ALMESE, NUOVI SCAVI ARCHEOLOGICI ALLA VILLA ROMANA

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ALMESE – Sono in corso nuovi scavi alla Villa Romana di Almese, scoperta nel 1979 e sita in località Grange di Rivera. Negli anni sono state tredici le campagne di scavo che si sono succedute, l’ultima delle quali risale ormai al 2007. Oggi questi lavori rappresentano quindi l’occasione per nuove ricerche e per il miglioramento della fruizione della villa, aperta alle visite e, dal 2008, sede degli stage estivi di educazione ambientale riservati ai ragazzi dai 15 ai 18 anni. La Villa Romana, probabilmente databile al I secolo d.C., è l’edificio extraurbano più esteso di epoca romana dell’Italia nordoccidentale: si trovava infatti ai margini della strada delle Gallia, in un punto nodale per il commercio e gli scambi con il resto del territorio. Si tratta probabilmente di un’antica residenza lussuosa, destinata a un proprietario con notevoli disponibilità economiche e ampi possedimenti nei dintorni. Un luogo prezioso non solo per ciò che rappresenta, ma anche perché può certamente aiutare a ricostruire in modo sempre più dettagliato la struttura del territorio in epoca romana e la sua rilevanza anche per le zone limitrofe. Come ha affermato Sara Gamba, Assessora alla Cultura, “questi scavi archeologici, realizzati grazie ai fondi ministeriali, preannunciano scoperte molto interessanti che potranno offrire ulteriori conoscenze della struttura della Villa e degli immediati dintorni. Attualmente gli archeologi stanno procedendo anche con l’analisi dei reperti, che arricchiranno il patrimonio storico e culturale del nostro territorio. Si tratta di lavori molto significativi, i cui risultati daranno certamente un nuovo impulso anche al turismo”. Della Villa oggi sono visibili il pianterreno e parte dell’ingresso monumentale, del cortile centrale e dell’ampia terrazza che dà sulla valle, a sud. La Villa Romana di Almese, uno dei più importanti monumenti dell’antichità augustea che si sono conservati in Piemonte, grazie a questi scavi potrà ampliarsi sotto gli occhi di tutti, lasciando scoprire nuovi tesori per la ricchezza archeologica del territorio.

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