SUSA, GIGI CATALDO LASCIA LA MAGGIORANZA: ROTTURA IN CONSIGLIO COMUNALE

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Gigi Cataldo (a destra) durante l’ultimo consiglio comunale a Susa

di FABIO TANZILLI

SUSA – Uno strappo importante all’interno dell’amministrazione comunale di Susa, a un anno dalle elezioni 2024. Gigi Cataldo, il secondo consigliere comunale più votato della lista del sindaco Genovese (nel 2019 prese 297 voti, dietro solo a Montabone) uscirà dal gruppo di maggioranza.
Nella seduta del consiglio comunale di martedì 30 giugno ha letto un duro comunicato rivolto al sindaco e alla giunta comunale. Durante il suo intervento, Cataldo non ha detto ancora esplicitamente che uscirà dalla maggioranza, ma è quasi scontato. Anche lo stesso sindaco Genovese l’ha invitato “a prendere le decisioni più consone, viste le sue difficoltà nello stare nel gruppo di maggioranza”.
Ma non si tratta di uno strappo di poco conto, visto che Gigi Cataldo era “un pezzo da 90” della lista Genovese, e che nel 2019 ha fatto la differenza proprio alla conta dei voti, con l’elevato numero di preferenze ottenute. Basti pensare che proprio alle elezioni 2019 il distacco tra Plano e Genovese è stato di circa 200 voti.
Alle elezioni 2024 l’assenza di Cataldo dalla lista del sindaco Genovese potrebbe quindi pesare e fare la differenza, così come se si candidasse poi in altre liste alternative a quella dell’attuale maggioranza.
Nel consiglio comunale di martedì 30 giugno Gigi Cataldo ha votato contro l’approvazione del Documento Unico di Programmazione 2023/2025 proposto dalla maggioranza, così come ha votato contro anche l’opposizione guidata dall’ex sindaco Plano. Un atto politico importante “di rottura”, che il consigliere comunale Cataldo ha motivato nel suo intervento.
Cataldo ha spiegato i motivi per cui nell’ultimo anno e mezzo non è stato più presente in consiglio comunale. “Credevo di essere io l’inesperto, ma poi ho capito che il problema era la mia intraprendenza. Il mio ruolo nella lista era solo quello di portare i voti, poi sarei dovuto stare zitto in un angolo, per non disturbare i tre politici esperti” ha detto Cataldo, in polemica verso il sindaco Genovese, il vicesindaco Montabone e l’assessore Pelissero. In sostanza Cataldo si è trovato spesso in totale disaccordo con le decisioni prese dal sindaco, dalla giunta e dalla maggioranza. La rottura definitiva è avvenuta nei primi mesi del 2021, quando il Comune di Susa ha deciso di cedere le sue quote dalla società Valle Dora Energia. Un altro momento che ha causato una forte spaccatura, è stata nel 2020 la scelta di sostituire il comandante della polizia municipale Ennio Caffo, decisione che Cataldo non condivideva e a cui si è opposto inutilmente. E poi ancora, la mancata assegnazione a Cataldo della delega al Conisa per poter seguire meglio e in modo più efficace la delicata questione delle case popolari di Susa, di cui aveva ricevuto incarico dal sindaco. Così come la mancata assegnazione di budget per il settore viabilità, delega che seguiva Cataldo. Nel suo intervento, Gigi Cataldo ha ricordato anche di aver fatto nel 2019 un passo indietro, rispetto alla nomina come assessore, nonostante gli accordi pre elettorali prevedessero l’assegnazione dell’incarico ai consiglieri più votati della lista. Cataldo ha affermato che fin dal primo consiglio comunale di Genovese nel 2019 sono iniziate le prime frizioni: infatti lui era contrario all’aumento dei compensi per sindaco, giunta e consiglieri comunali. “Le decisioni vengono prese solo da tre persone, i tre politici esperti” ha detto Cataldo riferendosi al sindaco Genovese, al vicesindaco Montabone e all’assessore Pelissero. Cataldo ha criticato il sindaco anche per lo spostamento degli uffici comunali, “l’acquisto della palestra per costruire il campo di padel”, l’introduzione dell’imposta di soggiorno e il progetto di creare la nuova area camper nella zona storica della città, tra l’Acquedotto Romano e l’Arena Romana. “Scelta di pessimo gusto – ha affermato Cataldo – visto che un’area camper c’è già a Susa e si potrebbe ampliare senza spendere 400mila euro, sfruttando gli spazi della stazione ferroviaria messi a disposizione da Trenitalia”. Insomma, c’è una spaccatura completa tra Cataldo e l’amministrazione Genovese, con visioni chiaramente differenti su tanti temi che riguardano la città.
Il sindaco Piero Genovese ha replicato alle varie accuse di Gigi Cataldo, rimarcando che da un anno e mezzo non è stato più presente ai consigli comunali e non ha più seguito le sue deleghe. Secondo Genovese, Cataldo non ha mai chiesto un momento di confronto con il sindaco e la maggioranza per parlare di questi problemi e di questo “malessere”. Genovese ha sostenuto che la cessione delle quote della società Valle Dora Energia è stata un atto obbligato da parte del Comune, secondo quanto previsto da una sentenza della Corte dei Conti: “Siamo stati obbligati a cedere le quote, e avevamo così possibilità di monetizzare la cessione, in modo da avere le risorse utili per portare avanti i progetti condivisi anche con Cataldo e che fanno parte del programma elettorale”. Il sindaco si è detto dispiaciuto “che Cataldo abbia portato queste osservazioni direttamente in consiglio comunale, senza prima parlarne con me, con la giunta o la maggioranza con la quale era stato eletto”. Il sindaco si è detto dispiaciuto “anche a livello personale”, e che “Cataldo ne risponderà a chi l’ha votato”. Infine, ha invitato il consigliere comunale a lasciare la maggioranza: “Invito Cataldo a valutare gli atti più consoni, viste le difficoltà nello stare nel gruppo di maggioranza”.
Anche il vicesindaco Giorgio Montabone si è detto dispiaciuto per l’ormai preannunciata uscita di Cataldo dalla maggioranza: “Mi spiace per l’amico Gigi, perché sono capace di distinguere i rapporti personali dalla politica. Lo capisco. Mi spiace che abbia fatto questa scelta, secondo me sbagliata, mi spiace per le parole che hai detto”. Montabone ha anche replicato nel merito della critica rivolta a lui, al sindaco e a Pelissero, del prendere le decisioni senza tanta collegialità: “Penso che quella dei tre politici esperti sia una battuta di Gigi. E’ errato sostenere che sono solo tre che comandano, ma ricordo che sono tre persone che hanno messo in piedi un gruppo, tre persone che hanno riunito insieme tanti bravi amministratori, compreso Gigi Cataldo. Mi spiace davvero”.

