PER LE AZIENDE: I CONSIGLI DI STEFANO PIGOLOTTI

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“Per disporre di un sistema di gestione di successo bisogna consolidare una leadership che permetta di mantenere un’organizzazione di alto livello, ma con una buona capacità di relazionarsi con gli altri. Un leader, in grado di influenzare con le proprie idee che motivano e spingono a svolgere al meglio una determinata situazione, aiuta ad avere performance e risultati competitivi. Per svolgere al meglio questo lavoro le basi sono la coerenza e la fiducia. Un lavoro che può essere svolto grazie alla simbiosi con un preparato coach professionale”.

È quanto afferma Stefano Pigolotti, che come professional coach ha seguito oltre 30 mila persone in ambiti aziendali più disparati. “Un leader – secondo Pigolotti – è coerente se mantiene la sua professionalità invariata nel tempo con i suoi punti di forza che sono indispensabili per favorire un buon rapporto di equilibrio tra professionista e cliente. Le diverse situazioni di incertezza che si creano devono essere gestite con la massima tranquillità attraverso comportamenti uguali per tutti e caratterizzati da compattezza e credibilità. Al tempo stesso, uno dei principali intenti deve essere quello di dichiarare ciò si aspetta dagli altri, attraverso una comunicazione assertiva ed efficace”.

“Impegnarsi per diventare un punto di riferimento coerente per gli altri è una sfida che prevede di credere in se stessi al fine di generare un risultato positivo a favore del rapporto di fiducia che si stabilizza con il team di lavoro. Gli individui di un’organizzazione molte volte lasciano un’azienda per problemi interni, interpersonali, spesso con il manager o il direttore di reparto. Per evitare questo fenomeno segnalato dalle ricerche più recenti bisogna stabilire un rapporto di fiducia, coerenza e reciproca collaborazione con le persone”.

Stefano Pigolotti con la sua esperienza di coach e di imprenditore, in base agli studi effettuati recentemente definisce il “leader coerente” secondo alcuni principi lavorativi:

1 – Per attuare un sistema lavorativo funzionante, il leader deve garantire condizioni organizzative che favoriscono la voglia di fare un buon lavoro da parte di ciascun componente del gruppo
2 – È opportuno valorizzare pubblicamente il lavoro svolto e, eventualmente, ammonire in privato.
3 – Il compito del leader è quello di ottenere ottimi risultati attraverso il proprio team, se un componente del team fallisce la responsabilità può essere quella del coach che non gli ha dato le giuste istruzioni per avere successo.
4 – Bisogna avere disciplina sia per le regole meno rigide sia per quelle puntigliose
5 – Le alternative migliori per rendere un lavoro più affidabile spesso si differiscono da quel generico “lo abbiamo sempre fatto così” per permettere un cambiamento che aiuta a pensare a nuove idee e suggerimenti validi.
6 – Le nuove procedure lavorative vanno affrontate garantendo più libertà d’inventiva a chi porta avanti il processo di sviluppo che comporta creazioni e modifiche.
7 – Un buon leader conosce uno a uno (possibilmente per nome) i propri collaboratori o subalterni, li controlla e li gratifica quando serve.
8 – Le persone devono potere ampliare il proprio orizzonte lavorativo.
9 – La condivisione delle informazioni è fondamentale, no all’illusione della conoscenza.
10 – La costruzione di un mondo motivazionale deve favorire atteggiamenti e comportamenti corretti per avere una sana competitività.
Il comportamento scorretto dei leader comporta un danno al team lavorativo, con il rischio di stress dei dipendenti e un malfunzionamento della produttività degli stessi che si limitano ad ascoltare le direttive del proprio punto di riferimento. Questo comportamento può essere associato anche ad altri soggetti lavorativi come un venditore, amministratore, insegnante, allenatore oppure semplicemente a un genitore.

Gli impiegati come dimostrato da una recente ricerca, spesso preferiscono un supervisore che attua un sistema lavorativo costante con un atteggiamento discutibile al posto di un capo che cambia il suo orientamento professionale da positivo a inconcludente e insoddisfacente con alcune ingiustizie. I livelli di stress degli impiegati generato da un capo incoerente sono superiori a chi viene trattato male ma in modo costante. Il sovraffaticamento si verifica in tutti coloro che cercano di capire come potrebbe agire il proprio direttore in determinate situazioni lavorative.
Allora è meglio collaborare con un capo scortese e prevedibile oppure con un tipo di persona buona ma lavorativamente altalenante? Nessuno dei due: la verità lavorativa sta nel mezzo, meglio una gestione prevedibile ma rassicurante in chiave comportamentale.

