TAV, SUSA CONTRO BUSSOLENO PER LA STAZIONE INTERNAZIONALE: “SI FACCIA DA NOI, NON CAMBIATE IL PROGETTO”

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di PIERO GENOVESE (Sindaco di Susa / Lettera inviata alla premier Meloni, alla Regione, all’Osservatorio e ai sindaci della Valsusa)

VALSUSA – La Stazione Internazionale di Susa: punto fermo quale interconnessione tra la Nuova Linea Ferroviaria Torino- Lione e la Valle di Susa. Leggendo il comunicato inviato dal Sindaco di Bussoleno alle diverse istituzioni in indirizzo e ripreso negli articoli pubblicati sui giornali locali, riteniamo necessario fare alcune precisazioni. Consideriamo positivo il fatto che, dopo decenni di durissime lotte contro la TAV, anche il Comune di Bussoleno si sia reso conto che lo stato di avanzamento della Torino-Lione richiede un atteggiamento diverso dalla contrapposizione tra contrari e favorevoli all’opera. Posizione che la nostra Amministrazione rivendica dal suo insediamento e che ha coerentemente perseguito partecipando con grande senso di responsabilità a tutti i tavoli istituzionali e non, nei quali sono state trattate le tematiche relative al progetto. Partecipazione che ha prodotto un’ottimizzazione del progetto definitivo che riguarda la linea storica nel tratto di San Giuliano, con riduzione dell’impatto sulla Frazione e l’eliminazione delle opere provvisorie che avrebbero dovuto essere in seguito demolite. Attraverso una responsabile e propositiva partecipazione ai tavoli dell’Osservatorio, abbiamo chiesto che venga rispettato il Patto con il Territorio siglato nel 2018 tra il Presidente della Regione, il Commissario Straordinario dell’Osservatorio della Torino-Lione e il Direttore di TELT, che stabilisce le significative ricadute previste nei Comuni sedi dei cantieri della tratta internazionale le quali riguardano, tra l’altro, l’offerta di alloggi per i lavoratori impegnati nei cantieri, la loro formazione e la ricerca di lavoratori residenti in zona. Con i Comuni principali sedi dei cantieri della tratta internazionale, Chiomonte, Giaglione e Salbertrand, si è sviluppato un proficuo confronto e una valida collaborazione per creare un unico fronte nella gestione dei cantieri e delle problematiche connesse alla loro realizzazione. Nel contempo si è intessuto un positivo dialogo per cogliere le opportunità offerte dalle risorse previste per le opere di accompagnamento, attraverso progetti di interesse sovracomunale. Collaborazione che si augura possa estendersi in futuro anche ai territori vicini che ne condividono le impostazioni. In questo quadro di rispetto della storia passata e presente, è risultata assolutamente singolare la posizione dell’Amministrazione di Bussoleno ( finora assente nei vari tavoli di concertazione della complessa questione della Nuova Linea Torino- Lione) la quale ha avanzato richiesta di un ipotetico spostamento della Stazione Internazionale nel proprio Comune, dimostrando di non conoscere lo stato di avanzamento dei lavori e le motivazioni che hanno portato alla scelta di sicura valenza tecnica e non politica della sede di Susa nel progetto definitivo in corso di realizzazione. In proposito possono essere utili alcune sottolineature. La localizzazione nella piana di Susa e la scelta di insediare a metà Valle la Stazione Internazionale è frutto di approfondite e qualificate analisi da parte dei principali attori della nuova opera ferroviaria Torino-Lione: Governi, Ministeri, Parlamento, rappresentanti regionali e provinciali nonché le più alte professionalità trasportistiche nazionali. A distanza di oltre 10 anni e trovandoci nella fase avanzata di appalto delle opere risulta assolutamente fuori logica e fuori tempo rimettere in discussione uno dei capisaldi dell’intera infrastruttura transfrontaliera quale la Stazione di Susa, speculare alla stazione francese di Saint Jean de Maurienne, validata nel corso di un lungo e complesso iter autorizzativo, già finanziata con fondi nazionali ed europei. Il luogo dove verrà costruita la