GIAVENO, LA SCUOLA GONIN SI GEMELLA CON LA CAMPANIA

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GIAVENO – Gli scambi di esperienze di vita e di cultura sono uno dei più potenti fattori di crescita a disposizione delle nuove generazioni. È proprio alla luce di questa convinzione che è maturato il progetto di incontro tra gli allievi dell’indirizzo musicale dell’I.C. GONIN di Giaveno e un nutrito gruppo di allievi dell’I.C. MERCOGLIANO, che riunisce scuole site nei comuni di Mercogliano e Ospedaletto d’Alpinolo in provincia di Avellino, due paesi che sorgono alle pendici dei ripidi Monti del Partenio su cui sorge l’importante Santuario di Montevergine. Fortemente voluto dalle due dirigenti dei due istituti comprensivi, la dott.ssa Sandra Teagno e la dott.ssa Alessandra Tarantino, il progetto porterà nei giorni compresi tra l’8 e il 10 maggio una cinquantina di studenti campani delle classi seconda e terza della Scuola secondaria di primo grado a incontrare i loro coetanei giavenesi. Da un lato sarà l’occasione per ammirare insieme alcune bellezze del territorio (dalle vestigia medievali di Avigliana e della Sacra di San Michele, alla Giaveno del Gonin, alle piazze e ai monumenti di Torino); dall’altro questi giorni daranno ai partecipanti l’opportunità di
approfondire la conoscenza reciproca grazie al linguaggio universale della musica, una passione che accomuna gli allievi giavenesi dell’indirizzo musicale, impegnati nell’ambito dei loro studi nello studio del pianoforte, del flauto traverso, del clarinetto, del sassofono e del violino, e una ventina dei visitatori campani, che frequentano a loro volta un percorso di studi che prevede lostudio del pianoforte, del sassofono, del violino e del violoncello. Tra una visita e l’altra ci sarà infatti tempo per prove orchestrali comuni che sfoceranno in un concerto finale, un momento di festa all’insegna della musica, che avrà luogo a Giaveno negli spazi coperti di Piazza Mautino, venerdì 10 maggio 2024 alle ore 19.45. Nell’ambito dell’attività dell’orchestra, vero “embrione della società perché in essa tutti devono ascoltare anche le voci degli altri” (Uto Ughi), i ragazzi avranno così modo di sperimentare ancora una volta in prima persona e di ricordare a tutti coloro che vorranno essere presenti
all’evento quanto la musica sia un linguaggio di fratellanza, capace di gettare ponti tra luoghi e tradizioni diverse.

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