SCEGLI BENE L’AEREOPORTO DI PARTENZA: I PEGGIORI SCALI PER RITARDI E CANCELLAZIONI

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Scegli bene l’aeroporto di partenza: i peggiori scali per ritardi e cancellazioni

Aprile e maggio sono i mesi perfetti per prenotare le vacanze e provare a risparmiare qualcosa. Non per niente sono i mesi che gli esperti definiscono delle “vacanze intelligenti”. A maggior ragione alla luce degli aumenti dei prezzi dei voli degli ultimi due anni e dell’incremento dei costi della stragrande maggioranza degli altri servizi. Nei vari vademecum che si trovano online per provare a salvare un piccolo extra budget per il viaggio c’è sempre un consiglio: quello di scegliere con cura l’aeroporto da cui partire. E come scopriremo nelle prossime righe non è soltanto un consiglio economico, bensì un ottimo accorgimento per evitare di perdere tutta la vacanza.

I peggiori aeroporti da cui partire

Perché questo consiglio? Perché alcuni dei principali scali europei si sono distinti in negativo nell’ultimo biennio per quanto riguarda ritardi e cancellazioni dei voli. Maglia nera in tal senso per l’aeroporto di Francoforte, uno dei più grandi della Germania: meno del 40% dei voli che partono da qui sono in perfetto orario. Medaglia d’argento al contrario per lo scalo Luton di Londra che ha registrato la bellezza di un totale di 57,82% (ritardi + cancellazioni) di voli con problemi. Terzo gradino del podio per l’aeroporto di Bruxelles che ha accumulato un poco lusinghiero 56,79% dei voli con disservizi.
Una classifica in cui non mancano anche gli scali italiani, rappresentati dall’ottavo posto di Bergamo-Orio al Serio a quota 49,37%.
Aeroporti tricolori che, purtroppo, mancano nella graduatoria delle strutture più virtuose che vede in testa l’aeroporto di Malta (appena 9,41% di voli colpiti da ritardi o cancellazioni), seguito dallo Chopin di Varsavia e dallo scalo di Stoccarda.
E se, per sfortuna, fossimo costretti a dover partire da uno degli aeroporti meno efficienti? Niente paura. A rendere meno amari gli eventuali inconvenienti ci sono, come si legge sulle pagine di AirHelp, società che si occupa proprio di tutelare i viaggiatori, rimborsi per voli cancellati garantiti dalla normativa europea.
Risarcimenti che, possono arrivare anche a 600 euro, a seconda della lunghezza della tratta e della tipologia di disservizio subito.

Le peggiori e le migliori compagnie con cui volare

L’altra cosa a cui prestare grande attenzione, quando si programma un viaggio, è la scelta della compagnia con cui volare. Le compagnie non sono tutte uguali e dal 2021 a oggi alcuni operatori si sono distinti in negativo per quanto riguarda ritardi e cancellazioni.
La peggiore in assoluto in tal senso è l’italiana Air Dolomiti che ha avuto contrattempi sul 43,65% dei suoi 33mila voli. Seconda Air Serbia che ha messo insieme il 42,29% di disservizi tra voli in ritardo e voli cancellati, terza TAP Air Portugal con una percentuale del 41,99%.
Le tre migliori europee, invece, sono state Eurowings, operatore low cost tedesco che lo scorso anno ha registrato appena l’1,8% di voli cancellati e poco più del 5% di voli in ritardo, TUI fly Belgium e Iberia, la compagnia di bandiera spagnola.

Fari puntati sulle compagnie low cost

Un altro interessante studio di settore ha invece analizzato le performance delle principali compagnie low cost attive in Europa e in Italia. I peggiori risultati li hanno ottenuti Wizzair e Ryanair, complice anche l’enorme mole di voli organizzati quotidianamente che nei giorni di picco ha superato le 3mila unità. Secondo l’analisi queste due compagnie hanno messo insieme più della metà dei disservizi registrati nel nostro Paese con i ritardi come problema principale seguiti dalle cancellazioni totali.
Segue al terzo posto Easyjet le cui statistiche si discostano in maniera decisa rispetto a quelle di Wizzair e Ryanair. In questo caso la problematica più grande è quella legata alle cancellazioni che lo scorso anno hanno rappresentato più della metà dei disservizi registrati. Minori problemi, invece, per quanto riguarda ritardi, overbooking e bagagli. In questi tre ambiti la compagnia britannica si è affermata come la più efficiente nel confronto con le società omologhe.

Qualche numero

Chiudiamo questa rassegna con alcune statistiche di carattere generale relative allo “stato di salute” dell’aviazione civile continentale. Nella prima metà dello scorso anno, l’ultimo di cui abbiamo dati certi, tutti i voli europei hanno registrato una media di 15 minuti di ritardo. Circa 1,7 minuti in più del periodo pre-pandemia.
Le motivazioni di questo peggioramento delle performance complessive sono varie e diversificate. Le numerose giornate di sciopero nazionali e locali hanno avuto un impatto importante sulla statistica, così come i problemi tecnici negli aeroporti e le condizioni meteorologiche, spesso difficili.
A rendere ancora più complessa una situazione per sé difficile da leggere è arrivata anche la guerra in Ucraina che ha avuto come conseguenze quelle della limitazione degli spazi aerei, quella della chiusura totale di alcune rotte e quella di allungamento di altre per ragioni di sicurezza.
Un mix di fattori che ha avuto, come risultato finale, quello di far sì che tra i dieci aeroporti meno efficienti del Vecchio Continente, ben 7 hanno una percentuale di partenze puntuali più bassa del 50%.

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