FOTO / VALSUSA, LE IMMAGINI DI PAMPALÚ DEVASTATA DALL’INCENDIO: DANNI ANCHE AI RIPETITORI E AI PONTI RADIO PER LE EMERGENZE

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Martedì 31 ottobre: l’incendio ha devastato i boschi di Pampalù. Danni anche ai ripetitori telefonici e ai ponti radio di Croce Rossa e forze dell’ordine

 

MOMPANTERO (MARTEDÌ 31 OTTOBRE) – Uno scenario spettrale in località Pampalú: 2 giorni dopo l’emergenza incendio che ha minacciato il paese, l’ambiente è letteralmente distrutto. La terra “fuma” ancora, il calore è intenso: si notano i ruderi e alcune baite distrutte dalle fiamme, alberi squarciati. Ma il danno non è solo dal punto di vista ambientale: l’incendio ha danneggiato alcuni ripetitori, le antenne e il ponte radio che viene utilizzato dalla Croce Rossa per comunicare con le ambulanze e i mezzi durante gli interventi d’urgenza. Ma non solo: in quell’area ci sono i ponti radio di altri enti: carabinieri, finanza, protezione civile. Senza dimenticare i ripetitori telefonici delle principali compagnie (Tim e Wind): non a caso vari cittadini del paese, ma anche di Novalesa e dintorni, hanno segnalato problemi a ricevere telefonate e a sentire le chiamate. Danni anche agli impianti elettrici: i tecnici dell’Enel da oggi sono saliti a Pampalú per iniziare le riparazioni portandosi un generatore e mezzi di scavo. Sul posto ci sono anche i tecnici delle compagnie telefoniche. I problemi ovviamente non sono nati solo dalle fiamme, ma anche dalle temperature estremamente calde.

Giunti al ponte radio abbiamo potuto notare l’aggressività con cui le fiamme hanno distrutto tutta l’area; il traliccio su cui sono ospitate le nostre antenne è danneggiato, non c’è corrente elettrica e al momento il ponte radio è fuori uso – spiega il direttore della Croce Rossa di Susa, Michele Belmondo – questo significa che in caso di emergenza avremo una risorsa in meno su cui contare, una risorsa fondamentale negli interventi di protezione civile che ci consente di comunicare con tutti i volontari sul campo anche quando le tradizionali forme di comunicazione vengono a mancare”.

Per svolgere questi importanti lavori di manutenzione, la Croce Rossa di Susa fa un nuovo appello attraverso la sua pagina Facebook: “Chi volesse sostenerci concretamente in questo momento può effettuare una donazione economica di persona, presso la nostra sede alla stazione ferroviaria oppure con un bonifico bancario (Banca Prossima – Iban: IT05F0335901600100000115381). Ogni singolo euro che ci sarà donato sarà utilizzato per le attività di protezione civile, per il futuro, in Valle di Susa e per potenziare il nostro apparato di “Risposta alle Emergenze”, ripristinando il ponte radio andato distrutto. Tutto è trasparente e sarà subito concretizzato ogni euro donato, acquistando e ripristinando i materiali utili, in modo che in caso di necessità siano nuovamente a disposizione di tutta la comunità”.

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6 COMMENTI

  1. Le foto sono impressionanti, è orribile vedere quei poveri alberi distrutti… e chissà quanti poveri animali sono morti, oltre alla gravissima situazione qua descritta. Mi chiedo ancora perché la Regione non abbia accettato l’aiuto dei francesi, certo non avrebbero potuto fare miracoli, ma in una situazione così grave, braccia esperte in più potevano magari fare la differenza e aiutare a spegnere più in fretta… trovo tristissimo che anche in momenti catastrofici, l’orgoglio nazionale impedisca di aiutarsi tra vicini di casa seppur di lingua diversa, certe barriere non aiutano a migliorare le situazioni.

  2. Perché non sarebbe servito semplicemente a nulla visto che il problema non era la carenza di personale ma il fatto che i mezzi aerei non potevano operare per il forte vento. Sarebbe ora di finirla di fare i maestrini su tutto, anche quando non si sa niente dell’aegomento si cui si sta parlando.

    • Guardi, proprio ieri ne ho parlato con un volontario dell’esercito che era qua ad aiutare e mi ha detto che è stata una schifezza non accettare l’aiuto francese, vuoi vedere che non ne capisce nulla neanche lui?? Quando c’è una catastrofe in atto si accetta l’aiuto di tutti, per poco che si faccia in più, è sempre meglio di nulla, ma in Valle mi sembra ormai di vivere nella Corea del Nord, dove rifiutano aiuti esterni sia quando la popolazione muore di fame come accaduto anni fa, sia quando hanno terremoti o altre catastrofi, perché nessuno deve vedere cosa accade in quel Paese. Non è per nulla che viviamo in un mondo diviso, perché in nome del nazionalismo che ha portato solo guerre, non bisogna chiedere aiuto neppure se si sta per morire, è vergognoso.

  3. La legge in Italia si mette sempre prima delle vite umane e per questo si vedono cose di questo genere.
    Forse se venivano i francesi a dare una mano e anche altri volontari in piu'(privati) l’incendio si poteva domare gia’da subito! Se io avessi avuto la casa tra le fiamme sarei passato sulla testa di tutti i politici e anche con una semplice pompa avrei provato a fare qualcosa legge o non.

  4. riguardo ai francesi (che finalmente in extremis sono entrati in campo in questi giorni con due canadair), mi spiace che nel quotidiano on line “Le Dauphiné Liberé” non ho trovato alcuna notizia riguardante la situazione catastrofica della Valle. Ormai, i “se” e con i “ma” non servono a nulla, invece ora serve intervenire sui territori devastati e sugli animali feriti o terrorizzati. Serve fare seria prevenzione e sanzionare molto severamente gli autori di questi gravi reati.

  5. confermo quanto detto appena scritto da basta sciocchezze a perfettamente ragione non erano le forze oppure i mezzi a mancare ma la possibilita di far volare canader oppure elicotteri il militare che ha parlato mi chiedo dovera visto che lunico mezzo militare in azzione che o visto io era un elicottero e pure il primo a ritirarsi appena si e alzato il vento e io posso dire che cero li in mezzo e non a guardare e parlare magari in mezzo ad una strada come molti che x vedersi lo spettacolo intralciavano i soccorsi

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