SCI IN VIA LATTEA, STAGIONE INVERNALE DA RECORD: “TRA LE MIGLIORI DEGLI ULTIMI 15 ANNI”

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SESTRIERE – Un successo la stagione invernale appena terminata, per il turismo in alta Val Susa. Abbiamo incontrato il presidente del Consorzio Turistico Via Lattea, Massimo Bonetti, che rappresenta i Comuni di Cesana Torinese, Claviere, Pragelato, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e Sestriere. Ecco l’intervista con il bilancio generale, i numeri di rilievo ed i prossimi obiettivi.

Un bilancio generale della stagione invernale appena conclusa.

Abbiamo finito una stagione invernale che si posiziona senza dubbio tra le migliori degli ultimi 15 anni. Le nevicate di inizio stagione sommate ad uno straordinario ponte dell’Immacolata, che è culminato con il week end “di Coppa del Mondo”, è stato l’inizio di una stagione invernale che è stata un crescendo di neve, sciatori e turisti. Le vacanze di Natale sono state “da record”, registrando un’occupazione dei posti letto alberghieri del 90/95% (cosa che anche qui non si registrava da anni). Abbiamo avuto il classico calo fisiologico nelle ultime tre settimane di gennaio, ma poi le presenze sulle nostre montagne, il gradimento della nostra offerta turistica e lo straordinario manto bianco che ha ricoperto le piste da sci, hanno portato nuovamente moltissime presenze nel nostro comprensorio che si sono protratte fino a fine stagione.

Quali sono i principali mercati turistici del Comprensorio Sciistico?

Ci sono “paesi” che da sempre sorridono alle nostre montagne, uno su tutti il quello anglosassone che da moltissimi anni è il nostro principale mercato turistico invernale, registriamo anche una continua espansione del mercato scandinavo: gli operatori scandinavi da circa un ventennio programmano le nostre montagne, ma da 4/5 anni sono in continua crescita in fatto di gradimento e di numeri. Sta di fatto che gli operatori “storici” aumentano costantemente le presenze e nuovi operatori avanzano continuamente richieste di posti letto. Si sono rivisti i turisti francesi, i turisti provenienti dai paesi dell’Est (a parte i russi, che per note motivazioni sono diminuiti consistentemente, ma i posti lasciati liberi sono stati rimpiazzati da altri clienti) sono sostanzialmente stabili e i turisti italiani sono in aumento.

Nei Comuni che fanno parte del Comprensorio della Vialattea, quali sono le tipologie di turisti?

Si può dire che esistono tre grandi fasce di clientela:
1. il turismo legato alle “seconde case”;
2. il turismo di “prossimità”;
3. il turismo delle “settimane bianche”.
Il turismo legato alle “seconde case” rappresenta lo “zoccolo duro” delle presenze, è caratterizzato da clienti fedeli che “aprono le case” con il ponte dell’Immacolata, salgono in montagna praticamente tutti i week end, passano sulla neve le vacanze di Natale, quelle di Carnevale e “chiudono casa” dopo Pasqua. E’ una clientela affezionata ai nostri luoghi, sono per lo più possessori di skipass stagionale e con la loro affezionata e costante presenza contribuiscono significativamente all’economia del territorio.
Il turismo di “prossimità” è da considerarsi “il più volatile dei tre”, ovvero è legato fortemente alla quantità di neve e al bel tempo, di conseguenza nei periodi di scarso innevamento e nei week end di brutto tempo non prende in considerazione di passare una giornata sulla neve. Seppur la maggior parte di questa fascia di turisti proviene da città vicine (Torino, Milano, Genova), non programma la gita sulla neve quando le condizioni atmosferiche non sono ottimali, ma è altrettanto vero che quando le condizioni nevose e climatiche sono favorevoli, rappresenta una parte molto consistente del “fatturato del sistema neve”, portando sulle nostre montagne migliaia di turisti.
Il turismo delle “settimane bianche” è il turismo che tutti vogliono; rappresenta una garanzia di presenze per tutta la stagione, in quanto è per l’80% legato alle programmazioni dei tour operators; in linea di massima inizia appena dopo le vacanze di Natale e termina l’ultima settimana di marzo. Proprio su questa tipologia di clienti bisogna lavorare e investire costantemente, perché è un turismo che porta ricchezza a tutto “il sistema neve” (hotel, scuole sci, società degli impianti, noleggi di attrezzature, locali sulle piste, bar e ristoranti in paese, negozi e locali notturni) tutti ne beneficiano, in quanto il turista rimane “da noi” una settimana e spende i propri denari in tutte le situazioni e in tutte le attività commerciali.
Su questo tipo importantissimo di turismo, dobbiamo puntare ancora di più di quanto stiamo già facendo, ma una volta esauriti i posti letto alberghieri e paralberghieri, chiaramente non si può “portare” ulteriori clienti: ecco perché il futuro è rappresentato da un aumento considerevole dei posti letto. Nei Comuni Olimpici si contano circa 12.000 posti letto a rotazione e l’economia legata al turismo è una delle poche che in questi periodi di crisi, funziona e funziona bene; pensate cosa significherebbe avere ulteriori 5.000/10.000 posti letto a disposizione!

