ACQUA SPORCA AD AVIGLIANA, SARÀ FATTO UN RECLAMO A SMAT PER CHIEDERE I RIMBORSI

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di ANDREA MUSACCHIO

AVIGLIANA – Si è svolto martedì 4 dicembre, presso il Camping Lacs di Avigliana, l’incontro per organizzare un reclamo collettivo contro la Smat, a causa dei continui disagi dovuti all’acqua torbida che fuoriesce dai rubinetti.

L’appuntamento è stato promosso dal gruppo “Avigliana Acqua Sporca”: erano presenti anche i responsabili dell’associazione “Codici” di Torino, il legale dell’associazione Luca Carnino, l’assessore Fulvio Salzone e il consigliere di opposizione Spanò: “Come amministrazione abbiamo preso una posizione netta, sostenendo alla Smat che siamo a fianco de icittadini. L’azienda sta dedicando il massimo dello sforzo, sperando che porti ad un risultato. La strategia della Smat è di fare una pulizia totale della rete idrica, la quale sarà agganciata all’Acquedotto di valle (una volta pronto), entro maggio 2019. L’alternativa, altrimenti, sarebbe quella di cambiare tutte le condutture, che però creerebbe molti disagi ai cittadini”.

L’associazione Codici: “Noi pensiamo di fare un reclamo scritto. Il reclamo è un semplice resoconto del disagio, dove possiamo chiedere alla Smat che ci venga riconosciuto un rimborso economico, o che venga riconosciuta la tariffa minima in base ai consumi”. Il legale dell’associazione, Luca Carnino, conferma questa scelta: “Per poter fare una causa vera e propria bisogna innanzitutto avere delle prove reali, mettere da parte ogni singola parte di documentazione (scontrini, fogli dei tecnici che testimoniano i lavori svolti, ecc). Esistono delle autorità, come l’Arera” (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) dove ci si può rivolgere per una conciliazione e si possono riconoscere dei benefici agli utenti. Bisogna fare prima un reclamo alla Smat, perché se non si fa non si può fare la richiesta di conciliazione. Si devono aspettare dai 30 ai 50 giorni e se non viene data risposta, o se la risposta non è soddisfacente, i cittadini possono avviare la conciliazione. La procedura di conciliazione dev’essere fissata dai 10 ai 30 giorni da quando si presenta e conclusa sempre dalla presentazione nei 90 giorni. Per un totale, tra attese e procedure, ci vogliono circa 5 mesi. Dopodiché volendo si può fare causa. L’importante è dimostrare di aver fatto tutto il possibile per risolvere il problema prima di passare dal giudice”.

Si parte quindi dal reclamo: a chi vuole partecipare è stato chiesto di fare la tessera dell’associazione Codici (5 euro), permettendo così ai responsabili di trattare i dati personali dell’associato nelle pratiche legali.

 

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