OULX, AVVIATA LA FASE DI CONSULTAZIONE SUL PIANO DI GESTIONE DEL LAGO BORELLO

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dall’UFFICIO STAMPA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO

OULX – È stata pubblicata sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino la proposta del Piano di gestione della Zona speciale di conservazione IT1110022 del Sito di Interesse Comunitario dello Stagno di Oulx, di cui l’Ente è soggetto gestore. Con la pubblicazione della proposta del Piano è stata avviata la fase di consultazione prevista dalle normative nazionale e regionale in materia. Tutti gli interessati e gli stakeholders che lo ritenessero necessario possonono far pervenire le osservazioni, entro il termine perentorio del 15 novembre 2017, via posta ordinaria scrivendo a Città Metropolitana di Torino, Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica, aree protette e vigilanza ambientale, corso Inghilterra 7, 10138 Torino.

È anche possibile far pervenire le osservazioni via PEC all’indirizzo protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it oppure via posta elettronica scrivendo a areeprotette@cittametropolitana.torino.it

Il Piano di Gestione del SIC dello Stagno di Oulx è stato redatto in base all’articolo 42 della Legge Regionale 19 del 2009, con il quale si affida ai soggetti gestori delle aree della Rete Natura 2000 l’incarico di predisporre, qualora ritenuto necessario, il relativo piano di gestione.

Il documento deve essere redatto seguendo le Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 fissate da un Decreto emanato dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio nel 2002. L’obiettivo che i Piani di gestione debbono perseguire è la conservazione degli habitat e delle specie che caratterizzano le singole aree, nell’ambito di un uso sostenibile delle risorse. Il soggetto gestore deve adottare il Piano dopo aver consultato gli Enti locali coinvolti, i comprensori alpini e gli ambiti territoriali di caccia territorialmente interessati e le associazioni agricole, venatorie e di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell’ambiente. Il Piano deve poi essere sottoposto all’approvazione della giunta regionale.

Il Piano di gestione dello Stagno di Oulx, le carte di inquadramento territoriale, catastale delle proprietà, habitat corine biotopes, habitat Natura 2000, di delimitazione dell’habitat e di fruizione sono pubblicati nel portale Internet della Città Metropolitana alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/riserva-stagno-oulx.

Nei prossimi giorni, verranno completati e pubblicati altri due piani di gestione, riferiti alla Riserva dei Monti Pelati nei Comuni di Vidracco, Baldissero Canavese e Castellamonte e alla Rocca di Cavour.

UN PO’ DI STORIA

Era il 1860 quando da una torbiera situata nel Comune di Oulx vennero prelevate grandi quantità di materiale necessario alla costruzione della Galleria del Frejus. La depressione che si era creata nel terreno in seguito all’estrazione fu colmata in breve tempo dalle acque delle sorgenti presenti alla base del vicino monte Cotolivier. Nacque il piccolo lago Borello, conosciuto anche come Stagno di Oulx. Ben presto il bacino, grande circa come quattro campi da calcio, fu colonizzato da piante e animali tipici delle zone umide. Tra gli steli delle canne di palude che circondavano lo specchio d’acqua si insediarono alcune specie vegetali oggi rare in tutto l’arco alpino, come una piccola Orchidea dai fiori bianchi, la Gramigna liscia, l’Aglio romano, il Giunco nero delle paludi. Il bosco circostante composto da betulle e pini silvestri si arricchì di esemplari di Frangola e Salice strisciante. Le acque del lago divennero rifugio per una ricca popolazione dell’oramai rarissimo Gambero di fiume, per 56 specie di uccelli acquatici stanziali e di passo e per variopinte libellule, tra cui la rara Sympetrum vulgatum, che, in Italia, soltanto ad Oulx trova le condizioni idonee per riprodursi. Tra i rettili è da segnalare la presenza di una discreta popolazione di Natrix natrix, serpente ormai piuttosto raro in Val di Susa. L’area ospita inoltre tre specie di anfibi: Salamandra salamandra (specie abbastanza rara in Val di Susa), Bufo bufo (che qui trova il sito riproduttivo più interno della Val di Susa) e Rana temporaria. Inoltre sono presenti il Philochthus mannerheimii – un coleottero carabide rarissimo in Italia – e il Potamopyrgus antipodarum, mollusco acquatico noto solo in Piemonte.Tra le specie botaniche rare presenti nello Stagno vi sono l’Epipactis palustris, l’Allium schoenoprasum, il Salix repens e lo Schoenus ferrugineus.

Il piccolo ecosistema cadde nell’oblio, sino a quando nel 1979 la Società Botanica Italiana lo inserì nel Censimento dei biotopi di interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia. Nel 1995 la Regione Piemonte, al fine di riconoscerne l’elevato valore naturalistico, ha incluso il lago Borello nell’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria previsti dalla Direttiva Habitat emanata dall’Unione Europea nel 1992 per proteggere i luoghi che ospitano specie animali e vegetali rare e in via di estinzione. Nello stesso anno la Provincia di Torino, sottolineando l’alto pregio ecologico del lago Borello, vi istituì l’Oasi di Protezione dalla caccia per tutelare l’avifauna e il delicato ecosistema umido. Con la Legge regionale 32 del 2004 è stata istituita la Riserva naturale speciale dello Stagno, un parco di competenza provinciale che consente una più efficace salvaguardia dei vulnerabili sistemi ambientali che caratterizzano la torbiera e il lago, pur consentendone una fruizione ecocompatibile.

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1 COMMENTO

  1. E sempre per sottolineare ancora con maggior forza l’alto pregio ecologico dell’area del lago Borello, si decise di valorizzarla con una bella colata di cemento realizzando quell’obbrobrio del complesso scolastco dalle ardite linee moderne, e assediando tutta l’area con un gran numero di condomini di nuova costruzione… complimenti per la coerenza !

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