Le considerazioni a poco più di un anno dal suo insediamento alla presidenza del Consorzio Turistico Via Lattea.

Non nascondo che il Consorzio – che sono molto onorato di presiedere – è passato attraverso parecchie problematiche (ma non voglio parlare di eventuali responsabilità o cose simili); il passato è passato, non esiste più e non lo si bisogna considerare un giustificativo o un alibi per “non fare”. Io sono stato da subito appoggiato da tutto il Consiglio di Amministrazione e insieme ai miei straordinari collaboratori siamo riusciti ad uscire dalle “acque tempestose”… e ora stiamo navigando in acque “molto meno agitate… quasi tranquille”. Per chi non lo sapesse, il CDA del Consorzio Turistico Via Lattea è così composto:
1. Comune di Sestriere
2. Comune di Cesana Torinese
3. Comune di Pragelato
4. Comune di Sauze di Cesana
5. Sestrieres S.p.A.
6. Ascom
7. Associazione Albergatori
8. Cosorzio Grangesises
È nato con il nome di “Consorzio Sestriere e le Montagne Olimpiche” ma in seguito, per volere comune e soprattutto per “eliminare eventuali campanilismi” e dare un’immagine di territorio, abbiamo cambiato il nome in “Consorzio Turistico Via Lattea”.
Tanto lavoro è stato fatto e tantissimo ancora ci aspetta.
Abbiamo preso in mano e rivoluzionato la comunicazione e l’immagine del Consorzio a partire dal nuovo sito internet, dalla gestione dei social, dai comunicati stampa, dalle iniziative promozionali e di immagine, dall’adozione di testimonial sportivi. Insomma, abbiamo portato una nuova visione di comunicazione cercando, in modo trasparente, di dare la medesima visibilità e soprattutto di dare il giusto peso ed esaltare le particolarità di ognuno dei paesi che compongono l’Unione Montana dei Comuni Olimpici Via Lattea. Lavoriamo tutto l’anno, in inverno per l’estate e in primavera per l’inverno successivo, cerchiamo di stare al passo con le esigenze del mercato e costantemente monitoriamo e stiamo attenti alle esigenze del territorio. Coinvolgiamo gli operatori per confezionare “pacchetti turistici” e qui entra in gioco “la comunicazione” perché se risulta sostanzialmente semplice confezionare un pacchetto turistico, non è altrettanto semplice promuoverlo e renderlo fruibile da più persone possibile, ecco perché riteniamo essenziale avere gli strumenti giusti per promuovere e divulgare ciò che si è “confezionato”… puoi avere a disposizione il miglior pacchetto turistico del mercato ma se i potenziali clienti non ne vengono in qualche modo a conoscenza, hai fatto un lavoro inutile.
Stiamo macinando tanto lavoro, la politica locale ci è vicina, il nostro CDA ci sostiene e anche se non ci sono le risorse economiche che hanno a disposizione altri nostri competitor, non ci piangiamo addosso e andiamo avanti… in fondo è una bella sfida, perché non è difficile fare mille cose quando si hanno a disposizione “grandi partite economiche” ma quando i fondi sono limitati e bisogna “far fuoco con la legna che si ha”, ecco che esce la parte migliore di noi montanari.
Sono contento del lavoro fin ora fatto ma questo è solo l’inizio, ora puntiamo a “serrare i ranghi” e a coinvolgere significativamente il territorio; questo tipo di cose non va fatto impetuosamente e con la smania di ottenere il cosiddetto “consenso”; bisogna essere pragmatici e ottenere il consenso e la stima delle persone poco alla volta, dimostrando a fatti le cose e non limitandosi a proclami e frasi d’effetto. Sono convinto che “prima bisogna dimostrare” quello che si vuole e si può fare, dopo si può chiedere. Gli operatori economici del territorio devono avere una dimostrazione tangibile che il lavoro fatto è stato serio e costruttivo, ma devono ancor di più avere la dimostrazione che quello che si farà sarà altrettanto serio, parsimonioso e in costante crescita.

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