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TAV, TUNNEL DEL MONCENISIO: ECCO LA PRIMA DELLE 7 FRESE

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MONCENISIO – Svelata nello stabilimento Herrenknecht in Germania, la prima delle prossime sette TBM che completeranno lo scavo delle due canne da 57,5 km del tunnel di base del Moncenisio, l’opera principale della nuova linea ferroviaria merci e passeggeri Torino-Lione. La fresa, lunga 180 metri e con un diametro di 10,4 metri, è stata formalmente consegnata questa mattina al raggruppamento d’imprese italo-francese denominato CO 6-7 composto da VINCI Construction Grands Projets (mandataria), Webuild, Dodin Campenon Bernard e Campenon Bernard Centre Est. Questa fresa dovrà realizzare i 9 km della canna nord del tunnel di base, tra Saint-Martin-la-Porte e La Praz, in parallelo alla parte completata nel 2019 dalla fresa Federica. Sempre per il cantiere CO 6-7, sono in corso di costruzione altre due frese, che dovranno scavare le gallerie nel tratto compreso tra La Praz e Modane. Alla cerimonia di collaudo, erano presenti anche i vertici di TELT, il promotore pubblico binazionale incaricato di realizzare l’opera, i manager del raggruppamento della Direzione lavori di SETEC/Systra/Italferr e PINI group, oltre ai rappresentanti della DG Move – la commissione europea responsabile delle politiche della mobilità e dei trasporti – e di CINEA – l’Agenzia esecutiva europea per il clima, l’infrastruttura e l’ambiente che coordinata i programmi della Commissione europea per la decarbonizzazione e alla crescita sostenibile. La consegna della fresa, infatti, è una delle tappe fondamentali degli accordi di finanziamento tra Francia, Italia e Unione Europea. «L’imminente arrivo di questa nuova TBM consentirà al progetto Torino-Lione di compiere un’importante passo avanti. Prima di una serie di sette, è il risultato di un’eccellente cooperazione industriale europea tra tutte le aziende partner, un risultato possibile grazie al sostegno della Commissione europea.» Daniel Bursaux, Presidente TELT: “La consegna della prima TBM nei cantieri operativi 6 e 7 in soli 10 mesi, dimostra l’incredibile passione e motivazione dei team del nostro raggruppamento, della nostra direzione lavori e di Herrenknecht nel realizzare grandi cose rispettando i tempi e la sicurezza. Ci auguriamo di vivere una grande avventura”.
La TBM
La realizzazione della fresa, progettata, fabbricata e assemblata in 10 mesi presso lo stabilimento della Herrenknecht a Schwanau, nel land del Baden-Württemberg, ha coinvolto numerose imprese europee di cui una decina in Italia e Francia. I numeri di questo gigante del sotterraneo sono imponenti: 8.100 kilowatt di potenza, 2.300 tonnellate di peso e una testa con 61 cutters rotanti, ovvero i “denti” che frantumando la roccia consentono il progressivo avanzamento nella montagna. Inoltre, subito dopo il passaggio della testa, la fresa riveste la roccia viva della galleria posando gli anelli: 8 segmenti (detti conci) in cemento armato che garantiscono la massima stabilità del tunnel dove viaggeranno i treni tra Francia e Italia. Una vera e propria fabbrica viaggiante che comprende dieci rimorchi che trasportano la roccia estratta in superficie su un nastro trasportatore. Nei prossimi mesi la TBM sarà smontata e trasportata con 130 convogli speciali dalla fabbrica di Herrenknecht fino alla piattaforma di Saint-Martin-la-Porte, dove sarà riassemblata nel cuore della montagna, per poi scavare in direzione Italia.
A che punto sono i lavori
La realizzazione della sezione internazionale della Torino-Lione, da Saint-Jean-de-Maurienne in Francia a Susa in Italia, procede con dieci cantieri attivi in sotterraneo e all’aperto sui due lati della Alpi. Oltre alle quattro discenderie, ad oggi è stato scavato oltre il 20% dei 162 km di gallerie previste per l’opera e a pieno regime, con 4.000 persone al lavoro e 15 fronti di scavo attivi, 7 TBM avanzeranno in contemporanea per completare le due canne del tunnel. Il tunnel di base del Moncenisio è l’anello centrale del Corridoio Mediterraneo, uno dei 9 assi della rete ferroviaria TEN-T in costruzione in tutta Europa. Il nuovo tunnel consentirà ai treni di bypassare le Alpi alla quota di pianura, rendendo i trasporti più efficienti in termini di consumi energetici ed economici sia per il trasporto merci che passeggeri, diventando l’alternativa più sostenibile ai mezzi pesanti e all’aereo.

