro, i cittadini si aspettano soprattutto idee e progetti concreti, per non assistere impotenti ad un declino economico e occupazionale che la località sta vivendo. Sono sempre di più i poveri e le persone che non ce la fanno, così come le famiglie segusine che hanno problemi lavorativi.

Sicuramente quelle persone e quelle famiglie, vengono prima di un treno e di una ferrovia.

Fabio Tanzilli

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