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10 COMMENTI

  1. Piena solidarietà al consigliere Cataldo ,specialmente sulla cessione delle quote della società Val dora energie.Mi piacerebbe incontrare il consigliere per sviluppare l’argomento

  2. Caro Elettore gli immigrati erano utili quando gli affittavi il centro storico che nessun segusino avrebbe voluto
    ( anni 60), oppure quando fa i lavori che gli autoctoni non vogliono fare . I nipotini di Mussolini e Almirante sono al governo per la gioia della etnia italica.

  3. Che nel 2023 ci sia ancora distinzione tra piemontesi e meridionali non è ridicolo, di più.
    Io sono merionale, nata e cresciuta con amici meriodali, piemontesi e di altre nazionalità.
    La cultura caro signor “Elettore”, si evolve: si evolvono le tradizioni e il modo di vivere.
    E fino a prova contraria il regno dei Savoia e delle Due Sicilie sarebbero anche tramontati da un pezzo.
    Se a qualcuno da ancora fastidio “mescolarsi con i merionali”, allora sarebbe opportuno farsi un bell’esame di coscienza e magari anche di storia.

  4. Per rispondere a @elettore”
    Quindi riassumendo il suo intervento il consigliere Cataldo di una cultura non locale ovvero meridionale e pure con idee passate “fasciste” non aveva non solo la “capacità” per essere un assessore ma neanche essere consigliere comunale????
    La mia famiglia è in valle dal 1600 una parte arriva più distante da qualsiasi del sud ,siamo stati cittadini degli escarton ,del regno di Francia ,del ducato di Savoia,e infine del regno d’Italia e poi della repubblica italiana oggi sono italiano al 100%.
    Mi sembra se non ricordo male e’stato il Piemonte di cui Susa ha sempre fatto parte ,l’autore principale dell’unità d’Italia da nord a sud ,e mi sembra che l’economia piemontese dal 900 ha richiesto forza lavoro da tutta Italia ,quindi sarebbe ora di smetterla di parlare di cultura locale e cultura meridionale ma di cultura italiana .
    Ho grande ammirazione per il vicesindaco di Susa e non penso che non consideri il consigliere Cataldo per le differenze da Lei illustrate,non conosco non essendo di Susa le varie problematiche ,quella che conosco bene e la storia della società Val Dora energie ,società creata da 4 comuni e Iren per il recupero del sistema energetico della centrale di Chiomonte e di Susa ,progetto ambizioso ma grazie a Iren avanzato con l’attivazione della centrale di Chiomonte e il museo di Chiomonte ,da quello che ho sentito il bilancio 2022 avrebbe dato ai comuni un reddito di € 130.000 ogni quota posseduta dai comuni ,io ritengo questa vendita non opportuna riconoscendo la libera scelta delle amministrazioni .
    Mi piacerebbe che si aprisse una discussione sull’argomento .

  5. Articolo lungo lungo e non ho neppure voglia di leggerlo . Ahhh Cata’ no se mollano le poltrone; resta nu ce lassa’.

  6. Il potere o la sedia , danno alla testa e fanno perdere il vero compito di una giunta , ossia il bene della città e dei suoi cittadini . (fatta simile esperienza personale in una città della valle , dove il primo cittadino si proclamava governatore )

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