Stazione, infatti, permette un interscambio ottimale tra i servizi ferroviari e il trasporto su gomma dal momento che si interfaccia con la linea ferroviaria storica, l’autostrada e con le due strade statali, permettendo a chi scende nella nuova stazione di raggiungere facilmente, con adeguati servizi, qualsiasi località turistica e abitativa della Bassa e Alta Valle di Susa, dalla Sacra di San Michele al Sestriere e al Moncenisio. Il posizionamento della stazione a Susa, inoltre, è progettato in linea con l’area tecnica del Tunnel con cui è operativamente collegata, dove sono previsti tutti gli uffici tecnici e le realtà funzionali al trasporto ferroviario in galleria, indispensabili alla gestione degli interventi di manutenzione e sicurezza dello stesso Tunnel di Base. Sotto il profilo ambientale, si rimarca che la sede prevista per la Stazione Internazionale nella piana di Susa occuperà un’area già ampiamente infrastrutturata, arricchita in fase di realizzazione della stazione dalla creazione di aree verdi e percorsi ciclabili che si collegheranno con le ciclovie in fase di progettazione verso la Bassa e Alta Valle, verso il Colle delle Finestre e del Moncenisio. Offre a tale proposito una chiara visione del profilo definitivo dell’area, il progetto della Nuova Stazione Ferroviaria, vincitore del concorso internazionale di architettura, bandito da LTF (Lyon Turin Ferroviaire) nel dicembre 2011, e scelto da una qualificata Commissione Esaminatrice tra le 170 proposte pervenute. Sempre dal punto di vista della sostenibilità ambientale, il progetto definitivo della Nuova Linea Torino Lione, che comprende anche la Stazione Internazionale di Susa, prevede l’utilizzo della risorsa geotermica prodotta dalla captazione delle acque calde all’uscita del tunnel di base, come teleriscaldamento della stazione stessa e dei servizi collegati, producendo vantaggi ambientali e notevoli risparmi sulle spese di gestione. Risulta inoltre fondamentale la vicinanza della Nuova Stazione Internazionale con l’Ospedale, e con il comando dei Vigili del Fuoco utile per un rapido soccorso nel caso di incidenti in galleria. Gli imbocchi del tunnel di base di Susa e Saint Jean de Maurienne sono infatti attrezzati in modo da assicurare sia l’eventuale intervento tecnico che quello del soccorso di emergenza sanitaria con azioni tempestive. In merito sono previsti spazi della Stazione TAV con caratteristiche di flessibilità al fine di renderli idonei all’accoglienza legata alle emergenze. É importante ricordare che la Stazione Internazionale è prevista nella piana di Susa al termine del prossimo decennio di disagi legati ai cantieri dell’Alta Velocità, quale naturale completamento di un intervento ferroviario che avrà un impatto cantieristico notevole principalmente sulla Città di Susa. Va precisato inoltre che mai, dal 2012 (anno di presentazione ufficiale del progetto della Stazione Internazionale di Susa) ad oggi è pervenuta alcuna comunicazione formale da parte degli enti territoriali di Valle che avanzasse o prospettasse qualsivoglia soluzione diversa dalla collocazione, oggi definitiva, della futura Stazione. Per tali motivazioni e per lo stato di avanzamento del progetto esecutivo, i cui lavori saranno appaltati entro quest’anno, riteniamo la proposta del Sindaco di Bussoleno o di altro Soggetto priva di ogni presupposto progettuale, tecnico e autorizzativo in grado di garantire il dovuto collegamento tra il territorio valsusino e la nuova infrastruttura ferroviaria. Invitiamo pertanto i Comuni e le Unioni della Valle ad aprire un tavolo di confronto sullo sviluppo dei collegamenti presenti e futuri nel territorio che rappresentiamo: l’Alta Velocità cambierà sostanzialmente e definitivamente il sistema dei collegamenti, soprattutto verso i luoghi di interesse storico e turistico oggi non serviti dai mezzi di trasporto tradizionali. Il collegamento con il sistema di interscambio offerto dalla futura Stazione Internazionale di Susa offrirà una straordinaria occasione di crescita per l’intera valle.

