FOTO / A BARDONECCHIA IL CORTEO IN SOLIDARIETÀ AI PROFUGHI: CRITICHE ALLA POLIZIA

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BARDONECCHIA – Si sta tenendo oggi pomeriggio nelle vie del centro di Bardonecchia il corteo in solidarietà dei due profughi rimasti feriti mentre cercavano di attraversare il Colle della Scala. “Sono stati inseguiti dalla polizia fino a cadere in un dirupo – accusano i manifestanti – ora si trovano all’ospedale, uno dei due in gravi condizioni”.

 Al corteo partecipano vari esponenti del movimento No Tav, tra cui Alberto Perino ed Emilio Scalzo: hanno attraversato via Medail partendo dalla stazione ferroviaria, per poi arrivare al Borgovecchio. “La polizia terrorizza e uccide: noi non stiamo a guardare” è uno degli slogan scritti nei vari striscioni. La manifestazione non era autorizzata. 

La marcia è terminata di fronte alla stazione, dove le forze dell’ordine in borghese tenevano sotto controllo la situazione.


“ABardonecchia da mesi la presenza di migranti in stazione e per le vie della città è diventata costante – spiegano i promotori della marcia – da febbraio la stazione è stata chiusa di notte per impedire che le persone ci dormissero”.

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6 COMMENTI

  1. 4 sfigati dei centri sociali!
    la stazione non è un dormitorio!
    Se sono così disponibili, perchè non li ospitano a dormire a casa loro?

  2. Sono cattolico praticante grande estimatore di Papa Francesco: bisogna costruire ponti con l’Africca, questi nostri fratelli vanno accolti a braccia aperte perché fanno i lavori socialmente utili che gli italiani non vogliono più fare. Siano maledetti anche i crukki al Brennero. Anche i maximi politici mangia pane a tradimento riuniti a Parigi plaudono all’Italia per il suo “buonismo”. Proverbi Piemontesi: Ejsi Boun, quasi semper l’ē ejsi coujoun. Pace e Bene. Aff.lo

  3. Solamente un’immensa miopia permette di non vedere le dimensioni e la spinta dei flussi migratori dal sud del mondo verso l’Europa del benessere.
    Se qualcuno si illude di fermarla con il “cattivismo” di qualche poliziotto energumeno faccia pure, io preferisco educare me stesso e i miei figli a condividere la già presente società multietnica e sottolineo “educare” perché principalmente di questo si tratta, anche se non è affatto facile.

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