LA VALSUSA PIANGE LA MORTE DI PIERINA TAMASCO, LA DECANA DI BORGONE SUSA

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di IVO BLANDINO

BORGONE SUSA – Lutto a Borgone: lunedì 6 maggio è morta Pierina Tamasco (vedova Giorno), nella sua casa, circondata dall’affetto dei suoi cari e alla veneranda età di 105 anni. Pierina era la decana di Borgone Susa, ed era molto conosciuta sul territorio. Pierina giunse a Borgone nel 1947 da Agropoli (Salerno), località turistica nota anche come la “capitale” del Cilento, patria della “dieta mediterranea”. L’essere nata in coincidenza della fine della Grande Guerra costrinse la sua famiglia numerosa (era l’ultima di sette figli) a far fronte alle difficoltà che finirono per determinare lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale; conflitto che oltre a causare il “richiamo sotto le armi” (per dieci lunghi anni) di quello che doveva diventare suo marito Gustavo Giorno, la coglie in Abruzzo, (dove era andata ad aiutare la sorella Elena che aveva da poco partorito la prima figlia). E qui visse un’esperienza drammatica, quando i nazisti, in ritirata dopo lo sbarco degli alleati nel sud Italia rasero al suolo per rappresaglia proprio il paese in cui era ospitata, ossia San Pietro Avellano. Aveva già visto la neve quando nel 1947 (con biglietto di sola andata per un “treno del sole” venne catapultata a Borgone Susa), perché se il clima rigido lo aveva già assaggiato, nel profondo nord ovest della penisola dovette fare i conti con un altro genere di freddezza: quella umana. Unico nucleo familiare con entrambi i componenti provenienti dal sud Italia, venne accolta dai famigerati cartelli “non si affitta ai meridionali”. Dopo i primi mesi invernali passati in un alloggio di fortuna, la giovane coppia fu costretta ad accontentarsi di una casa senz’acqua, col gabinetto a piano terra sotto la scala esterna che serviva anche per entrare in casa e portarvi il secchio dell’acqua potabile. Del resto si era nell’epoca dell’immediato Dopoguerra, e anche la maggior parte degli “autoctoni” viveva in condizioni analoghe. Il Cotonificio Valle Susa erogava un salario al limite della sussistenza, e poco più di un decennio dopo sarebbe iniziata la lenta, ma inesorabile, agonia del tessile. Solo i più fortunati trovarono posto nell’azienda della Fiat o nell’indotto; la cassa integrazione non era ancora stata inventata e vissero mesi difficili. Ma poi è arrivata la gioia e il motivo di vanto per nonna Piera: aver saldato i debiti (che si rivelarono necessari anche per pagare l’oneroso atto notarile – indispensabile per l’assegnazione di un alloggio finalmente decoroso sia pure di casa popolare), aver fatto studiare il figlio, potersi finalmente dedicare al nipotino sono i suoi “gioielli” che non hanno bisogno di cassette di sicurezza per stare al sicuro. Il funerale di Pierina avrà luogo mercoledì 8 maggio alle 10.30 nella chiesa parrocchiale San Nicola di Borgone, mentre il rosario sarà recitato sempre nella chiesa parrocchiale martedì 7 Maggio alle 17.30. Da parte del Direttore Fabio Tanzilli e di tutta la redazione, le più sentite condoglianze all’amico Claudio Giorno e alla sua famiglia.

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2 COMMENTI

  1. Era una signora esemplare, una scomparsa che lascia un grande vuoto. Condoglianze.

    E scusatemi se a volte sono un coglione.

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