Quale deve essere il segreto per migliorare la coerenza come coach? La comunicazione dovrebbe essere il primo elemento di slancio per contribuire al miglioramento. Per avere un’idea su come continuare e sfruttare un modello di strategia efficace, la tecnica da seguire oltre alle riunioni tra team competenti e certamente quella del confronto con le singole persone. Il contributo di questi fattori favorisce una visione più profonda sui temi lavorativi da parte del capo che sfrutta il momento favorevole attraverso una raccolta di informazioni che permettono di facilitare il lavoro del proprio team. Il lavoro verrà migliorato anche grazie ai discorsi motivazionali con i singoli individui che aiuteranno ad accrescere l’autostima ad ognuno di loro.

Un altro aspetto fondamentale riguarda il concetto di pensiero che deve poter essere chiaro e comprensibile, bisogna essere convinti di quello che si dice per avere un’idea il più possibile favorevole al proprio lavoro. Se il lavoro svolto dal leader viene riconosciuto positivamente dal team, il progresso sarà sicuramente assicurato grazie ad un corpo lavorativo solido che svolge compiti senza esitazione, concentrandosi sulla propria attività per ampliare i propri punti di forza.
Infine il concetto di solidità si ottiene attraverso la pianificazione dei propri obbiettivi, che serviranno a distribuire la crescita del proprio team anche attraverso gli sforzi fatti per rendere il sistema lavorativo più competitivo e affidabile. Se ci dovessero essere complicazioni causate da un cambio di rotta, il sistema migliore che rende al corrente il team è la comunicazione tempestiva, questo permette di salvaguardare la fiducia generale instaurata verso il capo.

Quindi la coerenza rappresenta un buon esempio di conduttore lavorativo, se rispettata, il percorso sarà più semplice e con successo. Se l’aspetto citato prima sarà trascurato potrebbero esserci dei fallimenti, quello che risulta fondamentale è accorgersi prima di eventuali imperfezioni per poterle risolverle al più presto. Questo concetto si amplia con delle osservazioni sull’argomento:
La fiducia è costruita sulla coerenza: pensare di dovere attuare la coerenza come forma lavorativa non basta, bisogna formare la base su questo concetto fin dal primo momento. La coerenza deve essere uguale alla prevedibilità quindi non deve favorire l’incertezza che crea preoccupazioni.

La coerenza del leader è responsabilizzante: chi effettua questo tipo di meccanismo rassicura il personale, è un servizio che permette di avere prevedibilità e chiarezza.

Il “personal Brand” è sostenuto dalla coerenza del leader: serve per farsi conoscere, di conseguenza chi comanda rende di più ed è più apprezzato.
Ci vuole impegno e passione: se l’impegno lo si lascia da parte i componenti di un team non crederanno più a niente lasciando da parte dei sani principi lavorativi.
La coerenza non rende la personalità di chi comanda diversa ma lo aiuta a stabilire una formazione lavorativa più ottimale. Il tipo di carattere può variare dal tipo di direttore lavorativo, c’è chi è più diretto e spigoloso, chi è molto diplomatico oppure c’è chi è più tollerante. L’atteggiamento giusto molto spesso non esiste, il modo migliore di ottenere visibilità e risultati è quello di essere costanti e prevedibili, ovviamente gli stili diversi adottati sul lavoro si riflettono anche sul team. L’esempio più esplicito potrebbe essere quello di un capitano di impresa rigoroso nel regolamento, il suo comportamento favorisce l’eliminazione di alcuni rischi del team, questo potrebbe variare a seconda del contesto. Di solito se chi dirige la situazione e più “flessibile” sul regolamento vuol dire che potrebbe essere propenso alla sperimentazione.

Molte volte i tipi di stile servono per dare un quadro generale alla situazione, ma il fattore più importante e guadagnarsi il rispetto e l’approvazione del proprio team raccogliendo il massimo potenziale dalla singola persona che lavora nel settore. Tutto viene deciso in base al contesto ma il concetto più rimarchevole rimane quello di mantenere i propri principi e le proprie convinzioni.

(Inf. Pubb.)

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