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26 COMMENTI

    • Prendersela con i morti vi qualifica per quello che siete senza voler scomodare le iene che uno scopo nell’ordine naturale delle cose lo hanno al contrario di voi.
      E questo vale anche per il temibile,irriducibile,immarcescibile Giorgio.Se questo è un leader di voi no tav siete combinati veramente male…

  1. Pensavo che la fresa fosse per Chiomonte…. Che schifo di” umani”….. Virano non c’era in compenso era presente Bufalini…. Foietta e Maugeri difficile che non ci fossero…. Quando c è da fare foto e banchetti prelibati non possono mancare

  2. Operazione più strategica che tecnica, quindici fronti di scavo asseriti e nessuna fresa in funzione, 2024 stampigliato sul muso che rinvia al prossimo anno, 9 km di scavo in parallelo a quello, già noto per rinviare le sorprese che già a Chiomonte sono emerse e subito taciute, sei frese ancora da costruire per profondità ben superiori ai modesti 9 km di questo giocattolo di 180 metri, passo in avanti per consolidare il “non si può più tornare indietro” oggi ampiamente ripetuto ma fragile.
    Non aggiungo altro ma, riconoscendo a Il Merovingio competenza oltre alla grande passione, giudicherei saggio il suo silenzio, salvo che non sia semplicemente in vacanza.

    • È meglio che non aggiungi altro, così eviti ulteriori figure di merda. Il tratto di 9km già scavato a Saint Martin la Porte, e il nuovo tratto di 9km che verrà scavato in parallelo da questa TBM, è il segmento più complicato e più profondo di tutto il tunnel. Il resto è normale amministrazione, Chiomonte incluso.

  3. Gent.mo Merovingio,
    sarebbe stato più saggio confermare il Suo silenzio.
    Borchie e campane a parte, parlando di Km, 57 – 9 = Km 48 sarebbero la profondità “ben superiore” cui ho accennato.
    Veda un po’ Lei se i conti non quadrano.
    Aggiungo che, per carità di patria, non ho specificato che 9 km scavati in asse con un dolce fondovalle non sono propriamente la stessa cosa che scavare (alla famosa suggestione del livello di pianura) la montagna sin sotto il suo spartiacque per poi sbucare dall’altra parte, festosamente attesi dalla cittadinanza segusina.

    • Ma lei è piemontese?Per un piemontese broche (plurale di broca) vuol dire brocche, certamente non borchie il cui termine corretto è bocia,sostantivo femminile.Mentre cioca può anche significare ubriacatura.Se lei è una D.I. (Deficenza Artificiale) il suo programmatore dovrebbe mettere mano al suo algoritmo di base lavorando sui database.

  4. Carissimo Il Merovingio,
    come Lei sicuramente saprà, il piemontese non è una lingua ma una stratificazione di parlate locali che per la loro similarità, risultando comprensibili in un territorio più allargato, diventano dialetto.
    Il concetto di termine “corretto” è pertanto quanto mai evanescente come dimostrato dal Suo riferimento all’ubriacatura che in gran parte del Piemonte è detta ciuca o non cioca.
    La piemontesità in salsa persiana ha poca rilevanza come meno ne ha il suo acronimo D.I.
    Quel poco che scrivo è quanto di meno artificiale possa esistere e posso confermarle che, proprio per l’assenza di artificialità, è ben logico che, come tutti, anch’io abbia delle lacune, o mancanze che dir si vogliano.
    Che guarda caso sono etimologicamente discendenti dal verbo deficere, dal quale sono derivati termini come deficit, deficienza e deficiente, che solo gli stupidi usano in modo intenzionalmente offensivo.

  5. Confermo:lei è una D.I.
    Non c’è altra spiegazione per le sue esternazioni casuali e senza senso logico.
    Si faccia riprogrammare.
    E mentre lo fa si faccia ridurre la funzione “arrampicata sugli specchi”.

  6. Touché….
    e mi permetto di chiudere l’uso a due di queste pagine con una bella risata, non potendolo fare, da astemi*, con una bella cioca/ciuca.

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