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17 COMMENTI

  1. Susa negletta
    Comincio Napoleone spazzando via il forte della Brunetta

    Susa bersaglio dei voltagabbana
    Proseguì Cavour portando la linea internazionale a Meana

    Susa che dopo ogni abbandono ricomincia
    Passarono gli anni e se ne andò pure la Provincia

    Susa rette e fiera che mai pesca nel marcio (assonanza perché non trovo la rima)
    altrettanto fece di li a poco la Camera di Commercio

    Susa mai sazia di ogni precedente sventura
    Non si fece attendere il Tribunale sopprimendo la Pretura

    Susa dimessa e gentile
    Per ultima ha fatto le valigie la sede Vescovile

    P.s.
    Per questa stazione vedo cupe nubi all’orizzonte.

  2. Anno 2012 presentazione progetto definitivo stazione internazionale di Susa . Ragazzi sveglia siamo nel 2023, volete farci credere che c’è tutta questa volontà di fare i lavori?? Fate ridere tutta Europa, va be’ dopo l’era bunga bunga poco è cambiato.

  3. Premesso che sono contrario all’ opera per la sua inutilità e i suoi continui cambi a dimostrazione dei tentativi di adattarla ogni volta ai numeri farlocchi ( prima solo passeggeri, poi solo merci, poi mista).
    La stazione TAV di Susa non ha futuro. Non ha mai avuto futuro. Non esistono al mondo treni che sfrecciano ai presunti 200 0 300 all’ ora e dopo 50 km da Torino devono subito inchiodare per fare una fermata in un paesone di 7000 abitanti.
    Senza nemmeno la possibilità di interscambio con la linea storica per accontentare i flussi turistici dell’ alta valle o i collegamenti con la bassa valle.
    Comprendo la presa di posizione del Sindaco genovese per le promesse di compensazione, lavori, e presunti benefici per il suo comune ma le opere necessarie per i suoi cittadini stia certo non verranno a mancare. Ci andrebbe ancora che uno stato civile faccia mancare le opere utili promesse o le vincoli all’ accettazione di cantieri e disagio. Da 30 anni tutti hanno sempre saputo che la stazione internazionale di Susa era comunque sbagliata in quanto messa nel nulla senza possibilità di interscambio con la linea storica . Infatti in più riprese Sindaci e Comuni dell’ alta valle hanno lamentato in diverse occasioni l’ inutilità a fini turistici della fermata. E’ stata progettata a Susa in quanto unico Comune della bassa valle che per alcune legislature si è dimostrato consenziente. Se fosse stato San Giorio ( per fare un esempio) ad essere favorevole al TAV, probabilmente la stazione internazionale l’ avrebbero progettata a San Giorio. Perché ciò che importa ai proponenti non è finire l’ opera ma aprire i cantieri a prescindere che servano o no in modo ma drenare denaro pubblico.
    Credo proprio che vista la disponibilità di Bussoleno, Susa avrà grosse difficoltà a giustificare come strategica la sua piana e a difendere il progetto esistente. Anche considerando che oltre a Bussoleno anche moltissimi comuni turistici dell’ alta valle ( da sempre favorevoli alla grande opera) faranno pressioni. Una bella patata bollente a meno di un anno dal rinnovo delle amministrazioni comunali della maggior parte dei comuni valsusini, Susa compresa!

    • Mi scusi Galliano , data la sua esperienza , mi dice cosa e’ stato fatto in Valle per volonta’ Valsusina per mettere il territorio al pari di tanti altri comuni d’ Italia? Da 40 anni o più’ a parte il trasporto del treno non avete creato mai una rete di autobus funzionale.Quindi dopo 30 anni e più’ bisogna pagare ancora per cambiare stazione? L’ Italia su certe cose e’ gia’ indietro di 20 anni e la val di Susa di 50 , i 20 più’ i 30 della Tav.I soldi pero’ sono di tutti gli italiani.Magari bisogna rifletterci e non perdere soldi ancora non crede?Per la fabbricazione delle frese ci vuole tempo, per lo scavo pure , le generazioni future non la vedranno neanche e al 50esimo anno di ognuno di loro saranno indietro in confronto a altri di 70 anni anche per colpa dei cittadini.Chi nel resto d’ Italia prosegue verso ogni miglioria sara’ sempre più’ avanti della valle di Susa , se a voi va bene, felici voi felici tutti.

  4. Chiedo scusa, ho scritto il cognome del Sindaco di Susa con lettera minuscola, potete , per favore, correggere prima di inserire il mio commento. Grazie 1000.

  5. Geppo68, continui a vivere nel ricordo del bunga bunga, capisco la frustrazione e il rosico, ma passa avanti pensa alla tua amica LGBT del PD, FARETE TANTA STRADA, a cominciare dalla TAV e dalla Stazione.
    Ma che poi Bussoleno è come i Molise, non esiste e oggettivamente tolto il Sindaco che adesso vede arrivare bei soldini e gli si sono illuminati gli occhietti (dalla tanata vituperata TAV), a Bussoleno cosa c’è ??

    • Minchialele eri anche tu nella compagnia del Bunga bunga ed ora ti senti orfano, senza la tua guida spirituale un po’ pedofila.

  6. Mi sembra un po’ costosa per Susa una stazione così.
    Se non sbaglio Porta Susa a Torino è costata la stessa cifra….

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