TAV A CHIOMONTE: DAL 2018 LE CASE ABBANDONATE OSPITERANNO CENTINAIA DI OPERAI DEL NUOVO CANTIERE DEL TUNNEL DI BASE. ECCO IL PROGETTO DEL COMUNE E DI IMPRENDOC

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chiomonte

di FABIO TANZILLI

Con un progetto di valorizzazione degli immobili del centro paese e della frazione Ramats, Chiomonte si prepara ad ospitare centinaia di operai che, dal 2018 lavoreranno per il nuovo cantiere del Tunnel di base della Tav. Dormiranno in affitto, fino ai prossimi 10 anni, nelle case e negli immobili che appartengono ai privati e ai proprietari chiomontini, e che oggi sono abbandonati e sfitti. E’ questo l’ambizioso progetto lanciato dal Comune, insieme all’associazione Imprendoc, con il supporto del commissario della Tav, Paolo Foietta. L’appello è stato diramato in queste settimane, e ci sono già una cinquantina di immobili disponibili, ma se ne potranno aggiungere altri. Anche perchè negli ultimi anni Chiomonte ha assunto sempre di più l’aspetto di un paese “fantasma”, proprio a causa delle tante abitazioni rimaste vuote e senza occupanti. In questi mesi l’associazione Imprendoc avrà a disposizione una serie di professionisti, che visioneranno le abitazioni disponibili ad accogliere gli operai. I numeri sono di rilievo: potenzialmente fino a 500 operai, ma tutto dipenderà dai posti letto realmente disponibili e a norma. Le ricadute su un piccolo paese come Chiomonte, a partire dall’indotto commerciale e sociale, potranno essere significative: basti pensare ai bar e negozi del paese, tenuto conto che gli operai vivranno nel comune per anni, durante la lavorazione del tunnel di base, e diventeranno così cittadini di Chiomonte a tutti gli effetti, al posto di alloggiare in altri posti distanti dal paese, come sta in parte avvenendo adesso (hotel a Bardonecchia, Avigliana, ecc.).

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Il progetto si articola su più fasi: a seguito del “censimento” degli immobili disponibili, l’associazione Imprendoc farà un preventivo globale dei costi da sostenere per sistemare le case e migliorarle dal punto di vista abitativo, visto che alcune sono abbandonate da tempo. Il conto totale sarà sottoposto a Finpiemonte, che garantirà finanziamenti agevolati tramite il sistema bancario per permettere ad artigiani e imprese edilizie della Valle di effettuare gli interventi di manutenzione. Le agevolazioni rientrano nell’ambito della legge regionale 4/2011, quella dei “Dermache grand cantier” per favorire le imprese locali interessate dal passaggio della Torino-Lione.

Nel frattanto, l’associazione sarà da capofila anche nelle trattative con Telt, per quanto riguarda i prezzi di affitto delle varie case per accogliere i lavoratori. Il modello a cui si fa riferimento è quello attuato dall’Atl Montagnedoc durante le Olimpiadi di Torino 2006 in alta Val Susa: in quegli anni decine di alloggi e seconde case dell’alta Val Susa vennero affittate agli organizzatori dei Giochi e della “famiglia olimpica”, per ospitare centinaia di addetti ai lavori e chi operava nei siti olimpici invernali. A tal proposito, la prospettiva è quella di trasformare Imprendoc come una sorta di consorzio, che raggrupperà tutti i proprietari delle case di Chiomonte, per gestire sia i finanziamenti da parte di Finpiemonte per pagare i lavori di ristrutturazione delle imprese e degli artigiani, che gli incassi derivanti dagli affitti pagati da Telt, con una percentuale ovviamente destinata ai proprietari delle case.

“L’obiettivo è quello di far rinascere Chiomonte – commenta la consigliera di Imprendoc Lucrezia Bono, che segue il progetto insieme al presidente Riccardo Jacob e a Paolo Garbati, già presidente di Iren – grazie a questa iniziativa il paese tornerà a vivere, parecchie case torneranno utilizzabili e ci sarà un ritorno economico per le attività commerciali di Chiomonte”.

“Già nella prima fase di sistemazione degli immobili di Chiomonte, ci saranno vantaggi immediati per le ditte e gli artigiani locali – aggiunge il commissario della Tav, Paolo Foietta – saranno infatti le imprese del posto, ad occuparsi dei lavori per rendere nuovamente abitabili le case per gli operai del cantiere, garantendo così opportunità di occupazione in Val Susa. Una volta entrati nelle case, gli operai staranno a Chiomonte per anni, in attesa di completare l’opera, vivendo così nel tessuto sociale del paese. Ci sarà una prima fase dove potranno essere 500, e poi una seconda fase, verso la fine del cantiere, che saranno circa 300. Numeri importanti per Chiomonte”.

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1 COMMENTO

  1. penso che sono fuori dal mondo! centinaia di operai x la realizzazione del tunnel di base del TAV? questi credono ancora alle favole!’?

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