CORONAVIRUS, GLI EROI DEL REPARTO COVID DI SUSA E IL MEDICO CHE DORME IN OSPEDALE

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SUSA – In questi giorni su ValsusaOggi e CinturaOvest stiamo pubblicando e condividendo le storie di tanti eroi che ogni giorno operano nei nostri ospedali. Il chirurgo Alfredo Monaco, ex consigliere regionale, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una riflessione dedicata a un suo collega, il dottor Leggio che lavora all’ospedale di Susa nel reparto Covid.

La pubblichiamo qui sotto integralmente. 

“Parliamo di eroi? Eccone un esempio: il dottor Lucio Leggio e Barbara all’ingresso del reparto Covid19 di Susa. Dopo una mattinata di lavoro così bardati, hanno il morale del pollice su. Ah, se guardate bene, hanno sul naso un cerotto perché le mascherine provocano piaghe ed ancora, il dottor Lucio Leggio, sposato con prole, ha “lasciato” letteralmente la famiglia per combattere la chiamata alle armi: quando finisce il turno dorme in ospedale su una poltrona adattabile a letto. E ciò per tutelare la salute dei suoi cari. Nascosto in qualche antro ci sono poi i “culi di pietra”, pochi per fortuna. Ma questo non è il momento, prendo appunti e monitorizzo”. 

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8 COMMENTI

  1. Queste lettere hanno sempre un retrogusto amaro, chi o cosa sono di preciso i sederi di pietra nascosti in qualche antro, non tutti possono essere eroi.Normalmente l’essere vivente non vuole morire e si tutela come può.

  2. A me risulta che i medici siano pagati, a differenza degli eroi. Per cui quello che voi oggi chiamate eroismo, milioni di altri italiani li hanno chiamati per anni “straodinari” (spesso nemmeno pagati o sottopagati).

    • In questi giorni mi imbatto purtroppo abbastanza spesso in dichiarazioni scellerate come la sua… che tristezza… sa cosa mi fa ricordare? Quando Gesù guarì 10 ciechi e uno solo tornò a ringraziare… l’ingratitudine è ancora figlia di questo mondo anche in un momento come questo… innanzitutto i medici italiani che lavorano per strutture pubbliche, sono molto meno pagati che all’estero, come quasi ogni professione pubblica… inoltre vorrei farle presente che i medici sarebbero pagati per curarci, non per morire per e con noi… molti di loro a casa hanno moglie, figli piccoli, genitori anziani… e nonostante tutto in questo periodo vanno a lavorare, ma non a fare un lavoro qualunque, vanno in corsie dove rischiano la vita ogni istante, perché a differenza di Gesù che è il Figlio di Dio, loro non possono fare dei miracoli, sono esseri umani, come lei e come che combattono contro un male sconosciuto e mortale… dunque, impariamo a fare come l’unico cieco che tornò da Gesù, a dire GRAZIE, una parola di poche lettere, che costa poco, e che alza il morale a chi in questi giorni combatte al nostro fianco una malattia che purtroppo sta portando via anche molti medici ed infermieri… fino a ieri, da un notiziario che ho sentito , i medici deceduti sul campo di lavoro erano 33, le sembrano pochi? pensa che a casa non abbiano una famiglia distrutta dal dolore per non avere più potuto abbracciare, salutare il loro caro prima della morte?? Si mostri grato a chi per fare ricerca sul campo, per curare con gli scarsi mezzi che la sanità offre loro, è disposto in questo preciso istante a rischiare la vita, a correre il rischio di non riabbracciare più la propria famiglia, perchè si ricordi bene che lei guarda la cosa dal punto di vista di chi sta bene, ma chi in questo momento combatte una malattia orrenda, se riesce a guarire, penso che stenderebbe un tappeto rosso su cui fare camminare il medico che gli ha salvato la vita.

      • Non so cosa farmene della sua paternale. Milioni di italiani fanno il loro dovere ogni giorno da quando esiste questo paese, e senza intestarsi il titolo di “eroi”. Questa retorica ha francamente stufato. Se fare il medico pesa, cambino mestiere. C’è gente che gli straordinari li fa da una vita e per uno stipendio che non è nemmeno 1/5 di quello di un medico. Basta con questa ipocrisia. Gli unici eroi in questa situazione sono quell’esercito di volontari che presta il proprio aiuto gratis o per rimborsi spese che non coprono nemmeno le spese. A quelli va tutto il mio rispetto, non a gente che sta solo facendo il mestiere per cui è pagata, e si lamenta pure.

  3. È vero che stanno facendo un grande sforzo, non è bello innescare polemica, non è il momento.
    Ma ricordiamoci che questo momento passerà e ci sarà sempre chi continuerà a fare grandi sforzi, chi lavora nei cantieri, sulle strade, nelle acciaierie, nei campi. Pensiamo agli agricoltori, alle loro fatiche, a tutto ciò che fanno per farci riempire i nostri bei carrelli della spesa, come in questo momento ad esempio. Nessuno ne parla, ma non adesso, mai.

    • Anche lei… immagini solo se tutti e dico tutti i dottori si rifiutassero di curare questo male per paura di infettare loro stessi e le loro famiglie cosa accadrebbe… certo che piantare pomodori è faticoso, ed è ancora più faticoso essere portati dai caporali nei campi a raccoglierli, ma è un altro argomento da affrontare in altra sede, in questo momento qualsiasi dottore accetti di restare in quelle corsie rischia la vita e quindi è vergognoso che invece di gratitudine si faccia tanta polemica, vergognoso per i dottori che stanno lavorando, per gli infermieri, per gli oss, per i malati, e anche per i morti che purtroppo non ce l’hanno fatta… in altre parole, se non si prova gratitudine , almeno rispetto..

      • Sig gwen sono perfettamente d’accordo con lei ….medici cassiere ost e tutte le persone che in questo momento stanno lavorando per noi ….grazie mille ….

  4. Buon giorno,sono un uomo che abito ad Exilles vorrei solo esprimere la mia gratitudine a tutte quelle persone che lavorano
    nel nostro ospedale di riferimento Susa che non solo in questa situazione drammatica stanno dimostrando la loro professionalità ma anche prima hanno sempre fatto il loro dovere.
    Grazie

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