I 5 STELLE: “IL LAGO GRANDE DI AVIGLIANA NON DIVENTI UN JURASSIC PARK”

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di TATJANA CALLEGARI (M5S AVIGLIANA)

AVIGLIANA – Avremmo voluto non essere profeti. Quando nel marzo 2018 avevamo avuto modo di leggere il Protocollo di intesa sottoscritto dal Comune di Avigliana e la Società I Tigli del Lago Rotondo, avevamo reso pubbliche tutte le nostre perplessità sull’intera operazione immobiliare legata all’area T4, a partire dal testo stesso sottoscritto dalle due parti. Scrivevamo infatti:

La prima fonte di preoccupazione è già inserita nella premessa del citato protocollo, dove fra il resto si legge: “La parte privata si è dichiarata disponibile a soprassedere dalla richiesta di rientrare nel pieno possesso del bene illegittimamente occupato e di ottenere il risarcimento dei danni conseguenti all’abusiva occupazione alla condizione della definizione di un complessivo progetto di utilizzo dell’area e delle strutture dell’ex Dinamitificio” (la sottolineatura è nostra).

Al riguardo ci interroghiamo su cosa si intenda davvero con il verbo “soprassedere” usato nei confronti delle azioni che i privati potevano mettere in atto contro il Comune. Traducendo il testo ci chiediamo: i privati “soprassiedono” se il Comune li accontenta, sennò stracciano l’accordo, chiudono la baia e chiedono i danni? Se così fosse non sarebbe un soprassedere e il verbo giusto forse sarebbe “ricattare”.

Oggi, a distanza di un anno, vediamo purtroppo compiersi quanto temevamo: il Comune ha deciso di non proseguire il tavolo per trovare un accordo rispetto al progetto presentato dalla Società i Tigli che allo stato attuale, non aveva sufficienti caratteristiche per proseguire e/o arrivare ad un punto di incontro e puntualmente, la suddetta Società ha messo in atto la propria azione anticipatamente dichiarata, chiudendo la Baia Grande al pubblico.

Ovviamente ci auguriamo che questa azione non si spinga fino alla richiesta di danni e auspichiamo al tempo stesso che l’Amministrazione si mantenga ferma sulle posizioni espresse anche nell’ultimo Consiglio comunale, continuando a tutelare un’area naturale protetta, delicata, di interesse europeo, che certo ha bisogno di essere valorizzata, ma non diventando una specie di “Jurassic Park” in salsa vegetale, con mega serre piene di specie esotiche e fortemente invasive.

Siamo inoltre alquanto rammaricati del fatto che la chiusura della suddetta spiaggia sia avvenuta proprio in concomitanza di un evento come gli European Masters Games, con la competizione internazionale del Triathlon. Avvenimento di notevole importanza in termini di promozione e ricaduta turistica, ottenuto dalla nostra città grazie alla collaborazione di più Enti per il raggiungimento di un obiettivo comune: promuovere il nostro territorio. E proprio in merito a questo siamo purtroppo costretti a rilevare come chi tra le minoranze si spende molto a criticare la costante mancanza di iniziative da parte dell’Amministrazione e la totale assenza di promozione e concertazione di eventi sul territorio, non abbia minimamente pensato al danno che la chiusura della baia ha prodotto proprio nella giornata di sabato.

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3 COMMENTI

  1. Non per fare l’avvocata del diavolo, ma siamo sicuri che le specie che verrebbero accolte nelle serre sarebbero invasive? E che, comunque, non verrebbero contenute dalle serre stesse? Tutte le specie esotiche sono invasive (non credo, altrimenti non avrebbero bisogno delle serre per vivere nei nostri climi)? La domanda vale a patto che, chiaramente, l’affare funzioni e che la baracca non faccia fallimento lasciando lì le serre a trasformarsi in nuovi ruderi

  2. Questa storia deve andare dritta in cso vittorio a Torino. Troppe chiacchere. Tribunale. Stop. È chiarissimo l’intento diffamatorio dell’operato della maggioranza. Opposizione a costo di tutto. Questo è quanto sta facendo chi lecitamente “chiude il fondo”. Di certo sarebbe opportuno mettere sul tavolo tutti i documenti di sto progetto da 500 posti di lavoro. Finché non ci sono prove che i lettori possono toccare con mano rimane tutto un dispetto contro la maggioranza. Se Archinà ha detto no ci saranno dei motivi. Non resta che la via dell’aula giudiziaria.

  3. Credo che di tempo nelle aule di tribunale se ne sia perso già troppo, questa causa va avanti da molti anni e si è conclusa, se non erro, l’anno scorso con la sentenza definitiva (Cassazione) di condanna del Comune di Avigliana. Non so se nel dispositivo della sentenza (che sarebbe interessante conoscere) fossero previste pene pecuniarie o se fosse data facoltà alla proprietà di richiedere i “danni” provocati dall’uso abusivo dell’area. Tuttavia è chiaro che se la proprietà si dichiara disponibile a soprassedere (è una semplice trattativa e non ricatto) alla richiesta di “danni” (pare affitto dovuto per l’utilizzo dell’area) a fronte di un progetto che per balzano che sia è pur sempre una proposta e un tentativo di mediazione, sta poi alla capacità contrattuale della controparte discuterne e contrapporre idee per trovare un accordo definitivo. Certo che se la “controparte” è andata a discutere del progetto con l’atteggiamento da “padrone del vapore” come trapelava dalla replica dell’amministrazione, si va al muro contro muro e mi pare che il Comune di Avigliana di testate ne abbia già battute tante per consentirsi di continuare una battaglia già persa una volta. Sarebbe interessante sapere quanto è costata in termini di soldi pubblici questa causa decennale portata avanti con discutibile ostinazione.

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